di Melissa Frulloni – Ancora pieni del cenone della Vigilia, del pranzo del 25 e degli avanzi del 26, sarete sicuramente sul divano a lasciar scorrere questi primi giorni dell’anno in equilibrio tra la necessità di riprendervi dalle abbuffate di Natale (e forse anche dai parenti) e quella di scrivere quanto prima la famosa lista dei buoni propositi per il 2025. I più classici, dalla dieta, all’abbonamento per la palestra, mostrano la voglia di ognuno di noi di ripartire, mettere un punto ed andare a capo per trovare nel nuovo anno il meglio dentro e fuori noi stessi. Anche il Casentino si prepara ad affrontare vecchie e nuove sfide. I casentinesi dovranno farsi trovare pronti dall’anno che verrà, sempre carichi, sempre sul pezzo per superare le prove che viabilità, politica, sanità di vallata hanno in programma per loro.
Intanto il nuovo anno si apre in Casentino con una notizia che vogliamo interpretare come un segno, un’epifania (per restare in tema) che ci auguriamo sia davvero di buon auspicio per la nostra terra e per chi la abita: a Serravalle si sono registrate ben cinque nascite e tutte le nuove nate sono delle bambine. Una storia questa che lascia davvero sperare in un futuro migliore per il Casentino e per i suoi piccoli e più sperduti paesi, in cui le nuove (e speriamo sempre più frequenti) nascite possano rappresentare il cambiamento che serve. Chissà magari potrebbero aiutare a riaprire il punto nascite? Scusate, dobbiamo ancora smaltire del tutto lo spirito del Natale e la speranza che ha portato con sé…
Torniamo al 2025. Parlavamo di bambine e quindi di future donne. Donne casentinesi che hanno deciso di essere madri e che hanno scelto questa terra per far crescere le loro figlie. A loro sono dedicati molti articoli di questo numero; da un incontro a Soci sull’endometriosi, a quello sulla medicina di genere. Donne casentinesi che fanno rete, che lottano insieme per superare malattie terribili come l’endometriosi o la fibromialgia, per vedere affermati diritti (anche sanitari) che ancora, troppo spesso, non vengono riconosciuti.
E poi ci sono le donne abusate, violentate, uccise… Purtroppo storie del genere accadono anche in Casentino e colpiscono proprio quelle madri che hanno scelto di costruire qui il futuro delle loro figlie. Un augurio che ci facciamo in questo inizio anno è che questa inquietante tendenza possa presto cambiare; più che un buono proposito, sarebbe meglio chiamarlo impegno, promessa, sfida appunto, quella di dover smettere di proteggere le nostre figlie, ma piuttosto educare i nostri figli ad essere degli uomini diversi.
Le storie che sentiamo ogni giorno dimostrano che sono i mariti, i compagni, i padri, ad essere violenti, aguzzini, carnefici e non gli estranei, gli stranieri, persone che quelle donne non conoscevano. Per questo dovremo essere pronte e pronti ad educare i futuri uomini, i futuri mariti, i futuri compagni, i futuri padri.
Noi ci sentiamo all’altezza di questa grande sfida e siamo pronti a portarla avanti; quantomeno ad iniziare un percorso diverso che da questo 2025 in avanti ci aiuti a cambiare, in Casentino e oltre…