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domenica, 22 Dicembre 2024

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27 milioni di sì per il PD non contano nulla

“Nessuno può fare profitto, arricchirsi e guadagnare sulla gestione di un diritto umano fondamentale”. Così hanno deciso 10 anni fa 27 milioni di italiani con il referendum sull’acqua.

Oggi il Pd vuole affossare la legge popolare sull’acqua pubblica e calpestare la volontà di quei 27 milioni di italiani. Il deputato del Pd Borghi ha infatti presentato un emendamento che CANCELLA l’articolo che prevede che l’acqua sia pubblica, che la gestione dell’acqua sia pubblica e che le infrastrutture dei servizi idrici siano pubbliche.

M5s e Sinistra italiana hanno lasciato i lavori della commissione per protesta e ritirato le proprie firme dalla proposta di legge: “Hanno fatto carta straccia di un testo che era arrivato in parlamento con 400mila firme nel 2007 e carta straccia del risultato referendario del 2011”, ha denunciato la deputata pentastellata Federica Daga protestando davanti a Montecitorio con altri componenti della commissione e con i comitati per l’acqua pubblica. Tra i manifestanti c’è anche chi ricorda che il presidente del Consiglio Renzi, ai tempi sindaco di Firenze, nel 2011 aveva annunciato il suo sì al referendum per la gestione pubblica del sistema idrico. “L’obiettivo di votanti e astenuti”, aveva commentato subito dopo il risultato, “adesso deve essere quello di ‘accettare il risultato e ‘non cercare di fare come in passato i giochini per far finta di nulla”. Addirittura Renzi si era spinto fino a proporre che il Comune di Firenze “riacquistasse il 40 per cento della società Publiacqua”.

Questi del PD ormai di sinistra non hanno nemmeno la freccia in macchina.

Senza parole…

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