“Un libro sul futuro che ci apre gli occhi sul presente e su ciò che, più o meno consapevolmente, stiamo vivendo”. Questa frase di Francesca Maggini (autrice dell’articolo sul libro che proponimao qui di seguito), racchiude bene lo spirito del primo romanzo di Mauro Meschini, A.D. 2222, in edicola e libreria ed acquistabile sul sito Fruska da venerdì, dopo la presentazione.
Anno 2222: l’idea di fondo è molto originale e la storia si svela e si arricchisce di particolari pagina dopo pagina. Nora, giovane archeologa, è la protagonista della storia insieme al Cosmic Mind una sorta di memoria artificiale interamente costruita on-line, un vero e proprio sistema integrato del sapere, dove è racchiusa tutta… o quasi… la conoscenza frutto di milioni di anni di esperienze e sapere in tutti i campi.
Fin dalle prime pagine però è chiaro il concetto di come non tutto possa e debba essere sostituito da un’intelligenza artificiale che attraverso una banca memoria dati offre, in realtà, un sapere solo parziale sotto molti aspetti, “scatolato” e imbrigliato in una realtà artificiale dove il progresso e l’informazione sono stati manipolati dai grandi della terra.
La vita di Nora e dei vari personaggi che incontra nel suo cammino, si consuma dentro città costruite come alveari che offrono tutto quello di cui una persona può aver bisogno. Nessuno viaggia, nessuno si sposta, si lavora da casa, in un distanziamento sociale che ormai è normalità.
La vita di ognuno è simile a quella degli altri tutti incanalati in una realtà metodica, dove ben poco spazio è lasciato alla mente, all’inventiva personale, al proprio sentire, alla realtà più profonda delle cose poiché nella quotidianità del 2222 tutto è finemente progettato e quello che, in prima apparenza, sembra un mondo perfetto, è in realtà un mondo vuoto e freddo. Ed ecco che quando Nora e alcuni suoi compagni di viaggio partono per una spedizione alla ricerca di un misterioso reperto etrusco ed escono dalle mura delle città (luoghi asettici, finti, privi di storia e di vita vissuta), rimane profondamente colpita dalla bellezza della natura e stupita da tutto quello che non conoscono e non possono vivere.
Nelle pagine del libro tutto appare logico e razionale, Mauro non perde mai di vista la realtà moderna e non si distanzia mai troppo da quelle che potrebbero essere le prospettive future di cambiamento, ricordandoci a volte in maniera più velata altre volte più esplicita, come il progresso e la tecnologia debbano essere utilizzati nel modo giusto senza permettere che sconvolgano la nostra vita creando un mondo solo di tecnologia dove i sentimenti vengono totalmente messi da parte. Nora, attraverso il suo baule di ricordi, è l’unico legame fra il passato e il presente, è l’unico modo per guadare al futuro con occhi diversi e alla fine rappresenta, con l’aiuto di Pot, Mit, Tano e Julio, l’unica possibilità di scontro fra un presente costruito e finto e un passato vero e realmente vissuto.
Il finale del libro direi che è a sorpresa. La storia riesce a coinvolgere fino all’ultima pagina e quasi dimentichi come tutto è iniziato poiché il corpo centrale del libro si fa avvincente, capitolo dopo capitolo e rende tutto curioso.
Un libro sul futuro che ci apre gli occhi sul presente e su ciò che, più o meno consapevolmente, stiamo vivendo. Chiaro e coinvolgente, 2222 è un libro da leggere in maniera leggera, magari sotto l’ombrellone o nelle fresche sere d’estate. È un romanzo solo in parte di fantascienza e solo in linea di massima. Racconta lo sviluppo della tecnologia, il proliferare del sapere attraverso un’intelligenza artificiale sotto le grinfie del potere, immagina uno scenario di vita, per fortuna, al momento non reale, ma direi tutt’altro che impossibile in linea teorica. Resta il fatto che è un racconto di esplorazione di un possibile mondo futuro caratterizzato da una struttura fisica e sociale profondamente diversa dalla nostra ma è proprio attraverso questa esplorazione che è capace di farci riflettere su ciò che ci circonda, sul nostro modo di vivere, su quell’aspetto sociale del “lontani ma sempre vicini” che sempre più sta prendendo campo nelle nostre vite. Offre, pertanto, spunti per interrogarci su quanto il potenziale progresso stia migliorando ma anche stravolgendo il nostro modo di vivere.
Otre la storia, oltre il racconto, Mauro ci appassiona perché prova ad esplorare, pagina dopo pagina, il senso stesso dell’esistenza umana e soprattutto ci ricorda quanto nella vita di ognuno di noi sia importante l’amicizia, l’amore e inseguire i propri sogni guardando al futuro senza mai perdere di vista il nostro passato e le nostre radici.