A proposito del futuro del Casentino e della condivisione di progetti

Che il futuro del Casentino stia nella sua sinergia fra gli attori locali (enti pubblici e privati, imprese, commercianti e mondo associativo) e non nel dispetto reciproco fra campanili è cosa nota. Fa bene dunque la CNA a porvi l’accento.nOgni iniziativa concreta che ponga solide basi su questi argomenti non può che vedere un plauso a patto che lo si faccia davvero con atti concreti. Nuovi regolamenti urbanistici e regolamenti comunali che incentivino pure nella tassazione le attività da premiare, progetti di recupero del centro storico (vedi il caso di Poppi) che non finiremo mai di sollecitare come impellenti devono essere però la premessa.

Quanto alle infrastrutture nessuno ha l’ardire di sognare un’autostrada o nuove ferrovie che forse snaturerebbero il Casentino che può trarre beneficio nel suo futuro proprio dalla lentezza. A patto che la si sappia valorizzare attraverso quei progetti di cui si diceva sopra. Ciò non significa che il Casentino non meriti di una rete viaria degna, anche attraverso la soluzione di quel pastrocchio che è diventato la variante di Santa Mama e non dimentichiamoci della necessità di mantenere in questo Casentino “slow” un Ospedale all’altezza di tutte le aspettative. Insomma il concetto è giusto, ma notiamo come a volte alla prova pratica, alle idee non seguano le azioni. Basti citare come esempio recente la disertata partecipazione di alcuni comuni casentinesi all’ultima Mostra dell’Artigianato di Firenze.

LISTA CIVICA POPPI LIBERA