di Anselmo Fantoni – Abbiamo già parlato altre volte dell’area verde di Via Aldo Moro a Soci, perché le iniziative e le novità non mancano mai, ma stavolta vogliamo parlarne in modo diverso. Venti anni di vita per un gruppo di volontari è un periodo importante, ma l’allegria e la disponibilità non è scemata e anzi, nel tempo sempre più persone partecipano a questa impresa, ognuno si è ritagliato il suo spazio, chi pulisce, chi taglia erba e piante, chi fa manutenzione agli arredi.
Il da fare non manca di certo, ma venti anni fa, quando ancora di verde pubblico si parlava poco, imbarcarsi in questa avventura non fu certo facile, certo gli attuali nonni avevano altre energie, i babbi e le mamme erano ancora dei giovani pimpanti, ma con qualche rimpiazzo e con l’esperienza acquisita, oggi riescono a far fronte agli impegni incessanti durante tutto l’anno.
La politica questa volta non c’entra, anzi, si può dire che è stata costretta dalla caparbietà dei cittadini, a sostenerli nella realizzazione di un progetto che di solito si vede solo nelle grandi città. I volontari invece hanno dato prova di tenacia e ferrea volontà, non si dura così tanto tempo senza queste qualità, contraddicendo i gufi, sempre pronti a scommettere sui fallimenti. In tutti questi anni a fianco dei cittadini si sono alternati: le varie amministrazioni succedutesi, imprenditori, i commercianti del paese e benefattori vari così che oggi la collettività può godere di una infrastruttura che permette ai nostri giovani di ritrovarsi, socializzare e divertirsi in totale sicurezza.
Certo non sono mancati i momenti di dubbio e sconforto da parte di qualcuno, ma il gruppo ha sempre saputo gettare il cuore oltre l’ostacolo che è sempre stato brillantemente superato. Sono storie silenziose quelle di chi senza clamore svuota i cestini o taglia l’erba, chi rivernicia i legni dei giochi, chi si occupa della statua della Madonna Ausiliatrice cara a Don Bosco che da quattro anni vigila sui nostri ragazzi.
Questo fare silenzioso, all’interno della Proloco paesana, sempre attenta alle cose socialmente utili, ha dato i suoi frutti. Da esperienza unica e originale è divenuta faro illuminante per altre realtà così che oggi nel nostro Comune ci sono ben quattro aree verdi autogestite dai cittadini ad esse limitrofi, e un centro di aggregazione attorno ad un campo di calcetto anch’esso curato dai volontari del paese.
Come spesso accade seminare spesso fruttifica e stavolta il volontariato è stato a dir poco contagioso, se in vent’anni siamo passati dal nulla a cinque aree attrezzate per i nostri giovani e non, offrendo opportunità gratuite che spesso mancano anche nelle metropoli, lo dobbiamo ai sogni visionari di nonni e nipoti che si sono scottati le dita alle griglie, o impuzzoliti per fare chili di sugo, si perché nei primi tempi la maggior fonte di reddito per far fronte alle spese erano i pranzi rionali, ottime paste e tanta ciccia alla brace bagnate da buon vino e tante risate. Oggi normative più restrittive e qualche energia in meno, non permettono più di fare certi ritrovi conviviali, ma per festeggiare il ventennale chi sa che non si possa rivedere la piazza dell’area verde festante. Intanto la storica Filarmonica di Soci ha già omaggiato l’evento con un concerto, primo impegno col pubblico dopo un lungo periodo di inattività a causa della pandemia, a dimostrazione che tra volontari c’è rispetto e stima.
Dopo tante notizie angoscianti l’Area Verde ci racconta una storia di fatiche, preoccupazioni e problemi che però con pazienza e semplicità sono stati superati regalando alla collettività un piccolo paradiso che insieme agli altri contribuisce a rendere la crescita dei nostri ragazzi più semplice e spensierata, questa volta il contagio non fa paura.