di Francesco Benucci – “AAA cercasi calore”, potrebbe iniziare così un annuncio che, nella realtà odierna, assume il tono dell’invocazione. E non fatevi ingannare dalla cadenza all’apparenza generica ma, nel concreto, calzante ed inclusiva: perché in una società che social, guerre e lockdown condannano ad essere sempre più fredda, di calore ce ne vuole. Umano e, fuor di metafora, reale, dato che i due concetti si richiamano a vicenda e che, al contempo, il generale inverno prima o poi verrà a bussare alle nostre porte e lo farà presumibilmente in piena emergenza energetica.
E in quel momento, in alternativa a fonti più costose, potrebbe manifestarsi sotto gli occhi di tutti il ritorno in auge della legna da ardere. E quindi, chissà, del caminetto, di quel focolare che compatta il nucleo familiare in un caldo, in tutti i sensi, abbraccio.
A tal proposito abbiamo interpellato Legna da Ardere Giabbani di Stia, azienda che, vantando un’esperienza di tre generazioni nel settore forestale, simboleggia in pieno quel calore derivante da una lunga e rinomata tradizione e da una finalità che si può dedurre facilmente dalla contestuale “etichetta”: e se la loro pagina Facebook recita come mission la produzione e la commercializzazione di legna da ardere “tutto l’anno secca e asciutta (cerro, quercia, castagno)”, dietro queste poche parole si cela una realtà ben più variegata e lungimirante. Lo scopo è quello di riuscire a soddisfare in misura sempre maggiore le esigenze del consumatore finale, cercando di lavorare nel miglior modo possibile e fornendo il necessario per camini, stufe, caldaie, sacchi di legna, accendifuoco, legna per forni, barbecue e pizzeria. Grazie ai loro mezzi sono inoltre in grado di consegnare direttamente il prodotto al cliente in tutto il Casentino, vantando dunque un efficace servizio a domicilio. La citazione della vallata non è certo casuale, anzi: possiamo dire che la natura prevalentemente boschiva del nostro territorio costituisce al tempo stesso il seme e il frutto del loro lavoro, in un circolo virtuoso, dove, all’utilizzo di una peculiarità locale che permette di non dover ricorrere all’importazione da paesi più lontani, si somma la volontà di “coltivare, pulire e mantenere” i boschi in oggetto.
Ecco perché gli stiani cercano di svolgere le operazioni di taglio nella foresta nel migliore dei modi, rispettandola e tutelandola. Nel fare ciò sono ben visibili le evoluzioni che nel corso degli anni hanno modificato alcune caratteristiche della suddetta attività, rendendo arduo un paragone con coloro che li hanno preceduti, e consentendo di investire in mezzi e macchinari di ultima generazione che, oltre a far risparmiare molta fatica, concedono di svolgere una maggiore mole di lavoro in minor tempo e in condizioni di sicurezza.
Comunque, tra passato e futuro, merita di finire sotto la lente di ingrandimento altresì un presente in costante evoluzione: il recente aumento delle bollette del gas ha infatti sancito un prepotente ritorno alla tipologia di riscaldamento più antica del mondo, ossia alla legna, un combustibile più economico del metano e dell’energia elettrica, pur risultando, parimenti, meno economico rispetto a qualche mese fa a causa dell’elevata domanda della materia prima.
Anche i ragazzi di Legna da Ardere Giabbani hanno vissuto e stanno vivendo questa situazione ed evidenziano come la richiesta di legname sia in crescita già da alcuni anni, con tante persone che hanno scelto di tornare a scaldarsi con la menzionata risorsa ponendo come alternativa le altre fonti disponibili ed invertendo dunque il trend precedente. Pure i nostri, alla luce del citato aumento generale sul mercato che ha fatto lievitare i costi, registrano una piccola variazione di prezzo che tuttavia, per quanto li riguarda, risulta contenuta grazie, in parte, al patrimonio boschivo/montano che li accoglie e che potremmo riassumere nella formula “chilometro zero”.
07Ecco allora che, nel caso trattato, la dicitura “AAA cercasi calore” assume davvero un senso compiuto, rappresentando proprio quell’ardore che dai nostri boschi, si trasmette alla legna, quindi alla stufa o al caminetto e infine ad un nucleo familiare che si ritrova unito, compatto e caloroso, in orgogliosa ed ostinata controtendenza, rispetto alle freddure della società odierna.