L’Amministrazione comunale di Bibbiena in prima fila per la gestione dell’emergenza migranti che sta interessando l’Italia e l’Europa. Gestione orientata alla solidarietà, all’accoglienza e insieme alla costruzione di una convivenza pacifica tra residenti e richiedenti asilo.
Ad oggi sono 10 i migranti presenti sul territorio comunale provenienti per lo più da Nigeria e Ghana e tutti in attesa di riconoscimento di status di rifugiato politico. Quattro sono assistiti tramite il progetto SPRAR dall’ARCI provinciale ed i restanti 6 dall’associazione Culturale Bangladesh di Arezzo.
“Siamo in attesa di attivare un ulteriore appartamento con un massimo di 5 posti letto in accordo con Prefettura e con una cooperativa locale per l’assistenza, la gestione e la formazione dei migranti, qualora dal Prefetto arrivasse la richiesta di attivazione in base all’emergenza nazionale”, commenta l’Assessore al sociale Matteo Caporali.
L’azione di Bibbiena – che si è posta sempre a favore di un’accoglienza diffusa e non massificata – si rivolge anche verso l’aspetto dell’integrazione, ritenuto passaggio fondamentale in un periodo spesso contrassegnato da equivoci e tensioni. A questo proposito alcuni assistiti dall’Arci sono stati coinvolti in lavori di volontariato presso i giardini della Bocciofila bibbienese in accordo con l’associazione che per conto del comune gestisce il circolo e i giardini antistanti, lavori di piccola manutenzione e decoro pubblico.
L’Assessore Caporali spiega: “Lo scorso giovedi’ ho incontrato l’Associazione del Bangladesh con i 6 ragazzi ospiti. Ho parlato con loro e con i loro tutor e in accordo con il nostro ufficio manutenzione abbiamo concordato alcuni piccoli interventi all’abitato di Bibbiena Stazione per lavori di piccola manutenzione e decoro ai giardini del Centro Sociale e per lavori alle caditoie di Bibbiena Stazione. Il tutto senza alcun onere da parte del Comune visto che, anche per quanto riguarda l’assicurazione sugli infortuni, sarà tutto a carico della Regione che ha stanziato dei fondi appositi”.
Uno dei sei ragazzi, il giovane senegalese Brandy Achiever, ha trovato lavoro a Pieve al Toppo e con grande determinazione ogni giorno raggiunge la località da Bibbiena, e la sera al ritorno, si ferma ad Arezzo per seguire dei corsi di italiano. Una storia bella e di grande forza in mezzo ad una immane tragedia, quella di tanti giovani e giovanissimi che fuggono da situazioni di grave pericolo e di guerra.
L’Assessore Caporali, in merito al progetto di impiego dei giovani migranti commenta con soddisfazione: “Un esempio positivo di prova di integrazione nella societa’ con dei semplici lavoretti, che gli stessi ragazzi – nel colloquio avuto – chiedono di fare proprio per dare in cambio qualcosa di concreto alle comunita’ che li ospitano. Altre iniziative di decoro e pulizia saranno realizzate nel corso dell’anno”. Le belle notizie non finisco qui per questo modello virtuoso di accoglienza ed integrazione: alcuni di questi ragazzi, infatti, hanno iniziato un periodo di prova come calciatori grazie alla collaborazione con un’associazione sportiva che milita nel campionato Uisp, ossia lo Spartack Bibbiena.
Una comunità che si sta muovendo con grande entusiasmo quella del capoluogo casentinese, se pensiamo anche all’appello del Parroco Don Raffaele Minnitti che, seguendo le parole del Santo Padre, ha aperto la porta della parrocchia ai migranti offrendo posti letto a chi ne avesse necessità. Caporali a questo proposito commenta: “Siamo costantemente in contatto con Don Raffaele per gestire al meglio questa opportunita’ in modo tale da rendere l’arrivo dei migranti una risorsa ed un arricchimento della nostra societa’ e continua: “Sono favorevole ad una politica dell’accoglienza di piccoli numeri in grandi comunita’, solo in questa maniera l’integrazione si puo’ rendere fattiva altrimenti l’integrazione con la nostra comunita’ rimane difficile. Dobbiamo in questo gestire e non subire e soprattutto fare accoglienza e insieme impegnarsi concretamente per una convivenza pacifica. Per non lasciare spazio ad equivoci assurdi: la famosa quota giornaliera di 35 euro la percepisce la cooperativa che gestisce i migranti e sono soldi statali ed europei e dalle casse comunali non parte un centesimo ”.
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