Dunque “nulla di nuovo sotto il cielo di Arezzo” nonostante che il cambio di inquilino a Palazzo Cavallo avvenuto l’estate scorsa avesse lasciato immaginare tutt’altro. Dispiace rilevare che sul tema della gestione dell’acqua l’Ing. Ghinelli non ha impresso affatto la discontinuità promessa in campagna elettorale rispetto all’atteggiamento rinunciatario dell’Amministrazione Fanfani che lo aveva preceduto. Ne aveva le possibilità ma se ne è spogliato delegando la persona meno adatta a trattare questo tema. Nessuna traccia dell’atteso tavolo tecnico congiunto “Comune-Comitato Acqua”e di strategie atte a contrastare gli appetiti dei voraci soci privati, neanche l’ombra. Da tempo ci eravamo messi a disposizione del Sindaco offrendogli la massima collaborazione per dare risposta alle attese dei cittadini , in primis per quanto riguarda il contenimento delle tariffe e l’introduzione di condizioni contrattuali più favorevoli per gli utenti , secondariamente per mettere in condizione il Comune di Arezzo di riprendere prima possibile il pieno controllo della gestione del servizio idrico integrato. Ci abbiamo provato ma è stato vano: nonostante il cambio d’Amministrazione il Comune di Arezzo si è prestamente accomodato nel folto gruppo delle amministrazioni locali prive del coraggio necessario per rivendicare con forza e in ogni sede il diritto e la competenza di decidere in fatto di tariffe e modalità di gestione di un servizio pubblico quale quello dell’acqua , esentandosi dall’impegnativo compito di tentarle tutte per soddisfare le attese dei cittadini e il rispetto della volontà da essi espressa con i referendum del giugno 2011.
Lo diciamo chiaramente: siamo delusi e riteniamo che sia venuto il momento di denunciare lo scarso interesse mostrato dal Sindaco Ghinelli rispetto agli impegni assunti durante la campagna elettorale per quanto riguarda l’acqua e la sua gestione. Ciò si rende ancor più necessario alla luce di quello che sta emergendo sulla vicenda della ristrutturazione tariffaria con cui la Società di gestione andrà a calcolare i consumi di acqua a partire dalla prossima bolletta che riceveranno gli utenti, con effetti retroattivi a partire dal 1° gennaio 2016. Purtroppo non si tratta di una modifica della struttura tariffaria che la rende finalmente equa , in modo cioè che prezzi e scaglioni di consumo tengano conto del numero dei componenti il nucleo familiare delle utenze domestiche residenti. No, è tutta un’altra cosa.
A giudicare dalla porcata che è venuta fuori si capisce che quei furbacchioni di Nuove Acque sono riusciti a far sì che i loro sprovveduti soci di parte pubblica (i Comuni: cioè Sindaci e Assessori delegati) abbiano scambiato lucciole per lanterne , favoriti in questo da quel filone del Direttore Generale dell’Autorità Idrica Toscana che evidentemente sa bene assolvere al ruolo di facilitatore del gestore e sa come imbonire i rappresentanti dei Comuni, radunati nel chiuso delle stanze del fu ATO 4, con generoso dispiego di slide e supercazzole varie. Risulta che agli inizi di dicembre cotanto burocrate, con aiutanti al seguito, sia appositamente calato da Firenze in quel d’Arezzo allo scopo di illustrare i benèfici effetti del provvedimento da lui stesso confezionato con dati e proiezioni fornitegli dal gestore. L’ideona partorita dall’accoppiata Nuove Acque-AIT è denominata “Modifica alla struttura dei corrispettivi” che, tradotto, significa mettere mano all’articolazione tariffaria in vigore nel 2015 per cambiare il prezzo dell’acqua con modifica degli scaglioni di consumo, le tariffe per lo scarico in fogna, quelle per la depurazione e l’importo della quota fissa.
Probabilmente il Direttore AIT ha raccontato ai Sindaci che la nuova struttura tariffaria avrebbe comportato per Nuove Acque una invarianza di gettito ( cioè con la nuova articolazione il gestore avrebbe mantenuto lo stesso livello di introiti fatti con la vecchia) e i Sindaci gli hanno creduto. Oltretutto, per le utenze domestiche, si sarebbe persino introdotta una prima fascia agevolata di 30 metri cubi l’anno al prezzo di soli 0,2 Euro/mc (addirittura di 0,1 Euro/mc per gli utenti con ISEE inferiore a 8.030 Euro) . “Un ben di Dio, perbacco!” avranno pensato i Sindaci . Figurarsi poi come sono andati in solluchero alla notizia che la famigerata quota fissa sarebbe stata ridotta da 76 a 39 Euro l’anno, quasi dimezzandola. “Bel colpo. Così si fa un figurone!” Si saranno detti e via di corsa a stappare champagne, contenti di potersi ascrivere il merito di una siffatta proposta.
Sarà stata colpa della fretta , della disattenzione , del clima festaiolo prenatalizio, dell’ingenuità o dell’ incompetenza , fatto sta che il 4 dicembre scorso, Sindaci e Assessori presenti alla riunione hanno fatto propria la proposta e 5 di loro , neanche dieci giorni dopo , l’hanno portata in Assemblea regionale AIT ottenendone l’approvazione , forse senza neanche rendersi conto di aver così avallato rincari delle bollette per le utenze domestiche residenti che dal 1° gennaio 2016 aumentano anche del 23% , come si evince dal quadro allegato .
Comitato Acqua Pubblica Arezzo