di Beatrice Boschi – Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha acceso i riflettori su alcune aree geografiche del mondo note come zone blu, dove si registra un numero straordinario di centenari in buona salute. Tra queste spiccano Okinawa in Giappone, la Sardegna in Italia, Icaria in Grecia, Nicoya in Costa Rica e Loma Linda in California.
Ma qual è il segreto della loro longevità? Oltre a uno stile di vita attivo e a un forte senso di comunità, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel favorire un invecchiamento sano e nella prevenzione delle malattie croniche. Uno dei punti in comune tra le popolazioni longeve è il consumo abbondante di alimenti di origine vegetale. Frutta, verdura, legumi e cereali integrali rappresentano la base della loro dieta quotidiana fornendo fibre, vitamine, minerali e antiossidanti essenziali per contrastare lo stress ossidativo e l’infiammazione, due processi strettamente legati all’invecchiamento e alle malattie degenerative.
I legumi in particolare sono una costante nelle zone blu: fagioli neri in Costa Rica, ceci e lenticchie in Grecia, soia in Giappone, tutti alimenti ricchi di proteine vegetali, fibre e composti bioattivi che contribuiscono a mantenere basso il livello di colesterolo e a stabilizzare la glicemia. Le popolazioni longeve non eliminano i grassi dalla loro alimentazione ma li scelgono con attenzione. In Sardegna e Icaria per esempio l’olio extravergine di oliva è una delle principali fonti di grassi, ricco di acidi grassi monoinsaturi e polifenoli con proprietà antinfiammatorie e cardioprotettive, mentre a Okinawa il consumo di pesce e alghe fornisce un’elevata quantità di acidi grassi omega-3, noti per i loro benefici sulla salute cardiovascolare e cerebrale.
Nelle zone blu il consumo di zuccheri raffinati e cibi ultra-processati è estremamente ridotto. Gli abitanti di queste regioni prediligono dolcificanti naturali come il miele o lo zucchero della frutta ed evitano bevande zuccherate e prodotti industriali contribuendo così a mantenere un metabolismo sano e a prevenire patologie come il diabete di tipo 2, l’obesità e le malattie cardiovascolari, tutte strettamente legate a un eccessivo consumo di zuccheri aggiunti. Infine, un aspetto interessante delle popolazioni longeve è la pratica della restrizione calorica involontaria. A Okinawa per esempio è diffuso il principio dell’Hara Hachi Bu, che significa “mangiare fino a sentirsi sazi all’80%”. Questa abitudine riduce il rischio di sovraccaricare il metabolismo e aiuta a mantenere un peso corporeo sano.
L’alimentazione dei centenari delle zone blu non è basata su diete drastiche o regimi alimentari estremi, ma su un equilibrio tra cibi naturali, moderazione e qualità. Il modello che emerge è molto simile alla dieta mediterranea, riconosciuta come una delle più salutari al mondo. Adottare questi principi nella vita quotidiana può rappresentare una strategia efficace per migliorare la salute e aumentare le possibilità di vivere più a lungo in buona forma fisica e mentale.
Dott. SSA BEATRICE BOSCHI Biologa e nutrizionista, beatrice.boschi@virgilio.it – tel. 347 8482948
(Rubrica ESSERE L’Equilibrio tra Benessere, Salute e Società)