Inoltre non è vero che la spesa per le pensioni in Italia è insostenibile perchè è più alta che nei paesi esteri… Chi afferma questo non dice che la pensione in Italia è calcolata sulla cifra lorda e che il pensionato restituisce allo stato circa il 27% della propria pensione tramite una trattenuta IRPEF, mentre il calcolo in tutti gli altri Paesi Europei (Francia, Germania, Gran Bretagna) viene effettuato sulla pensione al netto delle trattenute fiscali. Se calcoliamo le entrate per contribuiti all’INPS e le uscite che vengono date ai pensionati al netto, l’INPS avrebbe un utile di circa 27 miliardi l’anno…
Anche per le aziende in crisi che licenziano e mettono i lavoratori in mobilità o in prepensionamento (liberandosi di lavoratori ultra-cinquantenni considerati anziani) il costo di essi viene addebitato all’INPS. Inoltre l’INPS si fa carico anche delle spese per l’assistenza ai portatori di handicap, non autosufficienti e addirittura della cassa di previdenza dei dirigenti aziendali che – come sappiamo – a suo tempo fallì. I costi utilizzati per i pagamenti del TFR dei lavoratori in mobilità, dei prepensionamenti, ed anche gli interventi di assistenza, negli altri Paesi Europei (sempre citati da chi vuole tagliare ancora le pensioni) fanno carico allo Stato, in Italia all’INPS…
Ora, a lorsignori dello (S)Governo Renzi non bastano tutte queste vergogne: essi evidentemente non ritengono le pensioni come un diritto costituzionale riguardante la retribuzione differita, ed hanno il coraggio di togliere circa il 25% della pensione a chi deciderà l’anticipo di 3 anni tramite la restituzione del prestito bancario…Non solo, hanno tolto la perequazione semestrale con l’adeguamento al costo della vita, hanno modificato con un decreto una sentenza della Corte Costituzionale che obbligava il governo a rendere il maltolto ai pensionati (dalla Legge della lacrimevole Fornero) che agiva con il blocco delle perequazioni a chi detiene una pensione lorda superiore a tre volte il minimo (1.100 euro netti mensili) rimborsando loro una elemosina…
In conclusione dobbiamo domandarci: se i conti dell’INPS sono comunque in attivo, se lo Stato spende in assistenza i soldi che i lavoratori hanno dato all’INPS per la propria pensione, se la logica economica ed occupazionale vorrebbe che i lavoratori andassero in pensione prima lasciando i posti ai lavoratori disoccupati e non il contrario… perché i pensionati dovrebbero accettare il taglio delle proprie pensioni tramite la non rivalutazione al costo della vita? Perchè chi ha maturato 40 anni di contributi per andare in pensione deve accettare il taglio del 25% circa con il fantomatico Anticipo Pensionistico? Perché i lavoratori Italiani dovrebbero andare in pensione più tardi con pensioni decurtate tramite il contributivo? La risposta è esclusivamente politica: anche il Governo Renzi vuole far cassa con i soldi della “povera gente”, senza mettere veramente in discussione e quindi tagliare le pensioni ed i vitalizi d’oro, nonché tassare i grandi patrimoni. Per non parlare della sua finta lotta all’evasione, elusione ed erosione fiscale.
Fausto Tenti (Segretario Federazione provinciale PRC di Arezzo)