di Gabriele Versari – Ed eccoci giunti a settembre, alla fine dell’estate. Periodo che porta inevitabilmente a tirare le somme sul proprio operato e a ripartire per quello che sarà l’ultimo quadrimestre dell’anno, arco di tempo in cui solitamente si cerca di portare a termine un progetto rimasto incompiuto o magari di dedicarsi ad un impegno che si è sempre rimandato duranti i mesi precedenti. Periodo in cui pare doveroso aggiornarci e aggiornare sullo stato delle opere pubbliche del nostro Casentino, da sempre nodo cruciale per lo sviluppo di un territorio dalla natura oltre misura peculiare, ma al tempo stesso universale ed estendibile a tutto il “sistema Paese” italiano. Infatti, se da un lato noi casentinesi possiamo vantare di vivere in un luogo unico dal punto di vista naturalistico e storico-culturale, dall’altro certe dinamiche e certe controversie, soprattutto in tema di opere pubbliche e infrastrutturali, possono essere un chiaro esempio di come sia a livello micro che a livello macro, cioè a livello nazionale, spesso gli obiettivi progettuali di qualsiasi associazione o ente, pubblico o privato, non vengano raggiunti o vengano raggiunti in tempi molto dilatati rispetto a quelli previsti inizialmente.
Qualche settimana fa abbiamo ricontattato Paolo Volpi, presidente della Scuderia Etruria Racing, associazione che si occupa principalmente di raduni automobilistici a tema. Lo scopo dell’intervista è stato quello di ottenere un ulteriore aggiornamento relativamente alla costruzione della pista adibita all’utilizzo di go-kart elettrici situata nella frazione di Corsalone all’interno del Comune di Chiusi della Verna. Nell’ottobre 2023, infatti, a seguito di un’intervista effettuata dai nostri giornalisti, lo stesso Volpi spiegava come all’epoca i lavori della pista erano in ritardo rispetto ai tempi previsti a causa di diversi fattori. In primis un’impresa appaltatrice che, nonostante un fondo di investimento importante, non riusciva a portare a termine i lavori di realizzazione del capannone di supporto, situato a lato della pista. In secondo luogo, prima ancora che ci si potesse rivolgere a qualsiasi altro ente o associazione, a complicare ulteriormente la situazione era arrivata la pandemia e la conseguente quarantena, la quale aveva portato ad una completa situazione di stallo del cantiere. L’area occupata dalla pista era stata a quel punto utilizzata ai fini di stanziamento di hub utili ad effettuare i tamponi Covid e, successivamente, per il progetto drive-in di mediocre successo. Dopo le suddette vicissitudini, la struttura rimaneva dunque incompleta e in fase di ultimazione.
Dopo quasi un anno, il presidente Volpi, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni. «Come detto durante il nostro precedente incontro, la pista non ha come unico scopo quello ludico, ma ha anche l’obiettivo di formare, soprattutto i più giovani, in tema di sicurezza stradale, a supporto delle autoscuole casentinesi. Per fortuna, dopo il rapporto conclusosi negativamente con la ditta incaricata della costruzione del capannone, ad oggi la struttura dello stesso è quasi completa grazie alla collaborazione con Vagnoli s.r.l., che si occupa di costruzioni metalliche. Non sono mancate, purtroppo, ulteriori polemiche legate non tanto alla mancata conclusione dei lavori, quanto al presunto utilizzo di kart non elettrici, bensì a motore, all’interno della pista. Le contestazioni arrivano dall’opposizione locale e da alcuni genitori dei figli che frequentano la scuola limitrofa rispetto alla pista. Il malcontento deriverebbe dal fatto che i go-kart a motore siano stati utilizzati durante le ore di lezione e quindi il rumore emesso sarebbe stato fonte di distrazione e di fastidio per i bambini. Che ci sia stato l’impiego di kart a motore è indubbio, ma lo si è fatto in occasioni molto limitate e per esigenze specifiche dei ragazzi che li hanno guidati. Oltretutto, tali mezzi sono stati messi in moto in orari diversi rispetto a quelli delle lezioni scolastiche; credo dunque che tali polemiche rimangano sterili e confutate da dati di fatto oggettivi. Semmai in futuro dovessero essere impiegati kart a motore, le operazioni verranno effettuate nel pieno rispetto degli standard del quieto vivere, evitando di incorrere in problematiche di inquinamento acustico. È un progetto che, senza ombra di dubbio, può rappresentare un volano per Corsalone, visto l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione e l’apporto alla formazione dei giovani in termini di sicurezza stradale. Vorremmo dunque aver il piacere di collaborare con un ente o associazione che lo finanzi per poter portare a termine i lavori, anche perché lo sforzo impiegato fino ad adesso è stato notevole. Non esistono strutture simili in tutta la provincia e l’attività che ne deriverebbe potrebbe condurre ad un grande sviluppo del settore sportivo in Casentino».
Viste le polemiche dell’opposizione, legate alla presenza dell’edificio scolastico situato vicino alla pista, Volpi si pronuncia anche riguardo a tale questione. «La collocazione della pista non è casuale, ma deriva dal fatto che quel terreno era adibito allo sviluppo di attività sportiva e fino al momento dell’inizio dei lavori è stato inutilizzato; lo stesso è stato oggetto di una convenzione, di durata trentennale, stipulata con il Comune nel 2016, che ha assegnato a noi di Etruria Racing la costruzione della struttura. A questo punto occorre ultimare il cordolo, i box utili alla rimessa e alla ricarica dei kart, la copertura e la pannellatura del capannone a lato pista. Verranno installati anche dei semafori e una segnaletica utile alla formazione delle autoscuole. Entro l’anno puntiamo a concludere i lavori del tetto del capannone».
Concludendo, Volpi tiene a sottolineare l’ottima collaborazione con l’attuale Amministrazione comunale, che si è dimostrata solidale nell’offrire il proprio supporto ai fini di completamento del progetto. «Grazie all’amministrazione, riconfermata dopo le elezioni di giugno, è stato possibile edificare sul terreno dove oggi sorge la pista. Certamente, quello che ha colto di sorpresa sia Etruria Racing che l’Amministrazione, oltre alla pandemia e alla prima progettazione fallimentare di costruzione del capannone, è stata l’impennata improvvisa dei costi delle materie prime avvenuta post-Covid, principale causa del rallentamento dei lavori. Ad oggi, per velocizzare la messa in opera della struttura, sarebbe davvero gradita un appoggio da parte di uno o più enti, pubblici o privati che siano».
Successivamente alla conversazione con Volpi si è contattato il principale membro dell’opposizione comunale, candidato sindaco alle scorse elezioni e attuale consigliere di minoranza Claudio Loddi, con lo scopo di approfondire l’operato dell’amministrazione in merito alla questione. Lo stesso Loddi continua a manifestare le sue perplessità riguardo alla collocazione della pista. «Già nel 2016, quando fu stipulata la prima concessione da parte del comune, come lista civica eravamo in disaccordo in merito alla costruzione di una struttura del genere in quella zona di Corsalone, secondo noi inadatta ad accogliere una pista di go-kart. Viste le dimensioni, l’area sarebbe stata invece adatta ad ospitare strutture sportive di diversa tipologia, sia per non precludere ai ragazzi una vasta scelta di attività in base a ciò che li appassiona maggiormente, sia per l’impatto ambientale e paesaggistico che ha avuto la costruzione della stessa pista e dell’annesso capannone, secondo noi inadatta a sorgere in prossimità di una scuola.
In ogni caso, prima di avanzare qualsiasi ipotesi, la maggioranza avrebbe dovuto in prima battuta porgere il proprio ascolto alla voce della popolazione locale, popolazione che pare non sia stata presa in considerazione nel momento in cui occorreva prendere una decisione su come gestire lo spazio in questione. Tornando al presente, dato che non è più possibile fare marcia indietro, ci auguriamo che i lavori terminino ad ottobre 2025, periodo di scadenza della seconda convezione di durata quadriennale stipulata ad ottobre 2021. Ci auguriamo inoltre che non arrivino nuove segnalazioni di disagio da parte dei cittadini in merito all’inquinamento acustico derivante dall’utilizzo di kart a motore, poiché oltre a creare un danno di entità pubblica ciò significherebbe violare la normativa legata all’omologazione dei veicoli imposta dalla progettazione e dalla struttura della pista stessa. Come opposizione, nei prossimi mesi sarà nostro compito monitorare la situazione giorno per giorno».
Dopo aver preso visione della questione si spera, arrivati a questo punto, che un’opera così importante per il nostro Casentino possa essere, una volta per tutte, completata nel più breve lasso di tempo possibile e, una volta ultimata, che possa effettivamente portare i suoi frutti, dopo un iter di costruzione così travagliato e una serie di imprevisti oltre ogni misura inattesi. Non ci resta che sperare, insomma, che i motori (elettrici, sia chiaro) possano finalmente accendersi!