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giovedì, 26 Dicembre 2024

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Bibbiena ed i disabili: e questa sarebbe la sensibilità sociale del Sindaco Bernardini?

Bibbiena ed i disabili: e questa sarebbe la sensibilità sociale del Sindaco Bernardini?

La scelta del Comune di Bibbiena di dissociarsi dalla gestione comprensoriale dei CTO (Centri Terapia Occupazionale) per portatori di abilità diversa fa cadere l’ultimo velo sulla presunta sensibilità umana e sociale di cui fino ad ora si era voluto ammantare la civica giunta ed il Sindaco Bernardini in particolare, che ogni tanto ci diletta con le sue omelie moralistiche!.

Qui non si tratta di difendere l’Unione dei Comuni (su cui il nostro giudizio critico è noto). Si tratta, indipendentemente dal far parte o meno della Unione dei Comuni, di difendere un servizio rivolto alle famiglie ed alle persone, uomini e donne di tutte le età, che vivono situazioni drammatiche. E’ un delitto creare loro ulteriori difficoltà rimettendo in discussione un servizio che ha alle spalle anni di elaborazione collettiva delle istituzioni e degli esperti del settore, e che aveva finalmente trovato una positiva stabilizzazione.

La miopia isolazionistica del Comune di Bibbiena sta rigettando nel dramma decine di famiglie di tutto il Casentino, perché dissesta il sistema comprensoriale, e soprattutto rischia di dissestare anche psicologicamente gli utenti dei centri. E non si sono nemmeno preoccupati di confrontarsi con queste stesse famiglie. In barba a tutte le promesse di bilanci partecipati e di coinvolgimento della popolazione.

Per l’Amministrazione Comunale di Bibbiena la solidarietà è qualcosa di vago, instabile, si potrebbe dire liquido (prende forma in funzione del proprio contenitore), difficile da definire “a priori”.

Questo è quanto emerge dalle sue decisioni sul tema dei diversamente abili.

Il Sindaco di Bibbiena motiva la scelta di star fuori dalla gestione associata dei centri diurni perché non ritiene giusto pagare la quota calcolata in base al numero dei residenti.

Questa decisione ci sembra alquanto “bislacca” per due motivi:

– ci risulta che la prevalenza dei diversamente abili nei vari comuni del Casentino sia sostanzialmente uguale; ciò vuol dire che statisticamente ci sono, o c’è la probabilità, che questi siano più numerosi nel comune di Bibbiena rispetto agli altri comuni, quindi sarebbe giusto pagare più di altri;

– nel caso non fosse così, il comune di Bibbiena dovrebbe essere contento di aver la fortuna di avere (momentaneamente) meno disabili dal prevedibile; contribuire alla gestione dei centri diurni senza averne bisogno vorrebbe dire aiutare i comuni e le persone meno fortunate.

In questo caso il vecchio motto “da ognuno secondo le proprie possibilità, ad ognuno secondo le proprie necessità” ci sembra calzare a pennello, perché la solidarietà è questa, perché l’abilità diversa odora di sofferenza e discriminazione e queste non hanno colore politico. E’ una questione umana e basta.

L’idea poi di passare tra tre anni, quando noi speriamo vivamente che questo Sindaco non ci sia più, ai voucher (ai tempi del fascio si chiamava tessera, ma voucher è più “fico”) sembra una barzelletta di Pierino: con i tempi che corrono, con le risorse sempre più scarse c’è il rischio che la disponibilità dei posti nei centri si riduca e i cittadini dove andranno a spendere i voucher? In Valdarno, nel fiorentino o nel senese?

In sintesi questo ha deciso Bibbiena: intanto dissestiamo il sistema dei Centri diurni casentinesi, inventandone uno per conto nostro. Ma solo per tre anni! E per 10 posti (e se in questi tre anni i disabili diventassero più di 10?) Poi diamo i voucher alle famiglie. Le quali si arrangeranno e manderanno i loro disabili dove vogliono. Cavoli loro! Il Comune così spende meno e pareggia il bilancio. Tutto ciò nel mentre lo stesso comune ha raddoppiato la percentuale IRPEF (a carico, quindi, per lo più di dipendenti e pensionati) e continua a condonare oneri di urbanizzazione a vari costruttori con la scusa di far realizzare opere!

Per l’ennesima volta una visione puramente contabile e classista (togliere ai deboli per regalare ai forti) di un problema umano e sociale. A Bibbiena mancano solo la Rupe Tarpea e le leggi razziali.

SEL Casentino

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