di Melissa Frulloni – Il senso di colpa è un sentimento umano dal quale ognuno di noi, almeno una volta, si è sentito colpito ed è collegato alla colpa, intesa come il risultato di un’azione o di un’omissione che identifica chi è colpevole, reale o presunto, di trasgressioni a regole morali, religiose o giuridiche, si manifesta a chi lo prova come una riprovazione verso sé stessi.
Sempre più spesso però si ha la sensazione che tante persone non riescano a provare questo sentimento, che non possano sentire il pungente disappunto verso le azioni sbagliate che compiono e che a volte non si rendano nemmeno conto di aver sbagliato in qualcosa, anzi, alzano le braccia in segno di stupore e con gli occhi completamente sbarrati esclamano: “Non è colpa mia!” Non so se anche a voi è già venuto in mente qualcuno che corrisponde a questa descrizione, qualcuno che non ha mai il coraggio di prendersi le proprie responsabilità; forse avete già pensato ad una certa classe dirigente, a quei Signori che si occupano di noi, delle nostre città e di governarci. Dovrebbero essere loro i primi, se sbagliano, ad ammettere le loro colpe, proprio perché hanno un datore di lavoro unico ed esclusivo: noi!
Ma come dice Marco Travaglio: “è sempre colpa dei governi precedenti, delle torri gemelle, della crisi mondiale, dello tsunami, delle toghe rosse, dell’euro, della Merkel, di Adamo ed Eva”.
Purtroppo, lanciando un’occhiata alla nostra vallata non ci sembra che le cose siano molto diverse (o migliori…). Anche da noi infatti ci sono tante colpe che sono cadute in un dimenticatoio profondo che non interessa più a nessuno e che non ci permetterà (forse mai!) di trovare i colpevoli di certi sbagli che ci hanno portato ad essere la “valle arrugginita” che siamo. Mi viene in mente, primo tra tutti l’Ospedale del Casentino e il nostro Punto Nascita, prossimo alla chiusura, che saranno inesorabilmente fatti morire, uccisi, pezzo dopo pezzo da un ridimensionamento che sta colpendo tutta la sanità italiana.
“Per colpa di chi!?”, cantava Zucchero; anche in questo caso non si sa… Come direbbe Travaglio tanto “è sempre colpa dei sindaci precedenti, dell’Unione dei Comuni, della crisi casentinese, della ASL, delle fabbriche chiuse, del Desideri, di Rossi, di Renzi, dell’Agostini”
Una patata bollente che come sempre viene scaricata da una mano all’altra e che lascia immuni da attacchi e critiche i nostri governanti, ma fa restare noi, comuni mortali, casentinesi senza spiegazioni, senza servizi e senza i diritti che ci spettano.
E l’Unione dei Comuni che ha vissuto un periodo di “regno” con un presidente illegittimo? Stesso caso, stessa fine; nessuno che si decide a spiegare ai cittadini che cosa succede davvero nei “palazzi del potere”. E ancora la Sacci, che come un mostro di cemento è ancora lì a guardarci scorrere lenti sulla “stradina” che ci ritroviamo; la variante di Santa Mama, che probabilmente farà la fine della Sacci e le mancate assunzioni al Parco, per cui l’ente (cioè noi!) ha dovuto sborsare migliaia di euro e nessuno risponde alla richiesta di dimissioni o a quella di tirare fuori di tasca propria i soldi necessari a sistemare la vicenda.
Sopra a tutti c’è poi il caso di Banca Etruria che, esempio di impunità, ha causato “morti” e “feriti” tra i cittadini senza che nessuno risponda per ora al danno che è stato fatto a migliaia di risparmiatori.
È proprio Banca Etruria che ci da un assist perfetto per arrivare a spiegarvi la copertina che abbiamo scelto per il mese di maggio, è il ponte che naturalmente ci porta a raccontarvi dei metaforici Cadaveri eccellenti che nelle vicende sopra citate (e in tante altre) sono stati coinvolti e sono morti, sempre metaforicamente, appunto, ma che hanno ricevuto un trattamento “speciale” anche da cadaveri.
Cadaveri eccellenti è un film del 1976, diretto da Francesco Rosi, tratto dal romanzo Il contesto di Leonardo Sciascia, libro del 1971. Ci siamo ispirati a questo film, ma soprattutto al suo titolo, per la nostra copertina perché come dicevo, anche tra i morti ci sono quelli di serie A e di serie B. Se è vero che la morte appiana tutte le differenze tra gli uomini, ci sono casi in cui i cadaveri che lascia per strada sono più fortunati di altri, sono eccellenti appunto.
Mentre chi, (è il caso di dirlo!) non ha Santi in paradiso, si ritrova ad essere un semplice corpo senza anima, sepolto, dimenticato sotto metri di terra. E ancora la vicenda di Banca Etruria ci torna alla mente con i tanti sfortunati piccoli e piccolissimi risparmiatori che ovviamente nella vicenda non sono stati salvati, dove si è preferito aiutare gli “eccellenti” che, benché siano morti e quindi non risparmiati dalla strage, troveranno sicuramente il modo di cavarsela.
Ma cadaveri non eccellenti sono anche tutte quelle mamme che saranno costrette (obbligate!) ad andare a partorire ad Arezzo o in casa propria, dato che dal 1° giugno il reparto maternità del Casentino non ci sarà più.
E poi gli altri “morti” siamo tutti noi, i casentinesi, che in tutte queste scelte sbagliate, di cui nessuno ha colpa, siamo cadaveri che non hanno nulla di eccellente e continuano a essere presi in giro dicendo sì e credendo al politico di turno. Tanto ”è sempre colpa dei governi precedenti, delle torri gemelle, della crisi mondiale… Della Merkel”!
(tratto da CASENTINO2000 | n. 270 | Maggio 2016)