di Francesco Benucci – Calcio d’inizio: anche per i protagonisti dei campionati UISP della provincia di Arezzo è giunto il momento di tornare al centro del campo, carezzare, con i piedi e con lo sguardo, il pallone, respirare a pieni polmoni l’atmosfera del rettangolo verde, saggiare quel manto erboso pronto a diventare il palcoscenico ideale per scatti, scivolate, dribbling, tiri, contrasti, parate, gol. Certo, prima e dopo i momenti votati al calcio giocato, come prescrivono le normative, sarà la volta di distanziamento e mascherine negli spazi chiusi, autocertificazioni, misura della temperatura, green pass, tamponi. Eppure, il fondato auspicio, è che la magia del calcio prenda il sopravvento su ogni timore e che quella sfera che rotola sul campo ci trascini in una dimensione di divertimento, spensieratezza, passione, amicizia. E allora, rinfrancati da questa speranza, passiamo in rassegna le squadre casentinesi che scriveranno la storia della stagione 2021/2022!
La massima serie, ossia la Categoria 1 (ex Eccellenza), ospita, nel Girone A, ben 8 team della nostra vallata!
In rigoroso ordine alfabetico, iniziamo il nostro “tour” dal Chiusi Verna 2005 del presidente Andrea Pettinari e del mister Alessandro Loddi: nel loro approccio all’annata troviamo una centrifuga di emozioni, dall’amore per quel pallone di cui, tra gioie e delusioni, non possono fare a meno, ai dubbi iniziali sulle modalità della ripartenza fino al successivo prevalere della voglia di ritrovarsi e condividere tutti insieme la passione per il calcio. Essendo una piccola realtà di montagna, la loro forza è aver unito tante generazioni di ragazzi del paese, aver creato una rosa con uomini di più di 40 anni e ragazzi di appena 16 e averli fatti diventare un gruppo unito di amici dentro e fuori dal campo. Unione che, al di là del rettangolo verde, ha portato ad organizzare una manifestazione come “L’Apericiccia”, diventata un punto fermo delle estati casentinesi, mentre, sul campo, l’obiettivo resta una salvezza tranquilla, magari senza dover lottare fino all’ultima giornata come nelle ultime stagioni, scrivendo così altre pagine della storia di sport e amicizia targata S.S. Chiusi Verna 2005.
Da valori non dissimili riparte il C.S.B.S. Casentino, guidato dall’allenatore Marco Lunghi, ex giocatore FIGC. Per i nostri tornare in campo, dopo un anno e mezzo di stop, è stato come il primo giorno di scuola, quello in cui si mescolano emozione, attesa, ansia, speranze, curiosità e, perché no, entusiasmo. Il lungo periodo di fermo non ha intaccato la mission di una società inclusiva, composta da una rosa di età variegata (da 21 a 46 anni) e che fa del gruppo e delle cene la sua anima, risultando pertanto un ideale manifesto di ciò che rende speciale il calcio amatoriale. In ottica campionato, sostanzialmente è stata confermata in blocco la rosa dello start del 2019, con cui sarebbe bello dare continuità all’ottimo torneo disputato fino a marzo 2020, lanciando così un confortante messaggio di ritorno alla normalità.
Nella normalità dell’UISP aretina rientra in pieno anche Il Ciclone, storico sodalizio con base a Stia, che da tanti anni è protagonista sui campi della nostra provincia e che tale storia la palesa sin dalla figura che riveste il ruolo di presidente, ossia l’intramontabile Fabio Cafaggi. In panchina invece, a dettare schemi e a schierare i suoi calciatori, ecco mister Federico Berti, custode innanzitutto di quel valore che possiamo chiamare “territorialità”, fondamentale per ottenere l’ultimo sforzo che solo un calciatore che indossa i colori del proprio paese ti può dare, e al contempo portatore di una linea di pensiero, “think different”, che ha i suoi cardini nella continuità con quanto fatto negli ultimi anni e nel coinvolgere sempre più giovani col fine di creare una base solida per il futuro. La ripartenza pare agli alto casentinesi quasi inverosimile, tanta è l’attesa, ma soprattutto è impreziosita da una grande speranza, con l’aspettativa che tutti i timori vengano meno e l’A.C. Il Ciclone torni a regalare le emozioni di sempre ai suoi tifosi.
Se parliamo di emozioni, promette di dispensarne anche l’A.S.D. Il Corsalone del presidente Gianluca Mazzetti e dell’allenatore Renato Cariaggi: ai nostri ha fatto un certo effetto anche solo riassaporare il profumo dell’erba al primo allenamento, dopo mesi di lontananza dal calcio, dalla loro prima passione, dalle amicizie, dal piacere dello stare insieme, con tutto ciò che questo ha sempre significato. Attese e speranze, hanno un unico e principale riferimento: riuscire ad assaporare quella normalità persa, che permetta di tornare a divertirsi giocando a pallone, potendolo fare davvero con spensieratezza, lasciando in secondo piano le attese e le speranze per i soli risultati sportivi. La società, che ha festeggiato i 10 anni nel 2019, si è via via ringiovanita ma ha mantenuto intatta la sua prima caratteristica: chi appartiene alla realtà del paese del Corsalone può entrare di diritto a far parte della squadra, pur rimanendo le porte aperte anche per “forestieri”, motivati ad aggregarsi ad una famiglia, sportiva e non solo. Sempre prolifici in tema di iniziative (dalle coreografie dei tifosi in passato, all’asta per i numeri di maglia, nel presente), i nostri ambiscono ad un buon campionato, senza correre il rischio di retrocedere, ma, in particolare, aspirano a divertirsi, a riassaporare la normalità e ad arrivare a fine anno con un giocatore in più in rosa, a suggello di un grande spirito di gruppo.
Obiettivi sul campo e oltre, è un input che condivide altresì la squadra Le Logge Club di Giampiero Bachini (presidente, confermato) e Nicola Detti (allenatore, nuovo): trascorrere un anno di partite, allenamenti, cene e serate insieme, questi sono i principali traguardi a cui i valligiani mirano da sempre. Tutto ciò cercando di aggiungere qualche trofeo a quelli presenti in bacheca, visti gli ottimi risultati ottenuti negli anni prima dello stop. Ripartire significa il piacere di condividere dei momenti calcistici e di aggregazione importanti insieme a un gruppo di amici, con la speranza che il peggio sia alle spalle, che si possa tornare alla normalità il prima possibile e che col tempo si possa allontanare quel pizzico di paura che ancora aleggia e che li rende vigili e pronti a fermarsi in caso di necessità. Nel frattempo ad aleggiare è soprattutto lo spirito di una società che lascia un’impronta forte in chi ne ha fatto parte; la rosa è sempre stata composta da allenatori e giocatori del posto e negli anni passati le iniziative sono state molteplici: la più importante è stata la realizzazione di un campo di calcio a Bibbiena Stazione, insieme all’A.C. Bibbiena e al C.S.B.S. Casentino, intitolato a Italo Ozino, loro dirigente, scomparso prematuramente, sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto.
Sentimenti di gioia ed attesa relativamente all’inizio del campionato li troviamo tra i ragazzi dell’A.S.D. River Partina targato Federico Ciabatti (presidente) e Filippo Giovannini (allenatore): ecco allora che si palesano grande emozione e felicità per la ripresa dell’attività e nel tornare finalmente a giocare, con la speranza di poter concludere la stagione senza problematiche. Le premesse inducono all’ottimismo, come dimostra il fatto che il numero di giocatori in rosa è aumentato, grazie all’apporto di nuovi ragazzi giovani del paese che hanno iniziato l’annata calcistica col River, inserendosi così in un contesto dove grande rilevanza è data allo spirito di gruppo dimostrato negli anni. L’obiettivo è cercare di migliorarsi costantemente, magari proseguendo la scia positiva interrotta a marzo 2020 e mantenendo i consolidati principi di gioco e amicizia all’interno della rosa.
Inizia la stagione con entusiasmo e idee chiare anche l’A.C.D. Salutio 1978, con Ivonne Casali nel ruolo di presidente e Andrea Giaccherini in quello di allenatore: lo stop forzato dovuto al Covid-19 ha accresciuto la voglia di gioco e di allenarsi in gruppo. I timori ci sono e sono tutti legati all’eventualità di potersi ammalare ma la compagine valligiana è prontissima a ripartire, con le dovute attenzioni, e ad affrontare il campionato da neopromossa. Uno dei loro punti di forza è sempre stato quello di portare a calcare il campo sportivo di Salutio, quanti più salutisti possibile. Trattandosi di una piccola frazione sono molto legati alla squadra, che rappresenta un importante centro di aggregazione. L’obiettivo principale è rimanere attivi per gli anni a venire, non importa se FIGC, UISP o altro, ma è importante che venga continuata l’attività sportiva, mentre sul campo i propositi sono, per ora, di affrontare un campionato nuovo, e poi, di essere tra i protagonisti.
Sicuramente un ruolo da protagonista lo reciterà altresì lo Spartak Bibbiena A.S.D., “griffato” Gino Nassini (presidente) e Paolo Rosai (allenatore): anche in questo caso dal ritorno alla normalità scaturisce un mix di timori e speranze, come attesta il fatto che, durante la pandemia, la maggior parte dei ragazzi ha iniziato a praticare altri sport (bici, golf, tennis) e all’inizio è stato difficile riavvicinarli al pallone, anche per le disposizioni giustamente imposte per la sicurezza personale e collettiva. Alla fine, tuttavia, ha prevalso la voglia di stare insieme facendo calcio, tra l’altro in una società storica che esiste da molti anni (1982) e che fin dall’inizio ha cercato di coinvolgere i giovani del luogo al solo scopo di giocare per puro divertimento ed aggregazione, senza nessuna distinzione. Quest’anno sono stati inseriti ragazzi nati dal 2000 al 2003, a dimostrazione della voglia di dare continuità a quelle che sono da sempre le finalità del sodalizio. Altro obiettivo, infine, è difendere, per quanto possibile, i titoli raggiunti prima dello stop: vittoria campionato, campioni provinciali, vittoria coppa “Edo Gori” e finalisti regionali!
Nella Categoria 2 (ex 1°Divisione), segnatamente nel Girone A, figurano tre squadre casentinesi, poche… ma buone!
A cominciare dall’Atletico Soci del presidente Ciro Cuomo, dell’allenatore Luca Acuti e del suo vice Mirko Dominici: i nostri ripartono con una carica fortissima, un ambiente sereno e una fiducia che prevale sulla preoccupazione, in virtù dei vaccini e del rispetto di norme e precauzioni. Insomma, si guarda avanti, anche in ossequio ad una società nata da poco con l’obiettivo di dare la possibilità ai giovani di Soci di continuare a giocare a calcio a livello amatoriale. La pandemia è stata una mazzata per chi volava sulle ali dell’entusiasmo ma questo non li ha minimamente fermati, anzi, li ha ulteriormente stimolati e questa estate hanno organizzato un torneo di calcio 5 dove hanno avuto modo di testare il protocollo anticovid della UISP facendo attenzione a tutte quelle problematiche con cui il virus ci ha costretto a convivere. L’obiettivo della stagione resta lo stesso già stabilito nel momento della fondazione del sodalizio ed è quello del divertimento ma soprattutto di iniziare con un numero di tesserati e concludere l’annata senza far smettere nessuno. Tutti hanno la possibilità di giocare e di mettersi a disposizione, con impegno e rispetto verso il gruppo e gli allenatori.
Impegno e rispetto non mancano, al contempo, nella realtà del Gruppo Sportivo Bar La Siesta: tornare a calcare il campo è stata una rinascita sia a livello emotivo che psicologico, con un surplus di orgoglio e soddisfazione per l’arrivo di nuovi ragazzi vogliosi di ripartenza e di risultati. In un anno che ha visto la società festeggiare i 20 anni, all’insegna della “solida continuità”, non difettano stimoli, voglia e fiducia nel poter raggiungere i migliori obiettivi possibili, il tutto con un team composto da giocatori prevalentemente del territorio ma anche da ragazzi di altre nazionalità che risiedono in paese. A guidare la squadra verso i traguardi attesi, troviamo il presidente Stefano Liguri, mister Stefano Fabbri e due colonne irrinunciabili che hanno gestito il campo in modo impeccabile, con grande dedizione, anche durante la pandemia: il dirigente Roberto Mariotti e il “giardiniere” Manuel Bianchi (Bobino).
Ha le sue colonne anche l’A.S.D. Falciano, come il confermato presidente Riccardo Boenzi e il nuovo allenatore Fiorenzo Tenti: il lungo stop ha provocato tanta malinconia e molteplici dubbi sul proseguo dell’attività e di una rinascita del Falciano, con tanto di chat ferma a quel maledetto settembre 2020 quando fu annunciata un’altra chiusura. Per fortuna, grazie alle misure attuali, dopo i primi annunci di via libera allo svolgimento dei campionati, tutti o quasi sono usciti dall’incubo e l’emozione di esserci di nuovo ha alzato l’asticella dell’entusiasmo; i basso casentinesi non potevano che ripartire da un corposo gruppo di giovani a cui i più esperti fanno da “chioccia”; rimesso in moto l’impianto sportivo e la macchina del solito tifo falcianese, tutto tornerà come prima o meglio. E se gli obiettivi a livello calcistico vanno fissati con cautela, vista pure la preparazione atletica da registrare, invece a livello di collettivo sussistono pochi dubbi: l’auspicio è innanzitutto che i citati giovani continuino a portare entusiasmo e nuovi talenti, specialmente alle cene di squadra!
Buon campionato a tutti!