Dopo le esternazioni di due Sindaci che non fanno parte dell’Unione voglio dire la mia, come consigliere e come cittadino. La fusione tra Pratovecchio e Stia è stata voluta dai cittadini, ma certifica che fondere alcune realtà non è garanzia di selezione di amministratori capaci, se oggi alcuni si sentono delusi non è certo colpa della fusione ma di come è stata gestita fino ad ora la macchina amministrativa.
Quando il Comune Unico fu bocciato c’erano ancora la Provincia ed il Senato, i sentimenti dei cittadini sono sicuramente cambiati ed i Sindaci del PD dissero che solo con l’unione si sarebbero salvati gli uffici postali ed altri servizi essenziali nei centri periferici. Oggi con l’Unione in panne, gestita da Sindaci che fanno riferimento al PD, vengono chiusi sportelli postali e gli uffici comunali sono sempre meno fruibili, vedi suap. Ritorna la solita tiritera della perdita di fondi pubblici nel caso di soppressione dell’Unione, ma nessuno dice quanto ci costa tenere in piedi un’organizzazione faraonica per gestire questi fondi. Domandate a chi ha dovuto avere contributi passando per l’Unione e fatevi dire come questa struttura sia efficiente e snella. I cittadini cominciano a capire che tutti questi carrozzoni servono soltanto a funzionari e dirigenti che da essi traggono cospicui compensi per dare servizi che i Comuni sarebbero in grado di dare se solo si mettessero d’accordo.
Mentre Bernardini ha il coraggio di mettersi in gioco, Caleri difende il suo comodo feudo conscio forse di non poter ambire a scranni più importanti di quello attualmente raggiunto. Quando infatti dice che bisogna sinergicamente far funzionare l’Unione dimentica che per esempio, con la Polizia Locale invece di cercare di far funzionare il servizio ne è uscito nell’interesse dei cittadini.
La verità è che se oggi al posto dell’Unione fortemente voluta dal paladino di vallata Sir Ceccarelli, appoggiato sia da Caleri che da Agostini, ci fosse stato un unico Comune tanti problemi e tante situazioni paradossali non ci sarebbero. Le scelte fatte da cittadini o da amministratori ricadono sempre sulla testa dei cittadini, a coloro che sono contrari al Comune Unico chiedo di spiegare ai loro figli che cosa hanno fatto in questi tre anni l’Unione e Sir Vincenzo per permettergli un futuro in Casentino, ma ne riparleremo quando grazie all’inerzia e all’incapacità degli amministratori dell’unione salteranno i finanziamenti europei per la ciclopista.
Basta attendere per vedere il fallimento di una politica “preistorica”, ma non avranno perso coloro che sono favorevoli al Comune Unico, avremo perso tutti noi cittadini casentinesi. Non bastano poche decine di migliaia di euro a questa o quella manifestazione per rilanciare una vallata, che dopo i fine settimana esaltanti lasciano le piazze e gli agriturismi tristemente vuoti, come i progetti fatti per gestire fondi più che per creare ricchezza e sviluppo del territorio.
Ma noi sognatori continuiamo a fare i grilli parlanti, non avendo paura di perdere poltroncine dorate, a noi interessa il bene futuro dei nostri figli e se il Casentino negli ultimi trenta anni è fortemente arretrato lo dobbiamo a scelte sbagliate, guarda caso compiute da uomini di un Unico partito, sarà un caso? Ai posteri l’ardua sentenza.
Quaranta anni fa ci dissero che la Comunità Montana ci avrebbe fatto ricchi, poi che la gestione dei rifiuti avrebbe azzerato le bollette, poi che l’acqua privata avrebbe dato un servizio migliore e meno caro, poi che il treno ed i tronchetti avrebbero risolto i problemi del traffico, poi che l’Unione…………. se ancora, cari cittadini non vi basta, continuate così, perché le scelte fatte in questi decenni le hanno fatte col vostro consenso elettorale. Chi è causa del suo mal pianga se stesso!
Anselmo Fantoni
Lista Civica Costruiamo il Futuro