L’autista di mezzi pesanti vive ogni giorno un rapporto simbiotico uomo/macchina dove molti elementi in sinergia permettono lo svolgimento del lavoro in maniera ottimale, uno dei più importanti è sicuramente l’officina, luogo di cura del mezzo meccanico che per noi è sede di lavoro, ufficio e qualche volta, se siamo lontani dalle nostre famiglie, anche casa.
L’officina che in particolare si occupa della riparazione di mezzi pesanti non ha il solo compito di far funzionare il camion ed eseguirne le manutenzioni ordinarie, spesso il rapporto con il meccanico inizia ancor prima dell’acquisto se si tratta ad esempio di un mezzo che necessiterà di un particolare allestimento per specifiche tipologie di trasporto, i comuni interventi di riparazione e manutenzione quindi rappresentano solo una parte del lavoro del meccanico che oggi potremmo più specificatamente definire come un tecnico specializzato, sfide giornaliere che all’interno dell’officina vengono affrontate grazie all’elevata specializzazione che viene richiesta al personale addetto, efficienza, serietà e professionalità sono elementi fondamentali per rendere un servizio ottimale al cliente, che sia un padroncino monoveicolare o un’azienda strutturata.
La frenesia degli attuali ritmi lavorativi impone alle aziende di trasporto, sempre più vessate dai continui aumenti dei costi, di far viaggiare i camion tutti i giorni sfruttando al massimo le potenzialità degli autisti, per produrre profitto e servire le aziende committenti non possono esserci periodi di sosta prolungati dovuti a guasti improvvisi, a differenza degli inconvenienti che possono incorrere nell’utilizzo di un’autovettura, quando si tratta di camion tutto deve essere velocizzato per mettere in condizione il trasportatore di prestare il proprio servizio alle imprese, che in caso di ritardi nelle consegne applicherebbero delle pesanti sanzioni e di poter riprendere la strada nel minor tempo possibile, per dare pieno supporto se necessario l’officina lavora senza limiti di orario, anche di notte.
Queste esigenze sempre più pressanti richiedono una grande abilità gestionale e delle grandi capacità tecniche che creano una condizione di lavoro stressante, il tutto amplificato dalla grande responsabilità che c’è dietro al lavoro dei meccanici dediti a garantire la massima sicurezza di noi autisti che andremo a guidare di nuovo quel mezzo, da qui nasce il rapporto fiduciario autista/meccanico che è probabilmente ancora il punto fondamentale nella scelta dell’officina e che condiziona a volte anche la scelta del camion da acquistare.
E’ fondamentale per un’autista di mezzi pesanti sapere di essere alla guida di un mezzo sicuro ed affidabile, il meccanico deve metterci in condizione di lavorare senza avere un ulteriore carico di stress oltre a quello dovuto alla guida, garantendo la massima specializzazione del personale che svolge le varie mansioni sulla meccanica, sull’elettronica e sul settore pneumatici, che quindi deve essere pienamente consapevole del ruolo fondamentale che svolge nella filiera dell’autotrasporto.
Il meccanico ha forse perso un po’ quell’aura mitologica di riparatore tuttofare, al giorno d’oggi vengono eseguiti rigidi corsi di formazione presso le case costruttrici che formano mano d’opera specializzata in grado di eseguire interventi su mezzi tecnologicamente avanzati e di rispettare gli standard richiesti, volti soprattutto alla sicurezza su strada che tutti noi lavoratori del settore dobbiamo assolutamente garantire.
Nel nostro territorio c’è una grande realtà di autotrasporto, molto varia, ci sono aziende grandi e piccole, ci sono padroncini e ci sono autisti, di conseguenza ci sono anche le officine meccaniche specializzate, alcune delle quali da anni sono presenti in Casentino e molte delle quali tramandano l’attività di generazione in generazione creando sempre di più quel rapporto fiduciario di cui parlavamo prima, non a caso le aziende di autotrasporto scelgono di acquistare i propri mezzi anche in base alle officine autorizzate che hanno a disposizione e soprattutto a portata di mano.
Ai titolari di alcune di queste officine abbiamo voluto fare qualche domanda che ci aiuti a capire di più sull’attività che svolgono ogni giorno. Simone Maggini, con le sorelle Simona e Francesca, sono titolari dell’omonima Officina Maggini fondata dal compianto padre Mario (nella foto in alto) che tutti noi autisti ricordiamo con stima ed affetto, lui era un esempio lampante della dedizione e della passione che tutti noi vorremmo si rivolgesse ai nostri camion, ognuno di noi ha un aneddoto o una storia legata a lui che per tanti anni si è dedicato a questa difficile attività.
Quali sono Simone le principali differenze tra i tempi in cui tuo padre ha iniziato e quello che voi eredi vi ritrovate ad affrontare al giorno d’oggi, sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista del lato umano nel rapporto con i clienti? «Oggi il metodo di lavoro è indubbiamente molto cambiato, l’evoluzione elettronica dei veicoli è stata sicuramente una svolta fondamentale. La tecnologia e la motoristica, sempre più evolute, hanno reso i veicoli molto più affidabili e sicuri ed è per questo che attualmente rispetto a tanti anni fa, il personale qualificato della nostra officina deve avere anche conoscenze informatiche ed elettroniche molto più avanzate e sempre più specializzate, con il conseguente bisogno di essere costantemente aggiornato da corsi di formazione esclusivi istituiti dalle case costruttrici.
Oggi tutto il sistema di gestione del veicolo che sia il motore, le sospensioni, il cambio o l’impianto frenante è gestito da centraline elettroniche, sensori ed attuatori molto sofisticati, perciò è con l’uso di strumenti diagnostici che riusciamo ad individuare i guasti che effettivamente con la sola conoscenza tecnica non sarebbe più possibile riscontrare. Il lavoro è forse meno pesante dal punto di vista fisico, ma è diventato più complesso dal punto di vista della gestione quotidiana, del mantenimento degli standard qualitativi richiesti e dal punto di vista umano, aspetto per noi ancora molto importante.
Ricordo bene quando babbo ci diceva “ai miei tempi con una stretta di mano era come siglare un contratto”. Oggi purtroppo questo non esiste più. I rapporti umani si sono raffreddati, viviamo di e-mail e WhatsApp. Lavoriamo con ritmi serrati per dare un servizio sempre al top ai nostri clienti e ai lori autisti che a loro volta devono rispettare orari di guida e orari di consegna e ritiri, quindi il tempo per scambiare due parole è sempre più raro, a differenza di qualche anno fa quando l’officina era il ritrovo di tanti camionisti che a fine giornata, al rientro verso casa, si fermavamo per fare due chiacchiere con il meccanico di fiducia e, in questa situazione, era anche più facile stringere rapporti umani. Oggi, nonostante tutto, noi come officina, cerchiamo ancora di creare queste occasioni soprattutto con gli autisti, perno fondamentale delle aziende, al servizio delle quali cerchiamo di mettere, ogni giorno, oltre la nostra professionalità, tanto cuore e tanta passione.»
Riccardo Bianchi titolare dell’omonima officina fondata dal padre, si occupa anche di soccorso stradale e recupero mezzi.
Quanto è diventato importante con i mezzi moderni avere questo servizio aggiuntivo? «Facciamo una piccola premessa storica, l’Officina Bianchi nasce nel 1978 a Subbiano, in un piccolo capannone costruito da mio padre, Giorgio Bianchi, all’epoca i camion si fermavano per strada per una qualsiasi rottura ed era possibile ripararli direttamente in loco, anche per la presenza di minor traffico rispetto a quello dei nostri giorni. Nel 2003, nel momento in cui ci siamo spostati nella nuova sede di Castelnuovo di Subbiano, a fronte anche di un importante aumento del volume di lavoro, siamo tornati ad occuparci del problema del recupero dei veicoli industriali sulle strade, poiché gli stessi iniziavano ad avere delle dimensioni sempre più grandi e anche i tempi per la riparazione in loco diventavano più ingenti.
Quindi, abbiamo interpellato delle aziende produttrici di semirimorchi per avere a disposizione un veicolo adatto per il recupero dei mezzi dalla strada e il trasporto in officina per la riparazione. Questa situazione ha portato a degli indubbi vantaggi per i clienti poiché ha fatto sì che per gli stessi non vi sia più lo stress di dover attendere riparazioni in strada o di dover cercare trasportatori che li scortino verso l’officina più vicina. A ciò si aggiunge anche il fatto che, a seconda della gravità del danno, ma in linea generale, il cliente sia anche più contento di poter far riparare il proprio camion nella propria officina di fiducia. Oltre al bilico per il soccorso stradale, l’Officina Bianchi è attualmente dotata di un furgone allestito ad officina per le piccole riparazioni su strada.»
Grazie alle parole dei nostri esperti abbiamo ulteriormente chiarito quanto sia importante che tutti gli elementi della filiera dell’autotrasporto lavorino in stretta collaborazione tra loro, nella nostra realtà di vallata ancora fortunatamente riusciamo a conservare delle officine meccaniche fatte di persone competenti, umanità e professionalità. Oltre a quelle citate ce ne sono altre di cui magari approfondiremo la storia nelle prossime uscite, intanto buona lettura, buona strada e come sempre prudenza per i tanti cantieri presenti nella SR71, si avvicina la stagione invernale e le raccomandazioni sono sempre le stesse, veicolo in piena efficienza ed occhi aperti, noi cercheremo sempre di indicarvi la strada giusta.