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domenica, 20 Aprile 2025

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Casa di Riposo a Pratovecchio, possibile un percorso positivo

di Mauro Meschini – Dopo un lungo periodo di silenzio, seguito al clamore scoppiato lo scorso autunno sulla necessità o meno di sgomberare in fretta e furia la Casa di Riposo “San Romualdo” di Pratovecchio, si è tornati a parlare in merito a questa importante e delicata questione in Consiglio comunale lo scorso 29 marzo e poi il 7 aprile in un’assemblea pubblica organizzata dalla Lista Civica Costruiamo il Futuro, una delle minoranze presenti nell’assemblea cittadina.

La nuova perizia tecnica presentata dallo Studio Paci di Arezzo, richiesta dopo che altre due valutazioni sullo stato dell’edificio avevano dato pareri tra loro non pienamente coincidenti, ha permesso di acquisire ulteriori dati e mettere qualche punto fermo intorno ad una vicenda che interessa i 25 ospiti della struttura, le loro famiglie e i lavoratori dipendenti dalla Cooperativa che ha in gestione il servizio.

Come è stato ribadito dal consigliere della maggioranza Francesco Trenti e da Filippo Berti, capogruppo della lista “Libertà è partecipazione” l’altra minoranza presente in Consiglio comunale; complessivamente i risultati dell’ultima perizia offrono un quadro che permette di essere più tranquilli per l’immediato, anche se è necessario attivarsi per trovare una soluzione diversa e più idonea per la Casa di Riposo.

Lo stesso consigliere Anselmo Fantoni, nell’assemblea del 7 aprile ha ribadito come i risultati non avrebbero potuto essere troppo diversi e che in pratica è stato certificato che siamo di fronte ad un edificio che, essendo stato costruito molti decenni fa, non rispetta, come la quasi totalità degli edifici pubblici e privati di Pratovecchio Stia, le normative vigenti per quanto riguarda gli standard di antisismicità. Questo però non significa che siamo di fronte ad una situazione di emergenza e ad un rischio immediato.

Proprio questa condizione può permettere di avere i tempi necessari per avviare, e forse poteva essere già stato fatto fin dallo scorso autunno permettendo così di guadagnare molto tempo, il percorso che porti alla redazione e realizzazione di un progetto che permetta la costruzione di una nuova struttura che risponda a tutte le ultime normative del 2008 e che abbia caratteristiche più rispondenti alle necessità di un servizio rivolto ad anziani, un tipo di servizio che, considerato il progressivo invecchiamento della popolazione sarà probabilmente in futuro sempre più richiesto.

In questa direzione si rivolge, in parte, una mozione di indirizzo alla Giunta votata proprio nel Consiglio comunale del 29 marzo, mozione che ripercorrendo a grandi linee tutta la vicenda riassume il contenuto dell’ultima perizia arrivando a proporre, nel punto 2, di “avviare i procedimenti necessari alla costruzione di una nuova casa di riposo, adeguata alle attuali normative regionali e capace di fornire un’adeguata risposta alle esigenze territoriali, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, privilegiando la necessità della realizzazione di project financing con partner privati”.

Tutto bene quindi?

Purtroppo non del tutto e di questo sono consapevoli i familiari degli ospiti e i lavoratori della struttura che, in gran numero, hanno partecipato all’assemblea del 7 aprile. È il punto 1 della mozione prima citata che non permette a tutti loro di essere completamente tranquilli perché indica alla Giunta di “individuare nel più breve tempo possibile una struttura dove effettuare il trasferimento degli ospiti, in accordo con la ASL e l’azienda che gestisce il servizio”.

Questa ipotesi è considerata da tutti assolutamente negativa e da evitare perché metterebbe in difficoltà le famiglie, sconvolgerebbe i ritmi e il delicato equilibrio in cui vivono gli anziani ospiti. Inoltre comporterebbe probabilmente ulteriori costi aggiuntivi, sia per il Comune che per le famiglie, con più di un punto interrogativo anche sulle modalità di gestione del servizio e sul futuro occupazionale degli attuali addetti alla casa di riposo.

Per oggi è in programma un incontro tra l’Amministrazione, le famiglie degli ospiti e il gestore del servizio. Sarà la sede in cui riproporre tutti questi argomenti per sollecitare a intraprendere il percorso virtuoso che porti a concentrare gli sforzi nella realizzazione della nuova struttura senza disperdere tempo ed energie in trasferimenti che, considerato la situazione, potrebbero essere evitati.

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