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sabato, 12 Ottobre 2024

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Casentino-Arezzo e ritorno… forse!

di Melissa Frulloni – Dimenticatevi l’intramontabile e bellissimo romanzo di Jack Kerouac, “On The Road”, che ha fatto sognare generazioni e generazioni di giovani; qui siamo piuttosto davanti ad un film dell’orrore; il “Profondo Rosso” della viabilità, che non ha davvero nulla di romantico. “Sulla Strada” sì, ma con una lista infinita di disagi che rendono la ormai “mitica” SR71 l’incubo di tutti quegli automobilisti pendolari che, ogni giorno si recano dal Casentino ad Arezzo.

In questi anni, di articoli sul tema come sapete, ne abbiamo scritti moltissimi. Di recente vi abbiamo anche riproposto la nostra copertina intitolata appunto “Sulla Strada”, datata addirittura 1993 (era il secondo numero di CASENTINO2000!). Lo avrete certamente capito che di parlare della strada di fondovalle non ci stanchiamo mai… E periodicamente ci sembra giusto riaccendere i riflettori sul tema visto che negli anni, poco (per non dire nulla) è cambiato. Anzi…

Le varianti diventano momenti di ulteriore congestionamento per il traffico e quindi di grande stress per gli automobilisti, senza contare che risolvono davvero poco dei grandi problemi che affliggono la via casentinese. Così come i lavori (gli ultimi al viadotto di Rassina o alla rotonda del Pollino) che hanno fatto spuntare come funghi, i semafori lungo la statale, creando code e ulteriori disagi.

L’idea di questo mese, visti appunto gli innumerevoli lavori che si susseguono lungo la statale, nuove e vecchie varianti che si fanno strada nella nostra viabilità, è stata quella di lasciare la parola a due automobilisti casentinesi, pendolari che da diversi anni si recano ogni giorno ad Arezzo per lavoro.

B e R, li chiameremo così, ci hanno raccontato quindi la loro esperienza vissuta quotidianamente sulla nostra strada; come è andata? Riassumendo potremo usare l’espressione di uno dei due intervistati che ci ha anche suggerito il titolo per questo nostro pezzo: “Bibbiena-Arezzo e ritorno (forse)”

Mediamente quanto impieghi a percorrere la tratta Bibbiena-Arezzo? B: «40 minuti.» R: «45 minuti.»

Da quanti anni lavori in città? B: «12 anni.» R: «30 anni.»

Quanto è sostenibile per te passare del tempo in auto per recarti a lavoro? B: «Purtroppo nella maggior parte dei casi è una scelta obbligata, dovuta alle poche opportunità di crescita professionale che il Casentino offre, che inevitabilmente sottrae spazio ed energia alla famiglia e al tempo libero.» R: «In estate con le scuole chiuse e nel periodo di ferie delle “aziende pesanti” del Casentino è anche passabile; in autunno-inverno è al limite dell’insostenibile. In certe fasce orarie si tratta di una vera e propria scommessa con la morte perché si rischia oltre il lecito a causa del traffico di mezzi pesanti e non. Purtroppo questa è una constatazione numeri alla mano, non un’opinione.»

Quali sono i principali disagi che riscontri nella SR71? B: «In primis la pericolosità della strada, che non ammette alcun tipo di disattenzione, rendendo così il viaggio un momento della giornata in cui si genera ancora più stanchezza, oltre a quella del proprio impiego lavorativo. Aggiungo, la mancanza di sufficienti tratti in cui sia possibile effettuare un sorpasso in sicurezza, i limiti di velocità che mal si adattano alle caratteristiche di questa strada… In alcuni tratti il limite di 70 km/h potrebbe essere troppo elevato e in altri potrebbe essere concesso un limite di 90 km/h. Infine, il passaggio all’interno dei paesi (Corsalone, Rassina, Subbiano)…» R: «Traffico congestionato, mezzi pesanti spesso in fila indiana, difficoltà di guidare in sufficiente sicurezza.»

Reputi efficaci gli interventi realizzati sulla SR71 (Variate del Pollino, Variante di Santa Mama, ecc)? B: «Sicuramente migliorativi, ma non giustificabili per il costo economico dei rispettivi interventi e soprattutto inutili nell’ottica di un miglioramento risolutivo di questa viabilità.» R: «Qualcosa è meglio di niente, probabilmente la Variante di Pollino quando sarà ultimata renderà meno rischioso lo svincolo per Bibbiena centro.»

Credi che quelli futuri (es. Variante di Calbenzano-Gravenna) avranno un impatto positivo sulla viabilità della strada? B: «Probabilmente miglioreranno esclusivamente il singolo tratto oggetto di intervento, ma la situazione complessiva resterà invariata.» R: «Circa la Variante di S. Mama, così come per quelle previste tra Calbenzano e Gravenna, si tratta di rimedi temporanei, non risolutivi, in quanto rispondono solo parzialmente alle attuali esigenze di mobilità di cittadini e imprese. Gli errori sono stati compiuti 30 anni fa, quando si sarebbe dovuto impedire di urbanizzare tratti di SS71 che andavano lasciati liberi (nel comune di Subbiano, ad esempio, le case e i negozi della parte nuova non dovevano arrivare a ridosso della strada) e pianificare la costruzione di una strada nuova che una volta per tutte collegasse Arezzo a Stia e possibilmente andasse anche oltre. Gran parte del traffico pesante, se avesse uno sbocco verso l’Emilia Romagna lo sfrutterebbe.»

Secondo te come si potrebbe intervenire per migliorare la SR71? B: «Occorre creare una strada alternativa a quattro corsie con spartitraffico centrale, totalmente indipendente da quella attuale, così da mantenere anche una ridondanza in caso di eventuali incidenti o problemi che potrebbero bloccare la strada primaria. Una sopraelevata lungo il corso dell’Arno? Ovviamente dovrebbe escludere il passaggio all’interno dei paesi.» R: «Come sopra espresso ormai gli spazi di manovra sono limitati da errori compiuti in passato. Forse utilizzare il treno del Casentino con corse Stia-Arezzo e viceversa, aventi solo tre fermate, almeno negli orari di punta. Questo potrebbe favorire il ricorso al treno alleggerendo la statale.»

Quale è, a tuo avviso, il problema (o i problemi) principale della strada del Casentino? B: «La politica, ovvero la mancanza di coesione e interesse nel voler porre un rimedio strutturale e risolutivo a questa viabilità.» R: «La sicurezza!»

Mezzi pubblici più efficaci potrebbero agevolare i pendolari da e verso Arezzo? B: «Se un giorno ci saranno dei servizi di trasporto pubblico via aerea, forse qualcosa cambierà.» R: «Penso proprio di sì. Mezzi moderni e tratte veloci potrebbero invogliare le persone a fare a meno dell’auto.»

In questi anni di pendolarismo, hai notato cambiamenti (positivi o negativi) sulla SR71? B: «La quantità di auto e mezzi pesanti è sensibilmente aumentata. I tempi di percorrenza sono invariati. La rotonda di Rassina potrebbe essere efficacie ma viene resa inutile dalle strisce pedonali che sono presenti nella sua prossimità… Ma non c’era un sottopassaggio pedonale? L’asfalto è sempre disastrato a causa del cedimento continuo del sottofondo e come al solito viene rimediato solo con degli interventi provvisori che dopo poco tempo si vanificano sprecando ancora risorse pubbliche.» R: «Riferendoci alla tratta Bibbiena-Arezzo, le modifiche apportate sono state pressoché ininfluenti.»

Siamo certi che molti di voi potranno ritrovarsi in quello che i nostri intervistati ci hanno detto. I problemi della SR71 sono sotto gli occhi di tutti e purtroppo è facile constatare i disagi e la pericolosità descritta dalle loro parole. Ci colpisce senza dubbio il passaggio in cui si identifica la politica come il principale problema alla nostra viabilità; non possiamo che trovarci d’accordo! Sia per gli errori commessi in passato, sia per quelli presenti che non escludono nessun politicante nostrale dall’avere una parte di colpa per quello che è diventata la nostra strada.

Siamo anche d’accordo sul fatto che l’unica soluzione possibile sia quella di creare una strada alternativa; quattro corsie, due per ogni senso di marcia, potrebbero sensibilmente ridurre molti dei problemi che affliggono non solo la nostra viabilità, ma tutta la nostra vallata.

Perché con una strada degna di questo nome, siamo sicuri, anche il Casentino e le persone che lo abitano, avrebbero le giuste opportunità per poter restare, crescere e lavorare nella nostra vallata.

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