Abbiamo partecipato con interesse all’assemblea indetta dal Comune di Bibbiena sulla proposta di fusione tra il Comune di Bibbiena ed il Comune di Ortignano Raggiolo.
Confessiamo di essere usciti dalla serata un po’ frustrati e delusi.
Al di là dei peana dei comunicati ufficiali, la partecipazione non è certo stata massiccia ed era composta dal solita tifoseria plaudente per dovere di ufficio dei bernardiniani, qualche rappresentante politico, qualche curioso. Insomma, mancavano i cittadini comuni.
L’impostazione data dal Bernardini e confermata dal sindaco Versari (ormai passivo e triste supporto del nuovo faro scozzese-piddino Bernardini) è stata fondamentalmente quella di unire i due Comuni, perché così si avranno più risorse da gestire. Ed il Casentino? Praticamente dimenticato al di là della stanca litania del “siamo per il comune unico, ma ora non si può”. Insomma una impostazione culturalmente e politicamente miope, che sembra tutta confermare un preciso accordo di potere tra il PD di Ceccarelli e Bernardini. I due sindaci si sono affannati a smentire qualsiasi ipotesi di accordo sottobanco, ma, come dicevano i latini, “excusatio non petita, accusatio manifesta”.
E l’impressione era di aver di fronte il sindaco ed il vicesindaco del nuovo comune unito!
Il fatto stesso che l’ipotesi di inserire anche il Comune di Chiusi della Verna nella fusione sia stata presentata solo come una porta aperta, una gentile concessione,(se proprio vogliono..li accogliamo), conferma che questa accelerazione post elettorale sulla fusione Bibbiena-Ortignano è solo frutto di un accordo di potere che prescinde da una progetto complessivo di riassetto istituzionale del Casentino. A precisa domanda i due sindaci hanno ribadito che questo è il compito dei partiti, non dei sindaci.
Ma Bernardini si ritiene il capofila delle liste civiche del Casentino (lo ha ripetuto anche in assemblea) e Versari è un esimio esponente del PD Casentinese. Non sono figli di nessuno. Poi, visto che oggi si ritrovano insieme nel partito unico degli scozzesi (che va da Bernardini, all’onnipotente Ceccarelli,trasversalmente votato anche dai suddetti9, passando per il Sindaco di Castel San Niccolò, Agostini e affiliati vari, dovrebbero guardarsi allo specchio e darsi una risposta. E comunque il sindaco del comune che raccoglie un terzo degli abitanti della vallatain questo modo rinuncia al suo ruolo di protagonista nel riassetto istituzionale.
SEL esporrà in un apposito documento la propria posizione completa, con l’intenzione di aggregare tutte le forze che hanno dato vita alla lista “Sì- Toscana a sinistra” ma anche le forze sociali , sindacali, produttive della vallata.
Per ora ci limitiamo a proporre al dibattito questi punti riassuntivi:
– Ogni iniziativa di semplificazione istituzionale va vista positivamente. Ma è’ indispensabile una visione globale del Casentino. Dopo l’abolizione delle Province è indispensabile promuovere fusioni che portino a comuni forti, che almeno superino i 15000 abitanti (il Casentino è l’unica vallata che non ha nessun comune di quelle dimensioni)
– Le piccole aggregazioni possono essere utili ai comuni interessati per acceder a finanziamenti aggiuntivi e bypassare il patto di stabilità, ma non risolvono il problema del Casentino. L’esempio evidente è proprio la prevista fusione tra Bibbiena e Ortignano: non porterebbe nessuna novità a livello Casentinese, non darebbe nessuna forza in più a Bibbiena e lascerebbe irrisolto il problema di una rappresentanza unitaria del Casentino. Anzi, per certi aspetti, lo peggiorerebbe, perché di fatto costituirebbe un ulteriore impedimento alla costituzione di un comune unico (soluzione auspicabile e mai come oggi necessaria), ma anche alla costituzione di aggregazioni forti in grado di rappresentare la vallata a livello provinciale, regionale e nelle diverse partecipate oltre che nella gestione del sistema sanitario. E si ripone il problema di una unione dei Comuni, che non ci sembra abbia dato fin ad ora grandi risultati!
Intanto il Sindaco di Pratovecchio –Stia richiama i colleghi alla concretezza dei problemi e quello di Chiusi della Verna rivendica la peculiarità irrinunciabile del suo comune. I due voti che l’hanno fatto sindaco non gli lasciano molte altre speranze! E Poppi? Tace. Come tace l’ormai partito fantasma del PD.
SEL Casentino