di Marco Alterini – Dopo il cashback sperimentale di Natale e la partenza di quello standard dal 1° gennaio 2021, lo scorso 1° febbraio è partita anche la lotteria degli scontrini, tutti provvedimenti partoriti dal precedente Governo.
Senza entrare nel dettaglio dei regolamenti, che chiunque può scaricare da internet, occorre chiedersi quali motivazioni hanno influito sulle decisioni di prevedere queste iniziative e se, ad oggi, si è raggiunto lo scopo che ci si era prefissato. Da un lato si è voluto incentivare l’uso delle carte a discapito del contante, come lotta all’evasione, dall’altro si è cercato, in questo modo, di dare una spinta ai consumi, per sostenere l’economia e le imprese della distribuzione e della somministrazione.
È curioso che in un periodo di grave crisi economica e crollo dei consumi dovuto alla pandemia, che ha bloccato la circolazione delle persone e delle merci e ha obbligato molte aziende a stare chiuse, ci si preoccupi ancora una volta dell’evasione fiscale. Da tempo in Italia si riconducono tutti i problemi a questo, affermando che mancano all’erario cifre a 9 zeri di tributi non pagati, molti riconducibili ai piccoli imprenditori del commercio. Se questo fosse vero i commercianti dovrebbero essere tutti ricchi e non si capisce come mai molte aziende chiudono per default e i titolari si ritrovano senza un soldo con i beni pignorati, compresa la casa, spesso costretti a dormire in auto, quando non hanno perso pure quella.
Troppo poco si parla invece degli enormi sprechi della pubblica amministrazione, di una burocrazia ogni presente inutile e costosa, delle ruberie e appropriazioni indebite a tutti i livelli dello Stato e relativi costosi privilegi di chi dovrebbe amministrare la cosa pubblica, insomma di un sistema Italia che non funziona.
Oggi se le aziende non pagano le tasse è perché non hanno reddito e spesso non hanno nemmeno i soldi per pagarle.
Che tristezza vedere, anche in Casentino, nei nostri borghi, tanti fondi commerciali chiusi con la scritta vendesi o affittasi, ce lo siamo chiesto il prezzo che pagheranno i nostri centri storici?
In un momento di stagnazione come questo, dove i soldi non girano, il sistema andrebbe lasciato libero di muoversi con meno obblighi e complicazioni possibili, bene i pagamenti con carta, anche se aggiungono un costo di gestione alla spesa, a favore delle banche, ma ancora meglio il contante se questo facilita le cose, che senso ha cercare di spingere il flusso dentro l’imbuto del pagamento elettronico, quando questo è scarso e insufficiente a sostenere un sistema sempre più in recessione.
Se dall’altra parte si pensava, con queste “idee geniali”, di aumentare i fatturati di quelle imprese che si vorrebbe costringere a pagare più tasse, ricordo che un commerciante tra irpef e tasse indirette paga ormai all’erario più del 70%, ci si sbaglia di nuovo e i motivi sono quelli già precedentemente detti, non è con queste trovate che si aumentano i consumi.
L’unica cosa positiva che posso vedere in questi provvedimenti è che ne sono escluse le vendite online. Io avrei escluso anche la grande distribuzione, perché è giusto adottare tutti i mezzi a disposizione per riportare la gente a fare spese nei centri storici, che soffrivano già prima della pandemia e questo dramma che stiamo vivendo rischia davvero di dare loro il colpo di grazia, lo sa bene il nostro Casentino che vede a rischio la sopravvivenza dei suoi borghi e il turismo che ne deriva.
Rimanendo nella nostra vallata, per quanto riguarda la lotteria degli scontrini, non sembra essere stata un successo, pochi sono i clienti che presentano il codice alla cassa, nonostante i commercianti si siano adeguati dotandosi degli strumenti necessari a loro spese e in questo, almeno ad oggi, sembra rispecchiato l’andamento nazionale.
Assistiamo per altro alla curiosità che molti, dei pochi clienti che hanno aderito, chiedono di dividere le spese importanti in più scontrini, rallentando il lavoro alla cassa, in modo di avere più probabilità di vincita, probabilità di vincita che è una su 53 milioni, quando un biglietto di una qualsiasi lotteria offre una possibilità su 10/11 milioni.
Sono convinto che quando, finalmente, usciremo da questo incubo pandemico, sia il cashback che la lotteria degli scontrini entreranno nella storia della vicenda Covid come curiosità, per non dire peggio, insieme ai banchi a rotelle, ai monopattini elettrici, alle mascherine taroccate pagate a peso d’oro.