Una mozione unanime impegna il Presidente e la Giunta regionale ad “attivare immediatamente un tavolo istituzionale tra tutti i soggetti interessati per sbloccare la situazione relativa al pagamento regolare degli stipendi dei dipendenti della cooperativa ‘L’Agorà d’Italia’ e delle strutture da essa gestite e fornire risposte certe a questi lavoratori, anche in considerazione dei servizi gestiti dalla cooperativa nel territorio regionale”. Ad illustrare l’atto il primo firmatario, il consigliere della Lega Marco Casucci, che ha passato in rassegna il profilo della Società cooperativa, un consorzio di imprese sociali che nello specifico si occupano di assistere anziani, minori, malati cronici, disabili etc, e che solo in Toscana assistono oltre 300 persone. La cooperativa, che opera nel centro nord del Paese, nel 2016 gestiva 52 appalti pluriennali per un portafoglio complessivo superiore ai 450 milioni. La mozione, frutto di un lavoro congiunto che ha portato a un testo sostitutivo e condiviso, è stata firmata anche da Lucia De Robertis (Pd), Nicola Ciolini (Pd), Elisa Montemagni (Lega). Ha aggiunto la sua firma anche Francesco Gazzetti (Pd). Casucci ha centrato sui dati economici positivi: “Nel 2015 il fatturato ha superato i 41 milioni di euro con un’utile di circa 350mila”. Però, ha aggiunto il consigliere, “si continuano a segnalare mancati stipendi, riduzione di organici, turni improbabili, e la cessione di ramo azienda della struttura a Santa Rita a Terontola”. “Risulta che oltre 50 dipendenti della cooperativa che gestisce la casa di riposo di Stia continuino a lavorare senza essere pagati da novembre e temono di essere licenziati”. La mozione ricorda anche come mancati pagamenti e ritardi siano stati segnalati anche in altre parti d’Italia e della Toscana, come a Bibbona, dove la cooperativa ha in gestione i servizi all’interno della residenza sanitaria assistita Casa Fattori, “i cui dipendenti da anni ricevono il pagamento degli stipendi a singhiozzo tant’è che hanno ipotizzato di intraprendere un’azione legale contro la cooperativa stessa”. “Ieri abbiamo letto le dichiarazioni rassicuranti dei vertici, che dicevano che entro maggio saranno pagati gli arretrati – ha detto Casucci -; ma di promesse ne abbiamo sentite fin troppe; continueremo a monitorare con la massima attenzione la situazione”. Il consigliere ha quindi espresso la solidarietà ai lavoratori da parte del suo gruppo, dicendosi soddisfatto di essere giunti ad un testo condiviso in Consiglio grazie a poche modifiche apportate al testo originario. Lucia De Robertis, vicepresidente del Consiglio e firmataria della mozione, ha espresso la solidarietà a nome del gruppo Pd. “La mozione è un fatto che di rivolge a tutti i lavoratori dipendenti e anche verso le persone che sono ospitate in queste strutture”. E’ importante, ha sottolineato De Robertis, che “il presidente e la giunta si attivino per un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, che possono comprendere l’importanza del servizio alla persona prestato con lavoratori capaci, motivati e retribuiti per il lavoro fatto”. Per il consigliere Gabriele Bianchi “questa mancanza impone una riflessione importante”. Sul tavolo c’è “un consorzio che unisce più cooperative che operano in ambito sanitario, un colosso per l’accoglienza agli immigrati e l’assistenza agli anziani”. “Vive al 70 per cento di contributi da enti pubblici – ha aggiunto Bianchi-; immagino che ci siano leggi di bilancio che devono essere rispettate”. Bianchi ha invitato Agorà ad inserire dati e informazioni nel sito internet con “la massima trasparenza. Ci adopereremo a verificare chi e come gestisce soldi pubblici”. Nicola Ciolini, ricordando che la questione “non nasce ora, già da anni si è segnalato un continuo ritardo nei pagamenti da parte di Agorà Italia”, e di come i problemi si siano manifestati sul territorio, ha invocato “una riflessione più ampia di quella legata alla mozione”. Perché si deve “riflettere sulla capacità del sistema pubblico di affidare servizi a società in grado garantire livello adeguato di gestione”. Tommaso Fattori (Sì Toscana) ha suggerito “un ragionamento più complessivo sulla progressiva privatizzazione della gestione a terzi di servizi che invece sarebbe bene restassero pubblici e gestiti dal pubblico”. Agorà, ha ricordato, è “un colosso del settore che si distingue per una divaricazione crescente tra il trattamento dei lavoratori e i profitti che vengono fatti”. La mozione ricorda comunque che la Regione è impegnata a proseguire, tra le sue finalità, “la promozione della cooperazione come strumento di democrazia economica e di sviluppo sociale”, come recita lo Statuto.
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