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domenica, 24 Novembre 2024

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Come vorremmo Capolona, un sondaggio

di Riccardo Buffetti – Il 2023 sarà un anno importante per il territorio di Capolona dato che sarà l’unico paese in Casentino – il secondo nella provincia di Arezzo insieme a Caprese Michelangelo – ad andare al voto. Il 14 e il 15 maggio, infatti, i cittadini potranno scegliere il nuovo sindaco e i loro nuovi rappresentanti. Sono già trascorsi cinque anni da quando Mario Francesconi e il suo gruppo ebbero la meglio su Ciolfi, un lasso di tempo in cui è accaduto di tutto: dalla pandemia da Covid-19 , all’aumento delle bollette causate dalla guerra fra Russia e Ucraina.

Una Comunità, quella di Capolona, colpita da queste tematiche, che non hanno demoralizzato i giovani del paese, i quali si sono uniti e hanno voluto sensibilizzare attraverso un sondaggio online le loro preoccupazioni per il futuro del proprio territorio, provando a coinvolgere gli oltre – secondo i dati Istat del 2017 – 5.400 cittadini del Comune (comprese le frazioni).

Portavoce di questa iniziativa è stato il capolonese Simone Benigni, accompagnato da altri sette fra ragazze e ragazzi, per la maggior parte sotto i 30 anni: Alberto Casi, Eleonora Pancioni, Eleonora Sereni, Martina Mazzi, Mattia Nardi, Camilla Cerofolini e Giacomo Giusti.

Benigni, il sondaggio porta il nome di “Cosa, come, perché Capolona”. Come è nata questa iniziativa? «L’idea è nata a seguito di alcuni incontri condotti da me insieme a dei giovani di Capolona, amici o semplici conoscenti. Inizialmente trovavamo difficoltà nel dialogare di un argomento comune, spesso avvenivano monologhi fra 2-3 persone. Da qui è nata l’idea di trovare un argomento topic che fosse comune a tutti e del quale tutti fossimo allineati a dire la propria. Così abbiamo iniziato a comporre una “scaletta” di domande e opinioni; sviluppandola ci siamo accorti che non doveva rimanere solo fra di noi, ma andava ampliato il pubblico per ricevere maggiori feedback, così è stata proposta ai cittadini di Capolona».

In che modo avete fatto girare il sondaggio e in quanti hanno votato? «Il sondaggio è stato creato attraverso un’applicazione online e abbiamo utilizzato la tecnologia per veicolarlo: messaggi, gruppi Facebook e ovviamente il consueto passaparola. Ci siamo accorti che non siamo solo noi ragazzi ad avere bisogno di risposte: i nostri problemi e le esigenze che abbiamo quotidianamente sono condivisi e accomunano una buona parte dei cittadini di Capolona. Hanno votato in 204, di cui il 98,5% ha risposto “Sì” alla domanda se il nostro territorio può essere migliore di adesso, confermando appieno i nostri dubbi. Stimiamo che il dato potesse essere potenzialmente maggiore, ma forse siamo arrivati con pochi mezzi a diffondere il sondaggio, come si evince dalla fascia di età dei votanti: l’80% degli intervistati ha meno di 50 anni; è stato uno strumento utile con i canali di diffusione, ma per una fascia di età giovane. Possiamo comunque valutare ottimo il risultato considerato che l’intervista non è nata per un aspetto politico, ma visto che a giugno si andrà alle urne è un campanello di allarme per i dati che ne sono usciti. Precisiamo che secondo me è importante avere un punto di partenza per riuscire a porsi degli obbiettivi e costantemente monitorare i passi che vengono fatti. Non lo vedo solo come un interesse per fare campagna elettorale, ma un trampolino per tutti per capire dove andare a lavorare».

Quali sono state le domande più gettonate? «All’interno del sondaggio abbiamo inserito delle domande personali e più legate alla soddisfazione dell’andamento attuale di Capolona. Non si può sottovalutare il fatto che il 98,5% degli intervistati ha espresso che Capolona deve essere migliore di come è adesso, di per sé è una risposta forte. Sono state importanti anche le risposte alla domanda sulle priorità del territorio: manutenzione, scuola e promozione del territorio sono state le più votate. Alla domanda delle attività o strutture mancanti in Capolona un istituto bancario è stato il più selezionato con il 64,2%, non da meno Cinema, Teatro e un’area riservata al divertimento culturale, ovvero un luogo di ritrovo, struttura fisica, in cui regolarmente vengono svolte della attività ricreative».

Pensate di riproporre altre iniziative simili in futuro? E cosa vi lega: un’attività politica in comune? «Non abbiamo un’identità politica e non siamo schierati con nessuno, ci sono delle persone di varie fazioni che si sono interessate al gruppo ma al momento siamo apolitici e cittadini attivi che vogliono raccogliere dati e informazioni circa l’opinione pubblica di Capolona. Per il futuro, credo che una volta promosso un sondaggio il cittadino sia consapevole di aver espresso la sua opinione, per cui non penso che ne faremo altri. Questi dati, pubblici ad ora ovviamente, credo fermamente che ci portino a pensare che sia il momento di agire creando qualcosa di più socievole magari organizzando incontri con la Comunità sui temi venuti fuori, parlandone con i cittadini per capire anche il loro punto di vista».

I dati che avete raccolto sono potenzialmente un tesoretto per chi si candiderà a giugno, ma anche per l’attuale amministrazione comunale. Siete stati contattati da Assessori o Sindaco? «L’attuale amministrazione comunale non ci ha contattato, avrebbero potuto da subito utilizzare i dati per migliorare il territorio. Quando un cittadino, un gruppo di cittadini, spesso tutti sotto i 30 anni, creano una cosa del genere vuol dire che qualcosa, nel corso del tempo, non è stato fatto bene».

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