di Elisa Mugnai – Nel periodo estivo, sopratutto dopo il periodo di chiusura della pandemia, c’è più possibilità e bisogno di entrare in relazione con gli altri. I bambini sono in vacanza dalla scuola, gli spazi aperti sono punti di aggregazione e socialità, i centri estivi e i laboratori sono momenti di interazione e alla base c’è la socialità della persona.
Per relazione si intende: impegno e ruolo assunti nella comunicazione tra una o più persone. Rappresenta l’occasione, per la persona, di manifestare la propria presenza, sviluppare l’identità personale, offrire esperienze che suggeriscono proposte, avviare momenti interattivi, mettere in gioco tutti i canali di comunicazione, privilegiando le valenze attrattive. (tratto dal Dizionario di Pedagogia Clinica). Si entra in relazione con la persona fisica oppure con l’ambiente stesso e con gli oggetti. Si entra in relazione con il corpo!
La personalità si struttura attraverso il rapporto con il nostro corpo. Basti pensare che un corpo definisce e si colloca in uno spazio, sollecita la presa di coscienza di sé, il tempo del suo ritmo vitale e ci permette di esprimerci e di comunicare nell’ambiente che ci circonda. Entrando così continuamente in relazione con se stesso e con gli altri. Possiamo pensare alle comunicazioni non verbali, gestuali e della mimica facciale dei bambini piccoli che non avendo acquisito il linguaggio verbale sono molto espressivi e attraverso il corpo, suoni, movimento comunicano un’intenzione o il proprio malessere. Il corpo fa da ponte e da limite rispetto allo spazio dell’altro solo vivendo consapevoli della propria collocazione nello spazio e nel tempo in relazione all’ambiente circostante. Si tratta quindi di abitare nel proprio corpo!
“La prima esperienza dell’abitare avviene nel grembo materno in cui si origina il senso ancestrale di contenimento e di accoglienza, significativi elementi di costruzione di un’abitazione interna che svolge la funzione di solidità, protezione e confine offrendo all’uomo assunti importanti per l’identità personale” tratto dal Dizionario di Pedagogia Clinica®.
La sperimentazione odierna dimostra che è il corpo in relazione e in movimento a permettere un accesso privilegiato agli apprendimenti. La dimensione attiva e plastica di tutto il corpo in relazione garantisce, infatti, il processo che vede le potenzialità dell’allievo definirsi progressivamente in nuove capacità a risolvere i problemi. È per questo che il corpo e la disponibilità relazionale sono i reali destinatari dell’azione educativa, ma anche i potenti mezzi attraverso i quali realizzarla. Tratto da Isfar, Insegnare lettura, scrittura e Matematica: Corpo in relazione.
Un corpo che ha bisogno di essere vissuto e percepito, un corpo fatto di esperienze, sperimentato tramite tentativi ed errori per permettere di compiere un aggiustamento globale e spontaneo. Un corpo che ha bisogno di tempo e spazio… Ogni bambino, ogni ragazzo e ogni persona ha un suo tempo: tempo per prendere decisioni, tempo di maturazione, tempo di apprendimento, ben differente dall’altro. Lo spazio circonda il bambino con il proprio corpo e ognuno ha il suo spazio: spazio libero, spazio definito dal confine dell’ambiente (chiuso o aperto), spazio nelle relazioni, spazio nel gioco e nell’interazione con gli altri.
Abbiamo già tutto il necessario fin da quando siamo piccoli, sfruttiamolo al meglio!