Nonostante la primavera, ancora ci sono giornate nelle quali non si può salire troppo in alto sui nostri bellissimi monti, per questo motivo vi propongo ancora un giro relativamente facile in mountain bike, su fondo misto con solo due brevissimi tratti in discesa un po’ più difficili.
Si parte da Corsalone. Lasciamo l’auto nel comodo parcheggio davanti agli impianti sportivi e ci avviamo verso Campi, costeggiando il torrente Corsalone che ci offre i suoi begli scenari naturali; passiamo accanto alla Steccaia, una pozza che in estate è meta di picnic e si trasforma in una sorta di “spiaggia” montana. Poco meno di un chilometro più avanti attraversiamo l’abitato di campi e, al cimitero, inizia la strada sterrata. Quando incontriamo un breve tratto asfaltato, che attraversa un abitato, facciamo attenzione perché dobbiamo svoltare su un sentiero che ci porta sino al Bivio di Banzena. Qui attraversiamo la strada che porta alla Verna e procediamo in direzione Banzena; percorriamo solo un centinaio di metri e svoltiamo sulla sinistra per la strada che porta all’azienda agricola “La Fragaiola” e alle Motte. Ci aspetta un tratto sterrato in salita, non troppo duro ma comunque impegnativo, passiamo accanto alla Fragaiola facendo attenzione a non disturbare i cani che a volte stanno accucciati lungo la strada, sono tranquilli e non creano problemi, quindi si continua sino ad incontrare un altro podere, le Motte, dopo due trecento metri sulla destra una svolta ci porta al “Villino”, superiamo la casa e seguiamo la traccia sulla destra che ci conduce ad uno sterrato sassoso in discesa lungo il quale dobbiamo fare molta attenzione a causa del fondo spesso scivoloso.
Alla fine del sentiero siamo sulla strada per Rimbocchi, noi andiamo verso destra in direzione Bibbiena, ci aspettano un paio di chilometri di asfalto sino a quando troviamo l’abitato di Valchiusa, facciamo molta attenzione alla fine delle case troviamo una curva a sinistra da cui parte, sempre sulla sinistra, un sentiero che ci porterà con una breve discesa al “Mulin di Gabrino”, un antico mulino recentemente ristrutturato e visitabile su appuntamento, che ci permette di immergersi in quella che era la realtà delle nostre campagne nel recente passato. Attraversiamo il ponte e siamo sulla via di Gello, svolta a destra e su strada sterrata arriviamo al “ponte rosso” si attraverso e si prende lo sterrato sulla sinistra in direzione Campi per poi ripercorrere la strada dell’andata e rientrare al parcheggio.
Giro mediamente impegnativo per cui è necessaria la mountain bike dato che alcuni tratti sono davvero molto sconnessi. Le salite ci sono, ma non sono mai troppo impegnative, certamente è necessario un minimo di allenamento alle spalle per poter affrontare il percorso in tranquillità. Lungo la strada sono presenti diverse fonti dalle quali rifornirsi di acqua. Non dimenticate un giubbotto anti-vento leggero che possa proteggervi in caso di maltempo.
Un bel percorso immerso nella natura costeggiando il fiume avvolti dalle atmosfere delle nostre foreste, incontrando edifici che ci ricordano lo stile di vita dei nostri nonni e che dovrebbero anche farci riflettere su quanto questo, a volte vituperato, “progresso” abbia almeno per certi versi migliorato il nostro stile di vita grazie anche a quei “nonni” che si sono sacrificati per migliorare le condizioni di vita dei loro figli e nipoti.