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mercoledì, 9 Aprile 2025

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Crescere insieme con… l’Atletica Casentino Poppi

di Francesco Benucci – Saltare con slancio gli ostacoli, correre verso un traguardo, impegnarsi per un obiettivo, crescere nelle vittorie e nelle sconfitte, rimarginare ferite e delusioni per poi ripartire, assaporare un successo, formarsi e divertirsi: stiamo parlando di atletica leggera eppure sembrano alcune tra le tante stazioni che segnano quel percorso chiamato vita. Perché, in fondo, lo sport è davvero una palestra di prove ed emozioni all’interno della quale ci si mette alla prova facendo tesoro dell’impagabile sensazione di crescere insieme. È proprio da un coacervo di passione, aggregazione ed entusiasmo che, nel novembre del 1984, su iniziativa di un gruppo di persone innamorate dell’atletica e guidate da Romano Cipriani, nasce la società Atletica Casentino Poppi, un sodalizio che, con incrollabile forza di volontà, ha saputo superare soprattutto l’iniziale assenza di impianti e piste adeguate e che oggi si disimpegna allo stadio di Ponte a Poppi, l’unico in tutta la vallata ad avere pista e pedane in materiale sintetico.

Ma l’associazione suddetta non ha un valore storico per il Casentino solo per la sua longevità, bensì anche per dei risultati dovuti, in primis, ad un vivaio dal quale sono usciti, per poi imporsi in campo nazionale, diversi atleti: Graziano Cresci, 2° ai Giochi della Gioventù, finale Nazionale a Roma nel salto in alto; Sandra Pierazzuoli, medaglia d’oro nel salto in lungo con la misura di 5,12; Sandra Dini, saltatrice in alto di notevole talento internazionale (con la misura di 1,92 è stata la migliore saltatrice dopo la celebre Sara Simeoni); Elisa Zuccari, 3° ai Campionati Italiani assoluti indoor di Torino nei mt 800; Silvia Ciabatti, nazionale nel lancio del disco e del peso; la triplista Silvia Fuochi, con la misura di 11,89 1° classificata ai Campionati Italiani allieve.

La soddisfazione di crescere come società e di vedere al contempo crescere, in un circolo virtuoso, i propri componenti è sicuramente figlia della dedizione e della competenza del citato Romano Cipriani, colui che fin dal 1969, come allenatore, ha portato l’atletica leggera nella nostra vallata, per poi, da vero maestro di sport, insegnare l’amore per l’atletica medesima ad intere generazioni di casentinesi, trasmettendo il messaggio che lo sport stesso deve essere principalmente divertimento, ma può anche palesarsi come un mezzo per formarsi, prima di tutto come uomini, rispettando le regole e gli altri e impegnandosi al massimo per ottenere i migliori risultati personali.

E quando nel 1995 la scomparsa di Romano ha generato un inevitabile momento di smarrimento, per la perdita di una guida esperta, tuttavia, i nostri, grazie ai tecnici Elisa Zuccari, Silvia Fuochi, Maria Pianaccioli e Nicola Cipriani, si sono rimboccati le maniche e sono riusciti a continuare l’attività, ottenendo degli ottimi risultati e portando avanti gli input del fondatore.

A dimostrazione della bontà degli obiettivi perseguiti nonché raggiunti, basti pensare che, a fronte di un lungo periodo di pandemia che ha interrotto il pieno esercizio agonistico, soprattutto delle categorie giovanili, il sodalizio è comunque riuscito a resistere e a continuare gli allenamenti, tenendo uniti tanti ragazzi di età diverse e dando la possibilità a tutti di continuare un’attività fisica all’aria aperta. Non solo: grazie anche ai successi dell’atletica leggera alle ultime Olimpiadi di Tokyo, si è registrato un incremento di tesserati in particolare nelle categorie esordienti, dove si contano 50 iscritti che vanno dagli anni 2017 agli anni 2012. Gli atleti di queste categorie hanno partecipato numerosi alle gare provinciali e sono stati preparati dai tecnici Cristina Cipriani, Maria Pianaccioli ed Edoardo Lippi. I risultati ragguardevoli della stagione 2021 sono quasi un’ovvia conseguenza per un movimento vivo e vitale, nonostante tutto: per quanto riguarda la categoria C/I e C/E anni 2006-2007 si segnala Elia Luzzi, 2° classificato ai Campionati Toscani Campi Bisenzio mt 1000 con tempo 2’53”05; Miriam Nanuti è diventata campionessa italiana Aics nel salto in lungo (4,98) e si è classificata 2° ai Campionati Toscani nel salto in alto con la misura di 1,51 (questi due atleti sono stati convocati dalla FIDAL per i raduni regionali); Chiara Francalanci è giunta 9° ai Campionati Toscani mt 1000 con tempo 3’32”7; Fabio Ciabatti si è distinto come 3° classificato nel salto in alto con la misura di 1,50; Giacomo Cipriani si è classificato 10° nel salto in alto con la misura di 1,40; Liyon Bachini è arrivata 3° ai Campionati Aics nel lungo con la misura di 4,27; Eva Catignano si è classificata 6° ai Campionati Aics mt 600 con tempo 1’58”56; Marco Bindi si è messo in luce come 3° classificato ai Campionati Aics mt 800 categoria senior; infine, allenata proprio da quest’ultimo, si è posta in evidenza, nella categoria juniores, Ilaria Vignoli, anno 2003, che, oltre a fregiarsi del 2° posto ai Campionati Toscani di prove multiple a Livorno, ha partecipato alla finale nazionale dei campionati di società ad Agropoli, nei 400 mt, negli 800 mt e nella staffetta 4×400.

Questi successi non sono frutto del caso: derivano dallo spirito che guida la società, per cui impegno e divertimento vanno di pari passo indipendentemente da una medaglia o da un piazzamento, dalla serena accettazione delle sconfitte e delle delusioni, che fanno parte dello sport e che, se vissute con approccio costruttivo, sono il trampolino per vincere un domani, e dall’attivismo vorticoso e coinvolgente che caratterizzava i nostri soprattutto prima del Covid-19 e che, ne siamo certi, tornerà a distinguerli una volta passata la tempesta della pandemia. I fiori all’occhiello, in termini di organizzazione, di questo attivismo erano i seguenti: una tappa delle esordiadi, manifestazione provinciale su pista riservata alle categorie esordienti, con gare di contorno per le categorie ragazzi e cadetti; la staffetta 100×1000, manifestazione non competitiva di corsa in memoria di Romano Cipriani, che si svolgeva nella pista dello stadio comunale di Poppi; una prova del campionato provinciale di corsa campestre per tutte le categorie giovanili nel periodo invernale. A tali eventi sportivi seguiva sempre un momento di aggregazione, che vedeva protagonisti i genitori dei ragazzi iscritti alla società, i quali si cimentavano in pranzi o cene a conclusione di una giornata di impegno agonistico.

L’uso di un tempo passato, tuttavia, non deve trarre in inganno, come l’atletica insegna e come i citati numeri delle iscrizioni suggeriscono, gli ostacoli, anche quelli più impervi, si saltano, si superano di slancio, ci si lasciano alle spalle. Ecco perché nel futuro degli atleti casentinesi ci sono tanti sogni da realizzare: continuare l’attività di base per permettere a qualche talento di esprimersi ad alto livello, riorganizzare la palestra per consentire una migliore preparazione, ampliare l’attuale pista di atletica leggera per poter organizzare manifestazioni non solo a livello giovanile ma anche assoluto. In particolare, fattore decisamente più importante, l’auspicio è continuare ad offrire a tanti ragazzi un’opportunità di divertimento, aggregazione e sviluppo della passione sportiva, con la speranza che i giovani di oggi e di domani possano condividere quello che hanno scritto i giovani dell’Atletica Casentino di ieri.

«Io credo che sia difficile trovare le giuste parole per esprimere veramente che cosa ha significato e ancora significa per noi aver passato insieme anni di atletica leggera, che cosa vuol dire avere corso insieme, sudato insieme, inveito insieme, sotto un duro allenamento; sicuramente tutti noi guardiamo indietro sorridendo perché quegli anni hanno voluto dire tanto. Le nostre gare, le nostre vittorie, i nostri successi rimarranno sempre fotografati in noi. Di certo, al di là della competizione, quello che ci univa era, ed è, un vincolo di solidarietà, amicizia e passione, che non potrà mai essere cancellata, l’Atletica Casentino era ed è per noi una grande famiglia».

Una grande famiglia con cui saltare gli ostacoli della pista e della quotidianità, correre più veloci degli avversari e delle difficoltà, lanciare lontano pesi e malumori, balzare oltre una buca riempita di sabbia e la tristezza, divertirsi e crescere insieme, in un connubio di sport e vita.

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