di Anselmo Fantoni – La Croce rossa nasce in Italia dopo la Battaglia di Solferino nella seconda guerra di indipendenza (1859). Questa battaglia lasciò sul campo oltre centomila morti e migliaia di feriti, a conferma che le guerre non sono mai indolori. La carneficina colpì talmente lo svizzero Henry Dunant che lo spinse a fondare un’associazione che si prendesse cura dei feriti di guerra e dei prigionieri in un periodo in cui le guerre erano all’ordine del giorno. Oggi l’associazione svolge attività sia di primo soccorso che di trasporto pazienti ma anche di inclusione sociale, ricongiungimenti parentali, sostegno alle famiglie in difficoltà, non ché partecipazione alla struttura di protezione civile. In una terra capillarmente coperta dalle Misericordie, la Toscana, non è semplice far decollare la Croce Rossa che a differenza proprio delle Misericordie, ha una organizzazione internazionale, il volontario CRI fa parte infatti, di un’istituzione sovranazionale con un protocollo formativo uguale sia a Stia che a Rio de Janeiro.
Il Presidente Stefano Cenni ci dice che col rinnovamento del terzo settore hanno sentito la necessità di riorganizzarsi e di istituzionalizzare il territorio di operatività che non è soltanto Stia ma tutto l’alto Casentino, così i quasi cento volontari da oggi hanno una bandiera più ampia che non è più Stia, che rimane la sede storica, ma diventa l’alto Casentino: Pratovecchio Stia, Poppi, Castel San Niccolò, Montemignaio. Lo spopolamento dei nostri paesi, coi giovani che in gran parte si trasferiscono lontano per lo studio e il lavoro, e i giovani pensionati che oramai non esistono più, rendono sempre più arduo mantenere l’organico per poter far fronte ai servizi di volontariato.
Il Presidente del Comitato Alto Casentino non nasconde le difficoltà: i costi da sostenere, un dipendente part time, il mantenimento dei mezzi, le spese di affitto, il costo dei materiali di consumo con prezzi schizzati alle stelle, le attività di auto sostentamento come i mercatini sospesi in tempo di pandemia, ma grazie al sostegno di tanti benefattori riusciamo a fare fronte. Nel prossimo futuro dovremo rinnovare il parco macchine che non è enorme ma che necessiterà di un ammodernamento e che speriamo di poter comunque portare a compimento. Due autoambulanze, due doblò per trasporto persone una panda 4×4, un furgone e l’ultimo arrivato, un ciclomotore elettrico, questi i mezzi che dovranno essere rinnovati.
Nei prossimi mesi saranno organizzati sia corsi formativi per nuovi volontari (il 23 maggio inizia un nuovo corso volto al primo soccorso, al soccorso in ambulanza (118) ed alla protezione civile, chi interessato ci può scrivere per mail ad altocasentino@cri.it o contattare il numero della sede 0575 504520), sia attività di esercitazione proprio nel nostro territorio, sperando che sia il cambio del nome che le attività formative e divulgative permettano l’entrata in gioco nell’associazione di tanti volontari per poter renderci ancora più operativi al servizio di chi ha più bisogno dice il vice Presidente Denzo Bertellini stiano d’adozione, casentinese per amore. E’ lui che ha proposto il cambio del nome anche se il Comitato di Stia è uno dei più vecchi d’Italia già operativo nel 1870, ma la riorganizzazione ha richiesto un rinnovamento che spero possa essere funzionale ad un rilancio del Comitato. I primi contatti con i cittadini dei quattro Comuni interessati sono incoraggianti e fanno ben sperare, l’entusiasmo di noi veterani e dei giovani è grande e speriamo che si concretizzi nel breve periodo. Ovviamente la nostra attività non è in concorrenza con quella delle Misericordie, storicamente più radicate nel territorio, con cui collaboriamo fianco a fianco in tante attività, ma ovviamente i nostri piani strategici di respiro internazionale ci mettono in gioco anche in attività diverse da quelle rivolte ai cittadini casentinesi.
La Croce Rossa e la Mezza Luna Rossa sono le due facce della stessa medaglia, non sono due entità distinte ma le due gambe della stessa associazione che seguono gli stessi principi universali del soccorso verso chi è in difficoltà e non solo in scenari bellici. Spesso poi i volontari sono attivi in più associazioni di volontariato, magari nel futuro sarà necessario una formazione rivolta a tutti i cittadini per aumentare la resilienza della popolazione in caso di calamità o necessità contingenti di primo soccorso. Denzo poi ha nei suoi avi una delle tante infermiere che a Solferino dettero vita al corpo delle crocerossine, tanto conosciute ed apprezzate nella storia. I principi poi del DIU (diritto internazionale umanitario) delle Nazioni Unite (ONU) prendono spunto proprio dai principi fondanti della Croce e Mezza Luna Rossa il cui Presidente attuale è l’Avv. Rocca, Presidente Nazionale di CRI e questo ha anche permesso di fare un passo avanti nella credibilità della CRI a livello internazionale. Che dire? Abbiamo avuto l’occasione di conoscere una realtà che farà sicuramente parlare di sé con tante iniziative in cantiere sempre dalla parte di chi ha bisogno.
Intanto nelle farmacie di Stia, Pratovecchio e Montemignaio è attiva una raccolta di farmaci per le necessità della popolazione ucraina, i farmacisti sapranno indicarvi il materiale necessario e la CRI poi si preoccuperà di consegnarle negli scenari di guerra.