di Francesco Benucci – È la mattina dell’11 ottobre quando, in una stanza d’albergo, si risvegliano i componenti del gruppo Dog Eat Dog: si trovano a Bucarest, hanno un’inusitata adrenalina che ancora li elettrizza, non posseggono più vari “strumenti del mestiere” comprese le bacchette del batterista, si esprimono anche con frasi in rumeno, le dita scricchiolano come se avessero dovuto firmare miriadi di autografi, soprattutto, nei loro volti e nei loro occhi, si legge un’enorme, meritata, gratificazione. Ma cos’è successo nella, precedente, notte da leoni? Facciamo un passo indietro: è settembre quando la tribute band degli AC/DC originaria di Stia, si trova alle prese con un invito improvviso ed inaspettato proveniente dall’est Europa, dalla capitale rumena per l’appunto. Il filo del discorso che da un luogo così remoto si sgomitola fino alle pendici del Falterona, trae origine dalla volontà del locale Beraria H di organizzare una serata a tema sugli AC/DC e sull’attivazione di un tramite italiano deputato a procurare gruppi dalla penisola nostrana. Così, questi, vagliando le numerose opzioni su youtube, viene colpito proprio da un video dei casentinesi e non esita a contattarli con una proposta strutturata in modo impeccabile persino nei minimi dettagli, dai viaggi all’albergo, dall’evento in sé alla logistica in generale. Nulla è trascurato. La prima reazione dei Dog Eat Dog è un misto di plausibile sorpresa, orgoglio per essere stati selezionati tra tanti, ammirazione per la grande professionalità palesata già dal primo approccio, tentazione di fare un’esperienza non da tutti i giorni. La risposta non può che essere un convinto sì e, nel giro di poche ore, tutti i membri danno il loro assenso alla trasferta nell’est Europa, assenso che coinvolge due fan incrollabili come Eleonora e Debora, intenzionate a non far mancare il loro supporto anche al di fuori dei confini patri! La marcia di avvicinamento procede tra prove, curiosità, infarinature linguistiche di rumeno per interagire col pubblico presente… fino al fatidico 10 ottobre. L’esperienza, che ha già regalato sensazioni positive in sede di preparazione, non tradisce le aspettative sin dallo “sbarco”. La professionalità esibita nella proposta, trova applicazione concreta in quel di Bucarest con lo staff del locale sempre puntuale, disponibile, educato. Il locale medesimo, incastonato nel quartiere universitario, si rivela ben più che una semplice birreria: la location è semplicemente immensa, tra le più grandi d’Europa, ricavata da un hangar, i colori sono avvolgenti, l’organizzazione impeccabile, l’abitudine a promuovere eventi acclarata, la volontà di valorizzare la musica nelle sue varie forme perseguita con entusiasmo e convinzione. Non c’è dubbio: il gruppo si trova nel posto giusto al momento giusto! E la serata, che si prospetta come una vera e propria notte da leoni, mantiene in pieno le attese, come testimoniano le istantanee prodotte da quella polaroid mentale che difficilmente abbandonerà i nostri: le più di 2000 persone paganti accorse per vedere il concerto dei Dog Eat Dog, esclusivi padroni del palco quel mercoledì di ottobre, l’adrenalina in circolo, la passione del pubblico testimoniata anche dalla domanda di bis dopo la scaletta pattuita e dal successivo boato alla nuova “uscita” della band, le ripetute richieste di autografi, la fila per fare delle foto con i componenti al tavolino (con tanto di pacifici tentativi di invasione del palco stesso), gli svariati oggetti “da concerto” lanciati alla folla, le “camminate” dei nostri sui tavoli come se fossero un’ideale prosecuzione del palco, con strumenti momentaneamente affidati e suonati da alcuni dei presenti, la diretta Facebook (4000 e più visualizzazioni!) con annesso montaggio in diretta e svariate telecamere, il tour “turistico” di Bucarest post concerto per scaricare l’entusiasmo elettrizzante accumulato nel corso dell’evento. Ecco, ora, dopo questo resoconto e le relative immagini, la mattina dell’11 ottobre acquista un senso ed un perché. Ma c’è di più, c’è qualcosa che non è visibile, che si può percepire solo andando più in profondità: c’è la grande soddisfazione non solo per l’esperienza contingente, una delle più belle a livello di gruppo, ma anche perché si è trattato del degno coronamento di un anno che ha dato grande gratificazione ai nostri con una crescita testimoniata pure da altre tappe, compreso il nord Italia (ed un concerto davvero appagante in quel di Monza), e da un’ascesa che ripaga di tanti anni di impegno e sacrifici e che dà la giusta spinta per affrontare il futuro con passione e fiducia. A cominciare da un bis, magari, proprio in quel di Bucarest, visto che i riscontri dopo l’evento suddetto sono stati assolutamente positivi. Nel frattempo, in attesa di altre date esaltanti, i Dog Eat Dog si possono crogiolare guardando le immagini che ricordano un’esperienza impagabile, una serata dalle mille emozioni. Insomma, una notte da leoni!
(tratto da CASENTINO2000 | n. 302 | Gennaio 2019)