di Mauro Meschini – Un bellissimo tramonto casentinese ha accompagnato, venerdì 4 settembre, l’incontro che si è svolto davanti alla chiesa di Santa Cristina a Papiano con Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro. L’iniziativa è stata promossa dalla redazione di CASENTINO2000 e dalla Fraternità di Papiano per presentare il libro”Disobbedisco e Accolgo“, in cui lo stesso Don Massimo ha raccontato l’esperienza di accoglienza che ormai da cinque anni pratica nella sua chiesa.
E’ stata una testimonianza forte, proposta con passione, che non ha risparmiato di mettere in evidenza le difficoltà, la fatica, gli enormi ostacoli che in questi anni è stato necessario superare per continuare a garantire un tetto a chi, come alternativa, avrebbe solo la strada.
Assente l’aiuto delle istituzioni, silenzioso il mondo sociale e più vicino alla chiesa, questa la realtà che ha presentato Don Biancalani, che non ha mancato di sottolineare quanto sia “disumano l’approccio che si continua ad avere per affrontare il problema dell’immigrazione, con una legislazione che marginalizza e con un’Europa che finanzia i campi di concentramento presenti in Libia“.
Da parte sua Don Massimo, come Don Lorenzo Milani, non può obbedire a chi gli chiede di fare silenzio, di non fare niente. Ha scelto, invece, di aprire le porte a chi ha bisogno per rispondere concretamente all’appello di Papa Francesco che, nel settembre del 2015, chiese alle parrocchie e alle istituzioni cattoliche di ospitare i migranti in arrivo in Europa, ma “la chiesa negli ultimi 30 anni si è concentrata molto sui temi etici dimenticando i temi sociali, questo ha contribuito a creare la paura dell’incontro con l’altro“.
Nonostante le difficoltà e i tentativi di ostacolare la sua opera Don Biancalani continua però caparbiamente ad andare avanti, sostenuto anche da quanto si trova scritto nelle sacre scritture, attraversate e caratterizzate più volte di citazioni e riflessioni che riguardano il tema dell’accoglienza.
“Vicofaro è un’esperienza, è una parrocchia prestata all’accoglienza… il mio sogno è di poter un giorno, quando saranno riusciti a raggiungere un minimo di stabilità nelle loro vite, accompagnare i ragazzi nel loro ritorno in Africa a rivedere e incontrare le loro famiglie, che ormai da anni hanno lasciato…“.
Proprio uno dei ragazzi di Don Massimo, Ibrahim, proveniente dal Gambia e dal 2016 ospite a Vicofaro, ha raccontato la sua esperienza e le tappe del suo viaggio che dall’Africa lo ha portato in Italia. Parole semplice e quasi sussurrate, che hanno catturato l’attenzione di tutti per la crudezza e la pesante realtà che narravano.
E’ stata un’occasione speciale per il Casentino, come giornale ringraziamo la Fraternità di Papiano e Don Gianni Marmorini per l’ospitalità e la proficua collaborazione che hanno permesso di realizzare un incontro con una persona e un’esperienza che è importante sostenere e seguire.