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mercoledì, 9 Aprile 2025

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Donare la vita

di Martina Naccarato – In questo articolo affronteremo seppur brevemente un argomento tanto delicato quanto importante, ovvero, la donazione di organi e per farlo abbiamo deciso di intervistare Stefano Goretti (nella foto), presidente di AIDO Casentino e membro del Consiglio Direttivo Regionale della stessa associazione.
Com’è cambiato il vostro modo di operare a causa dell’emergenza Covid-19?
«In questo periodo di emergenza Covid-19 non solo AIDO non si è fermata, bensì, ha continuato a svolgere le attività di raccolta delle manifestazioni di volontà positive alla donazione di organi e di tessuti. Purtroppo però la chiusura delle sedi e l’impossibilità di creare eventi e di creare e/o mantenere contatti con le persone ha rallentato e reso senz’altro più difficile la diffusione del nostro messaggio e la condivisione degli obiettivi della nostra associazione. Gli argomenti che trattiamo necessitano di riflessioni profonde e personali da parte di chi deve prendere una decisione su aspetti così delicati ed importanti. Pertanto è fondamentale creare le giuste condizioni di contatto per informare e sensibilizzare, cosa che nonostante le difficoltà del momento continuiamo a fare».
Quanto è importante donare gli organi?
«Donare gli organi, perché? Spesso evitiamo questa domanda, ritenendo che il trapianto sia estraneo a tutta la nostra vita. Forse si è troppo terreni, troppo egoisti per non pensare a qualcosa che dà senso alla nostra esistenza terrena? Forse è così. Donare i propri organi e tessuti significa o salvare esseri umani o curare gravi malattie Ognuno di noi potrebbe aver bisogno di essere curato con un trapianto. Ognuno di noi può scegliere di essere donatore di organi. Attraverso il trapianto è possibile salvare una vita e migliorare la qualità del quotidiano di molti pazienti. Talvolta questa è l’unica alternativa, l’unico modo per curare individui affetti da gravi patologie. Trapiantare organi e tessuti prelevati da una persona deceduta ad un’altra che ha necessità di essere curata è una grande opportunità. Non si tratta però solo di un gesto “utile”, donare organi significa guardare e andare oltre sé stessi, oltre i bisogni individuali e aprirsi con generosità verso un bene più ampio. In questa prospettiva, la donazione di organi si pone non solo come atto di responsabilità sociale perché, nonostante lo sviluppo di molte cure mediche, il fabbisogno di organi rimane ancora grande, ma bensì come espressione di una fraternità universale che lega tra loro tutti gli esseri umani».
Quali sono le modalità in cui è possibile dare il consenso alla donazione degli organi?
«Nonostante siano passati quasi 30 anni, Il principio del silenzio assenso (capo II, Legge 1 aprile 1999, n. 91), non è purtroppo applicato in quanto non è stata ancora costituita un’anagrafe informatizzata dei cittadini assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale che permetta la notifica ad ogni cittadino, da parte di un Pubblico Ufficiale, di un modulo per la dichiarazione di volontà in cui si informa lo stesso che, in mancanza di una esplicita dichiarazione, si presume il consenso alla donazione.
La legge attualmente in vigore tiene conto del principio del consenso o dissenso esplicito, per cui a chiunque è data la possibilità di dichiarare validamente la propria volontà scegliendo una delle modalità di seguito indicate:
– il tesserino blu inviato dal Ministero della Sanità nel maggio 2000 da portare sempre con sé;
– la registrazione della volontà effettuata presso gli appositi sportelli delle Aziende Sanitarie Locali e dei Comuni;
– una dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti scritta su un comune foglio bianco che riporti nome, cognome, data e luogo di nascita, data e firma;
– la tessera o l’atto olografo dell’AIDO.
In mancanza di un’esplicita dichiarazione espressa in vita, i familiari, come ad esempio, il coniuge non separato o convivente more uxorio o figli maggiorenni o genitori possono presentare opposizione scritta al prelievo durante il periodo di accertamento di morte.
L’opposizione non è consentita se dai documenti personali di cui sopra o dalle dichiarazioni depositate presso le ASL di appartenenza, risulta che il soggetto abbia espresso volontà favorevole al prelievo di organi e tessuti.
Per aderire all’AIDO è sufficiente compilare il modulo di adesione apponendo le DUE firme richieste ed inviarlo, unitamente ad una copia del documento di identità, in busta chiusa e con affrancatura ordinaria, non occorre raccomandata, a: AIDO Nazionale, Via Cola di Rienzo, 243 – 00192 – Roma.

Layout 1
Il modulo di adesione non può essere inviato tramite posta elettronica (email), posta elettronica certificata (pec), fax o posta online in quanto nei nostri archivi deve essere “conservato” il documento con la firma originale. L’iscrizione all’AIDO è gratuita, pertanto non è obbligatorio indicare nel modulo il versamento di una somma. Ricevuto il modulo compilato e firmato, la sede AIDO provvederà ad inviare il tesserino di adesione (Carta del donatore) all’indirizzo di residenza specificato nel modulo stesso, tramite servizio postale nazionale (salvo esplicita diversa indicazione). Il tesserino dovrà essere firmato e conservato con i documenti personali. I dati dell’associato sono inseriti nel database “Sistema Informativo AIDO”, comunicati al “Sistema Informativo Trapianti” del Ministero della Salute e quindi consultabili in tempo reale dalle Strutture Sanitarie competenti.
I cittadini che richiedono il rilascio o il rinnovo della carta di identità presso gli Ufficio Anagrafe dei Comuni che hanno attivato il progetto “Una scelta in Comune” possono esprimersi in merito alla donazione di organi. Le dichiarazioni registrate al Comune confluiscono nel “Sistema Informativo Trapianti” che raccoglie e conserva tutte le dichiarazioni di volontà sulla donazione di organi e tessuti espresse dai cittadini residenti in Italia, incluse quelle registrate presso le ASL e attraverso le dichiarazioni AIDO».
Quali sono le attività e l’organizzazione dell’AIDO Casentino?
«AIDO CASENTINO nasce nel 2012 come Gruppo Intercomunale formato dai vari gruppi comunali che esistevano già negli anni ’70/’80 nella nostra vallata. Il suo Consiglio Direttivo è composto da persone provenienti dai vari paesi del Casentino (Bibbiena, Poppi, Soci, Badia Prataglia, Corsalone,…) che promuovono la Cultura della Donazione organizzando eventi di varia natura (teatrale, musicale, sportiva, ludico-ricreativa) per sensibilizzare quante più persone possibile a proposito dell’importanza della donazione. Tra i più recenti ricordiamo tre serate in musica presso il Karemaski Multi Art Lab di Olmo ad Arezzo, lo spettacolo teatrale A qualcuno piace l’AIDO svoltosi presso il Teatro Antei di Pratovecchio e quello di sensibilizzazione con cena e musica Life is a gift svoltosi invece presso il Teatro Sole di Bibbiena infine, non meno importante, è stata la serata organizzata in ricordo di Federico Cherubini con balli e canti che ha avuto luogo presso l’Auditorium Berretta Rossa di Soci. A questi si aggiungono gli appuntamenti annuali della Giornata Nazionale AIDO e della Festa AIDO/AVIS a Bibbiena. A causa dell’emergenza Covid-19 abbiamo dovuto annullare lo spettacolo di beneficienza “#DONIAMO” per una raccolta fondi pro AIDO che avevamo già preparato per il 14 marzo di quest’anno. Sicuramente appena le condizioni lo permetteranno lo rimetteremo in calendario».
In conclusione di questo articolo, ci preme sottolineare che, se avete trovato interessante l’argomento che abbiamo trattato, o se, ancor di più, ne siete minimamente incuriositi da voler ricevere ulteriori informazioni in merito, non esitate a contattare le persone e i recapiti da noi citati.

(tratto da CASENTINO2000 | n. 323 | Ottobre 2020)

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