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sabato, 1 Marzo 2025

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Elena Ristori: 100 chilometri nel deserto

a cura di Giacomo Giovenali – Ancora non ci credo, finalmente quel sogno è diventato realtà. Mi chiamo Elena Ristori, ho 52 anni, due figli Michele e Martina e un marito, Alessandro (accondiscendente per necessità) e finalmente ho realizzato quel sogno… Perché tanto tempo per realizzarlo? Perché il mio ginocchio sinistro è bizzoso, non sono io che decido di fermarmi, ma è lui a decidere i tempi e gli allenamenti, purtroppo.

Per questo 3 anni fa ho chiesto aiuto al mio Coach Giacomo Giovenali e a Mtraininglab. Avendo tanti problemi e infortuni dovuti al ginocchio e alla corsa in generale chiesi a Giacomo di buttarmi giù un allenamento che mi permettesse di tutelare il ginocchio e intanto riuscire a realizzare quel sogno che nel frattempo avevo riposto in un angolino del mio cuore. Mi propone una cosa nuova x me, il triathlon… Ok, dico io. Si parte subito con il mezzo Ironman e già quando mi parlò di Ironman, mi dissi, mah chissà che verrà fuori.

Settembre 2022 traguardo del mezzo Ironman, felicissima, credevo d’aver raggiunto il mio massimo a livello sportivo, credevo, due mesi dopo ero a fissare con Giacomo e la mia famiglia (che mi ha sempre sopportato e supportato in ogni mia decisione) ha programmare il full, cioè l’Ironman, 3800mt nuoto, 180km bici, 42 km corsa… cioè capito di cosa si parla?

Mesi di allenamenti intensi, chiariamo che io lavoro. Non è stato facile organizzare le giornate, che nn avevano mai fine, dalla sveglia alle 3/4 del mattino per correre poi lavoro poi nuoto o bici… In breve, ma vi garantisco che è stato durissima, arriva il 16 settembre 2023, il giorno tanto atteso, io Elena che mi trovavo alla partenza di un Ironman. Non sono molto fortunata in queste gare, purtroppo, un po’ per l’età un po’ per sfortuna, mi faccio male in gara e questa dura tanto, ma tanto, ma anche qui traguardo raggiunto, ho pianto un bel po’ prima di capire che «impresa» (per me) aveva fatto. Elena you are an ironman! Mamma mia che emozione…

Ecco, mi sono bastati alcuni giorni per metabolizzare il tutto ed è lì che ho pensato a quel sogno tenuto sopito per anni, ora o mai più. Anche qui il mio Coach Giacomo Giovenali, mi ha dato manforte, «mettiamoci sotto e realizziamo il sogno», questo è stato il mio motto per mesi. La sveglia suonava sempre alle 3, la corsa mi aspettava o da sola o a volte con mia figlia, se penso alle corse in pausa pranzo con il sole rovente che bruciava l’asfalto, le gare e le uscite domenicali con le mie amiche che mi hanno aiutato ad allenarmi. Ma il ginocchio iniziava di nuovo a battere cassa, tra il Coach, il fisioterapista e l’ortopedico, è arrivato il giorno tanto atteso… Poi come faccio a descrivere, l’emozione di correre nel deserto…

La 100km del Sahara è una gara a tappe, dura, ostica, ignorante, ma che mi ha dato modo di vedere il deserto in diverse sfaccettature. Di giorno, con cielo azzurro, con vento, con pioggia e di notte, bellissimo. Il momento in cui ho tagliato il traguardo è stato assurdo, fantastico, ero ubriaca di felicità, non capivo più nulla, praticamente stordita!!!

La 100km del Sahara non è stata una gara ma un’esperienza bellissima, che mi porterò nel cuore per sempre, mi ha dato modo di conoscere, persone nuove e in alcuni momenti, una Elena che non conoscevo. Ancora mi vengono i brividi, mi aspettavo 100 è arrivato 1000. Dico grazie alla mia famiglia, dico grazie a me stessa per essere così testona e testarda, e grazie anche a tutti quelli che mi hanno permesso di realizzare il mio sogno.

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