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mercoledì, 30 Aprile 2025

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Emergenza furti

di Monica Prati – Sul tema attuale e molto sentito dei furti, incontriamo il Presidente dell’Associazione Commercianti del Casentino Adelmo Baracchi, che ci offre la sua testimonianza per suggerire delle soluzioni al problema.
«In Casentino, che si pensava fosse una terra di tranquillità assoluta, negli ultimi tempi si sta verificando sempre più spesso, specialmente nelle villette, nelle case di campagna, ma anche nei centri dei paesi più importanti, una “razzia” continua, quasi giornaliera. Il problema dei furti si è accentuato in maniera esponenziale, è quasi diventato una regola. Non so se sono meno le case, le aziende o le attività commerciali non “visitate” di quelle “visitate” da questi pseudo criminali che riescono a fare danni, non solo dal punto di vista economico, ma anche morale e psicologico. Ormai nessuno si sente più al sicuro in casa propria, anzi, ora la gente è prigioniera di un incubo all’interno della propria abitazione.
I furti in Casentino hanno raggiunto numeri incredibili e, purtroppo, nel 99% dei casi restano impuniti, perché anche le forze dell’ordine brancolano nel buio, vuoi per scarsità di mezzi, vuoi perché il territorio è vasto. Questi fattori fanno si che per i ladri sia facile individuare il momento giusto, per entrare indisturbati nelle abitazioni. A volte entrano nelle case approfittando dell’assenza temporanea dei proprietari, che sono usciti anche solo per mangiare una pizza, o perché hanno deciso di trascorre un week-end in un’altra località. Purtroppo però, sempre più spesso entrano nelle case nonostante la presenza dei proprietari e questo è inquietante e drammatico, con conseguenze traumatiche per coloro che subiscono questa violazione del domicilio. Sentirsi prigionieri in casa propria è un incubo e provoca ferite profonde, perché viene violata l’intimità e la privacy di un luogo privato. Sono stato vittima in prima persona di un furto e a distanza di tempo, l’episodio è ancora nella mia testa. Penso che anche nei confronti delle donne, che vivono la casa in maniera più intensa, il trauma sia ancora maggiore e più grave. Ognuno reagisce all’interno della propria testa in modo diverso».
Che cosa possiamo fare per difendere i nostri spazi? «Una domanda non banale, alla quale non so dare una risposta precisa, perché è vero che chi subisce un furto può presentare una denuncia ai carabinieri, ma la sensazione che ho è che i ladri sottraggono quello che vogliono e non vengono trovati né puniti. Oltretutto sono equipaggiati di ogni strumento per entrare indisturbati nelle case, a niente servono deterrenti come allarmi, che possono essere messi fuori uso con della semplice schiuma, cani da guardia di grossa taglia, che possono essere addormentati per non dire peggio, a niente servono le casseforti che vengono aperte come scatole da scarpe. I ladri sono capaci di entrare con qualunque mezzo e credo abbiano i loro informatori sul luogo e dei complici.
Cosa si deve fare dunque? In primo luogo, rivolgersi alle autorità competenti, alle amministrazioni comunali, che potrebbero destinare delle risorse finanziarie più o meno importanti per installare delle telecamere, per controllare maggiormente il territorio.
Poi occorrerebbe una “sinergia” tra tutte le forze dell’ordine presenti in casentino. Qualche anno fa le cose andavano meglio, perché ogni comune aveva il proprio vigile urbano che “vigilava” con l’auto, conosceva bene il territorio e i suoi abitanti, quindi quando vedeva qualcuno “sospetto” che non era del luogo, poteva intervenire direttamente. Oggi, l’accentramento che è stato fatto all’Unione dei Comuni Montani, ha risolto un problema di costi, a scapito del controllo e della sicurezza del territorio. Concentrare tutto a Poppi, ha fatto si che sul territorio spesso non si vede un vigile urbano in giro, non per fare contravvenzioni o dirigere il traffico, ma per perlustrare e controllare che non ci siano malintenzionati che si aggirano nei quartieri dei nostri paesi».
Qual’è la situazione delle attività commerciali? «Come Presidente dell’Associazione Commercianti del Casentino le mie preoccupazioni riguardano le attività commerciali. Anche i commercianti hanno subito furti, hanno dovuto sostenere dei costi per l’installazione di antifurti, telecamere. Sarebbe opportuno che in questi casi una mano la dessero le Amministrazioni comunali, attraverso un maggiore controllo nei luoghi dove le attività sono distribuite.
C’è stato un periodo in cui ci sono stati dei furti nei negozi di Bibbiena, Poppi, Soci, ecc. quantificare sarebbe impossibile, perché spesso le denuncie non vengono presentate, vuoi perché ciò comporta delle perdite di tempo, vuoi perché si sa che i risultati sono scarsi.
Ultimamente a Bibbiena si è visto che l’installazione di telecamere nel centro storico è servita per ridurre un po’ i furti, però la tensione e l’allarme sono ancora alti e spero che la situazione non peggiori e che le vittime aggredite alla fine non si “difendano”. La preoccupazione riguarda tutti i commercianti del Casentino. Oramai nei piccoli centri sono rimasti pochissimi negozi e questo dovrebbe rendere più facile fare i dovuti controlli. Anche nei centri commerciali, un po’ più di controllo c’è, però l’insicurezza rimane».
Si potrebbe suggerire un maggiore controllo da parte delle autorità competenti, l’installazione di telecamere nei punti di accesso ai negozi, ai centri commerciali, ai centri storici. «Si, dove con poche telecamere si può controllare buona parte del territorio urbano. Poi occorrerebbe un dispiego consistente di pattuglie che si facciano vedere in modo da scoraggiare i potenziali delinquenti. Se si guarda indietro nel tempo, grosse rapine in Casentino non ci sono mai state, per le difficoltà di accesso e uscita dalla vallata. Oggi è cambiato anche questo, perché i delinquenti hanno auto sempre più potenti e veloci, si organizzano in bande, per cui riescono ad individuare i soggetti più facili da colpire e poi cambiano auto e anche se le forze dell’ordine possono anche essere molto tempestive, anche in questo caso, per mancanza di mezzi, di uomini, di risorse, ecc. dalle otto di sera in poi, il Casentino diventa terra di nessuno. Dunque, servirebbero controlli giornalieri e notturni nelle “vie di fuga” dal Casentino: in direzione Firenze, Arezzo, Passo dei Mandrioli, Passo della Calla. In modo da impedire ai criminali di lasciare la vallata».

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(tratto da CASENTINO2000 | n. 302 | Gennaio 2019)

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