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sabato, 26 Aprile 2025

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Fondazione Alice: “una casa per stare”

di Martina Naccarato – Questo mese la Rubrica Volare senza ali vi illustrerà l’importante progetto di Simone Ciulli, padre di Alice, una ragazza con autismo e presidente della Fondazione Alice, una onlus con sede a Firenze, che nell’aprile 2016, a Campolombardo, frazione del Comune di Pratovecchio Stia, ha inaugurato una casa in cui le persone con disabilità e le loro famiglie possono vivere e condividere esperienze quotidiane e, perché no, magari anche rilassarsi un po’ e “allontanarsi” dalla solita routine, che in alcuni casi, può risultare faticosa e, per alcune persone, addirittura deprimente o quasi.
Chi è Alice? Ci parli un po’ di lei. «Alice è mia figlia, una diciannovenne allegra e solare che, giustamente, vuole vivere una vita piena e felice sotto tutti i punti di vista, ama la musica e le piace molto passeggiare a lungo in luoghi splendidi e tranquilli. Essendo affetta da una forma di autismo, s’innervosisce tantissimo quando non riesce a comunicare a chi le sta intorno ciò che prova e ciò che desidera».
Come nasce la Fondazione Alice? «Ho deciso di dare vita a questa associazione, perché, diversi anni fa, mi sono chiesto più volte di cosa hanno realmente bisogno i genitori di bambini e/o ragazzi con un qualsiasi tipo di disabilità, io ad esempio, avevo bisogno di dormire, pertanto, ho dato vita ad una struttura in cui i genitori di persone con necessità come quelle di Alice e non solo, possono svagarsi, rilassarsi e dormire, sapendo che dei volontari competenti si prendono cura dei loro figli, e lo fanno con passione e dedizione».
Quali sono le attività principali che si svolgono all’interno della Fondazione? «Portiamo a passeggio i ragazzi, preghiamo con loro all’interno del nostro piccolo, ma nel contempo accogliente oratorio, cerchiamo di imparare il “loro linguaggio”, proviamo ad interpretare i loro gesti, li ascoltiamo e facciamo in modo che esplorino il bosco e conoscano gli animali che lo abitano, ovviamente, facendolo in tutta sicurezza. C’è di più, i nostri ospiti hanno anche la possibilità di vedere come si fa la ricotta e poi di prepararla!
Infine, permettetemi di ricordare a tutti i lettori che negli spazi della Fondazione Alice è già presente una piscina dotata di un sollevatore che viene utilizzato per far entrare ed uscire persone con qualsiasi tipo di difficoltà, soprattutto fisica, dall’acqua e in più, stiamo costruendo una passerella in cui le sedie a rotelle possono camminare agevolmente».
Quali sono i progetti futuri della Fondazione Alice? «Beh, l’obiettivo principale della nostra associazione è senza dubbio fare in modo che l’integrazione dei soggetti comunemente, e se vogliamo, anche impropriamente definiti diversamente abili, non solo diventi la normalità, ma addirittura si trasformi in una risorsa, un qualcosa che dà a tutti noi cosiddetti normodotati, la possibilità d’imparare a vivere a pieno la vita, superare qualunque difficoltà e godere di tutte le opportunità che ci vengono date, insomma, per così dire, “a fare di necessità virtù”.
Speriamo anche di donare a genitori e parenti di ragazzi con difficoltà, la tranquillità di sapere che nel momento in cui essi per cause di forza maggiore, non potranno più occuparsi personalmente e in maniera continuativa dei loro cari, qualcun altro lo farà con cura e con impegno.
Voglio concludere quest’intervista affermando con convinzione che è inammissibile che ragazzi come mia figlia Alice, al compimento della maggiore età, non possano più usufruire di alcuni servizi statali per loro strettamente necessari quali ad esempio l’insegnante di sostegno che dovrebbe essere una figura fondamentale che aiuta gli studenti con qualsiasi tipo di difficoltà, essendo quasi sempre presente in classe e che invece, come prevede il nostro attuale sistema scolastico, non è chiamato ad affiancare gli alunni con più di diciotto anni, se non per pochissime ore alla settimana».
Tenete bene a mente una delle frasi scritte nel saggio La diversità, elemento da tollerare o bene da tutelare? […] “Abbiamo bisogno della diversità, proprio per affermare la nostra individualità.”
Visita il sito della Fondazione Alice: www.fondazionealice.org

(tratto da CASENTINO2000 | n. 286 | Settembre 2017)

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