Riuscirà il Sindaco di Bibbiena a sostenere la stessa posizione per almeno una settimana? Cominciamo a dubitarne. Ormai da mesi il dibattito politico casentinese è invischiato nello scontro tra scozzesi ed il resto del mondo e avvitato su cosa decidere per il futuro istituzionale del Casentino. Fusione tra piccoli comuni, fusione tra più comuni, comune unico o cosa altro?.
Ma a noi, seguendo il percorso a zig zag del Sindaco Bernardini, più che di fusioni ci sembra si tratti di confusione, anche mentale.
In sintesi questi i fatti: a giugno il Sindaco Bernardini, assieme al Sindaco Versari di Ortignano Raggiolo, organizza una pubblica assemblea nel salone comunale per annunciare la scelta di procedere a passi rapidi (entro l’anno) alla fusione tra il comune di Bibbiena e quello di Ortignano.
Di fronte all’ obiezione sollevata da partecipanti al dibattito che sarebbe stato più significativo includere nella fusione almeno anche Chiusi della Verna per dar vita ad un comune più consistente, più forte nel rappresentare il Casentino anche nella “nuova provincia”, Bernardini ha cosi risposto: Se Chiusi della Verna ci vuole stare, a noi va bene, ma noi comunque procediamo alla fusione entro l’anno, perché non vogliamo perdere finanziamenti che andranno a favore dei nostri concittadini.
Sulla base di queste considerazioni il Consiglio Comunale di Bibbiena, nella seduta del 19 giugno approva all’unanimità la delibera“ AVVIO AL PERCORSO ISTITUZIONALE PER LA FUSIONE DEL COMUNI DI BIBBIENA E ORTIGNANO RAGGIOLO. ATTO DI INDIRIZZO– RICHIESTA ALLA GIUNTA REGIONALE TOSCANA PER LA PRESENTAZIONE DI UNA PROPOSTA DI LEGGE DI FUSIONE E PER LA ISTITUZIONE DI UN NUOVO COMUNE”.
Nello stesso periodo anche il Comune di Ortignano, come concordato, ha avviato la procedura approvando i diversi atti previsti dal percorso di fusione.
Poco dopo, crediamo nel mese di luglio, il Sindaco Bernardini, senza nemmeno riconsultare il Consiglio comunale invia una sua lettera al Comune di Ortignano per sospendere tutta la procedura. Sembra che la motivazione sia il richiesto referendum del Comune di Chiusi della Verna per aderire alla fusione( cosa che era nota già da giugno).. Cosi, venendo meno agli accordi, ha messo in difficoltà anche il Comune di Ortignano.
Nel frattempo, poi, con interviste “esclusive” ad organi locali rilancia il comune unico come sola soluzione dei mali del Casentino e in un comunicato ufficiale affermava.” Bibbiena non ha necessità di fare ora e subito la fusione con Ortignano-Raggiolo”. Tutto il contrario di quanto sostenuto a giugno!
Senza entrare nel merito delle diverse questioni (SEL si è già espressa più volte) ci permettiamo qualche considerazione almeno sul metodo!
Prima osservazione: che rispetto ha delle istituzioni un Sindaco che con una sua decisione, qualora fosse anche supportata da una delibera di giunta, sconfessa una decisione del massimo organo, il consiglio Comunale, tra l’altro espressosi all’unanimità?
Seconda osservazione: come è possibile che nell’arco di poco più di un mese un sindaco cambi posizione su un argomento così delicato, dibattuto e complesso, mettendo in difficoltà tutti e di fatto congelando la situazione attuale?
Noi qualche idea ce l’abbiamo, ma ovviamente si tratta solo di nostri cattivi pensieri! Bernardini era partito sparato, anche sotto l’ombra protettiva del grande assessore regionale, nostro santo protettore, per la fusione rapida tra Bibbiena e Ortignano, nella convinzione di poter fare il sindaco trasversale per altri dieci anni.
Poi qualche preoccupazione gli deve essere venuta. La sua vittoria non gli appare più scontata, vista la sua perdita di consenso anche tra molti suoi ex sostenitori.
Allora ha pensato: meglio l’uovo oggi di una gallina domani: mi tengo la mia carica di sindaco di Bibbiena fino al 2019, senza rischiare di trovarmi a spasso il prossimo anno dopo una elezione del nuovo comune unito, che potrebbe volere anche un sindaco diverso.
Ma questo stop and go dà la chiara sensazione di un sindaco nel pallone, che non ha vere e solide convinzioni ma solo calcoli di convenienza. Come i più tradizionali politici, contro cui ogni giorno finge di scagliarsi per rimarcare la sua presunta diversità.
Luca Tafi, SEL Casentino