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mercoledì, 23 Ottobre 2024

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Gello torna in vita

di Andrea Ricci – In Casentino, si sente spesso dire che questa valle non abbia niente da offrire, che non c’è lavoro e futuro, e che questo sia nelle grandi città e capitali d’Europa, comunque lontano da qua. Molti giovani e meno giovani non si immaginano la propria vita in questo luogo… Forse non vedono opportunità, forse non possono o sanno coglierle. Ci sono esperienze, storie e scelte di vita che ispirano e che ci fanno presente, qualora ce ne fosse bisogno, quante fantastiche possibilità ci sono in questa valle, che molti in Casentino considerano dimenticata da Dio, ma che altri da fuori riconoscono essere baciata dagli Dei.

Ogni estate amo spendere il mio tempo libero al fiume. Tra le mie mete preferite ci sono gli “scivoli di Gello”. Proprio qua, qualche anno fa, ho incontrato un gruppo di giovani olandesi che mi hanno invitato a visitare il luogo dove avevano deciso di investire, vivere e costruire. Quel giorno incontrai quattro ragazzi di Amsterdam, Igor, Jeroen, Leonard e Mart, che nell’estate del 2014, si sono imbattuti in un villaggio toscano abbandonato in Casentino: il Borgo di Gello. Qui hanno deciso di fondare ed aprire Novanta, che oggi è una delle strutture turistiche più innovative della valle, un Experience Hotel tra le colline, nella valle abbandonata di Gello.

Subito ebbi l’impressione di essere davanti a persone innovative e sensibili, piene di energia e passione per il Casentino. Da quel giorno, oltre che un’amicizia che mi lega a loro, ha iniziato a nascere in me una immensa stima e ammirazione per il loro lavoro, in grado di valorizzare un piccolo borgo montano che stava morendo. Oltre ai quattro ragazzi, ho avuto il piacere di incontrare e conoscere un team internazionale, cosmopolita e profondamente innamorato del Casentino e della valle di Gello: Amy dal Regno Unito responsabile del Design, Annie dalla Germania manager dell’albergo, Martin dall’Argentina carpentiere e saldatore e Chiara dall’Olanda responsabile bookings e finance. Mi raccontano che tutto è nato quasi per gioco, quando, nel 2014, Mart (Construction Manager), Leo (Hotel Expert) e Igor (Concept Developer) hanno aperto un Pop-Up hotel per 90 giorni, chiamato Novanta nel borgo abbandonato e morente di Gello: “Tutti i nostri amici e i loro conoscenti sono venuti a trovarci, e abbiamo avuto un’estate fantastica, abbiamo chiuso il pop-up hotel dopo 90 giorni. Lunghe cene a tavola, gite ai produttori locali, la ricerca di tartufi e funghi nei boschi ne hanno fatto una vera esperienza. Si è rivelato un enorme successo, dovuto al bellissimo ambiente naturale, alla tranquillità e alla vivacità dell’autentica vita di campagna toscana. Dopo una grande estate, gli ospiti stavano già facendo prenotazioni per l’anno successivo, e molto presto il pop-up hotel, non era più un pop-up! Quell’anno si è unito Jeroen, un cuoco fantastico ed esperto di organizzazione. Con lui, abbiamo portato Novanta al livello successivo.”

In ogni parola trapela il loro amore per questa terra e una visione innovativa di come promuovere turismo sostenibile in Casentino valorizzando un luogo montano marginale: “Amiamo il Casentino perché è una delle ultime zone inesplorate della Toscana ed è qui che abbiamo trovato il perfetto ambiente per creare un “boutique hotel internazionale rigenerativo”. Novanta non è un classico agriturismo o un rifugio di montagna, è un luogo dove la comunità internazionale si incontra, culture diverse si mescolano, è un trampolino di lancio per sperimentare la natura, la cultura locale e prodotti fantastici. L’hotel è incentrato sulla fiducia, abbiamo un “Honesty Bar” senza baristi dove ognuno può prendere le bevande che vuole, niente chiavi nelle camere. La cucina è basata sulla fusione, la base è la cucina italiana, ma non siamo limitati solo a quella.”

Con una vista mozzafiato sulla valle sottostante, questo luogo straordinario dà agli ospiti l’opportunità di sperimentare il gusto vero e tradizionale della vita toscana senza sacrificare il lusso, immerso nella natura e travolto dalla cultura locale, dal cibo e dalla famiglia. Nella missione di sviluppare una struttura ricettiva d’avanguardia, i ragazzi e le ragazze di Novanta, sono stati particolarmente abili a tessere ottimi legami con la comunità locale, istaurando fiducia e attivando collaborazioni, iniziative e soprattutto creando indotto di cui tutta la comunità sta beneficiando: “Amiamo lavorare con i Casentinesi, il Casentino è una parte della Toscana dove le persone sono ancora in contatto con la natura. Moltissimi sono i prodotti locali da scoprire e valorizzare, ci sono artigiani abilissimi. Per noi è fonte di grande ispirazione e un’esperienza fantastica lavorare con queste persone. Dal primo giorno abbiamo lavorato con i nostri vicini che hanno un’azienda agricola. Quando si vuole riportare vita sociale ed economica ad un villaggio abbandonato bisogna coinvolgere tutta la comunità! Il nostro vicino, Fabrizio Andreola, che ha splendidi maiali e fa ottime salsicce è sempre il cuore delle nostre feste. Il suo amico Giacomo Tocchi ora ci ha raggiunto nella valle per mettere su una nuova fattoria di cui siamo molto orgogliosi!”

Le caratteristiche del posto, combinate al modello di business dell’albergo, fanno di Novanta un’ottima destinazione per tutti coloro che cercano una vacanza non convenzionale, ma indimenticabile in Casentino. Non offrono la classica ospitalità e ristorazione toscana. Sono stati in grado di creare qualcosa di nuovo in grado di intercettare una domanda latente, ma in crescita esponenziale. Molte aziende affittano l’intero villaggio per vacanze aziendali, e sono in grado di attrarre ospiti che dopo la vacanza si uniscono allo staff per lavorare, per allontanarsi dal grigiore delle città o per sentirsi al riparo dalla pandemia, attratti dallo stile di vita di campagna, dall’atmosfera di condivisione e di lavoro e soprattutto da una visione sostenibile di sviluppo: “Ci piace lavorare con insegnanti di yoga, esperti di foraging, birrai e chiunque abbia un’esperienza da condividere. Per il futuro, ci piacerebbe realizzare 8-10 bungalow e tende glamping, indipendenti e immerse nella natura, accessibili in e-bike o a cavallo. Ci piace lavorare con specialisti locali, e crediamo nell’insegnamento del nostro approccio agli altri. Vorremmo ispirare i giovani del Casentino a valorizzare al massimo la loro terra e la loro cultura.” Questo è a tutti gli effetti un invito a tutti i giovani Casentinesi che si sentano pratici, energici, curiosi e ambiziosi a contattare i responsabili di Novanta per scoprire fantastiche opportunità.

Infine, la loro attività riguarda anche il settore delle costruzioni: “Ci concentriamo sul riutilizzo di edifici e mobili, sulla rigenerazione economica, e cerchiamo di mantenere il più bassa possibile l’impronta ecologica. Con l’aiuto di esperti ed artigiani locali stiamo completamente ristrutturando cinque bellissime ville, con i loro giardini privati e con una splendida vista sulle montagne e sulla valle sottostante. Abbiamo la fortuna di essere circondati da oltre 300 ettari di campi e foreste, per non parlare del fatto di essere ai margini del Parco Nazionale del Casentino!”

Da quando i giovani olandesi sono arrivati a Gello, il luogo si sta trasformando di nuovo nella fiorente comunità che era una volta. I campi sono di nuovo a produzione e gli alberi sono tornati a frutto. Ci sono residenti tutto l’anno che curano la terra e il villaggio, qui ci lavorano persone di incredibile talento. Una nuova comunità ha preso vita: persone, imprese e organizzazioni, le cui abilità, conoscenze e esperienze hanno permesso di costruire e restaurare il Borgo di Gello trasformandolo nel vibrante villaggio che era una volta. Novanta è in costante cambiamento e sviluppo. Nel 2019, i quattro olandesi sono diventati proprietari dell’intera valle, oltre 300 acri di campi, fiumi, boschi e rovine, il Borgo, ma anche del Castello di Gello dove stanno sviluppando i Novanta Apartments: “Continueremo a crescere in questo bellissimo villaggio, svilupperemo la nostra comunità qui, e aiuteremo a sostenere le persone e le imprese intorno a noi, ma lo spirito del villaggio abbandonato rimarrà sempre nella Valle di Gello.”

In Casentino, non abbiamo bisogno di più forza o più capacità o di maggiori opportunità, ciò di cui abbiamo bisogno è di usare in una maniera sostenibile ciò che ci circonda. Tante delle risorse di cui abbiamo bisogno sono nella mente e tutt’intorno a noi, nel territorio, nella sua natura, cultura e storia. Oggi, sembra che siamo in una crisi dovuta all’immensa quantità di risorse inutilizzate. E il nostro territorio ne è un serbatoio inesauribile tutto da valorizzare.

Così questo paese, dove non sono nato, ho creduto per molto tempo che fosse tutto il mondo. Adesso che il mondo l’ho visto davvero e so che è fatto di tanti piccoli paesi, non so se da ragazzo mi sbagliavo poi molto.
(Cesare Pavese)
Il paese per me è il luogo del futuro, è il luogo dove impiantare la sagra del futuro, non è la conservazione del passato. Chi vive il paese come ancorato nel passato, secondo me non lo vive bene.
(Franco Arminio)

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