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sabato, 19 Aprile 2025

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Giorgio NapolitanoBenzodiazepina… ansiolitico brevettato dalla “Berlusconi & D’Alema Corporation”

E’ chiaro a tutti che ha vinto (anche) la furba strategia di Berlusconi, mentre gli altri si sono dimostrati dei dilettanti allo sbaraglio: Giorgio Napolitano 2° Presidente della Repubblica è il risultato machiavellico di un “inciucio”, raggiunto tra PDL e PD per la costituzione di un supergoverno europeo in continuità con le politiche antipopolari degli ultimi tempi, attuate dal server della Goldman Sachs Monti. Assistiamo al ricompattamento della politica delle larghe intese, finalizzata ad opporre una strenua resistenza alle istanze sociali provenienti dal Paese: D’Alema ha creato il diversivo, Renzi è stato il suo supporter ed entrambi hanno lasciato Bersani a fungere da “capro espiatorio”, mentre facevano maturare questa soluzione utile ad anestetizzare gli italiani, tramite la somministrazione della benzodiazepina Napolitano!
Ma, ci sarebbe un ma…la crisi: un Paese che perde migliaia di posti di lavoro, la miseria che va approfondendosi nel corpo vivo del paese, due generazioni senza futuro, la debacle dell’industria…per quanto tempo ancora potrà essere sedato? Perché il quadro sociale non regge più il peso della crisi e la politica appare sempre più come prepotenza, dominio, imposizione degli interessi delle banche ad un popolo stremato da tasse, miseria e disoccupazione. Quanto può durare questo assetto? 3 mesi, 6 mesi, 9 mesi? I tempi sono questi, altro che governo di legislatura…Comincia quella sorta di macerazione delle coscienze che porta a capire che il sistema non può essere corretto e soprattutto che nessun sistema si emenda da sé, che l’unica soluzione possibile è liberarsene. Ci vorrà un po’ di tempo, ma la crisi accelera tali processi…
Il vecchio esponente del PCI “migliorista” – nella versione ansiolitica ed anestetizzante – la cui storia è quella del completo abbandono degli ideali di sinistra, il teorico del passaggio dal comunismo al collaborazionismo e poi al servilismo, è l’immagine di un paese del tutto fallito, dove ogni vitalità è stata strangolata, raggirata e demoralizzata, per garantire il potere ad esclusivo vantaggio del capitale finanziario. Hanno (secondo me, per carità) ingannato il Paese con una grottesca pantomima politica orchestrata in modo geniale: la rielezione di Napolitano, al di là dei limiti anagrafici, era la migliore garanzia politica per il capitale finanziario internazionale. In fin dei conti è lui che ha messo a capo del governo il proconsole delle banche, garantendo quella maggioranza necessaria a far passare i provvedimenti di macelleria sociale varati da Monti. Però – nelle condizioni date – la sua riconferma poteva essere presentata solo come necessità ineludibile da ultima risorsa…e così è puntualmente arrivata: nella crisi post-elettorale, Napolitano ha caldeggiato l’ipotesi delle “larghe intese”. Ha cominciato dichiarando la sua indisponibilità, il suo desiderio di non accettare la rielezione definendola “ridicola”…un’ottima copertura per lavorare allo scopo opposto. Ma come procedere? Prima di tutto occorreva rendere impraticabili altre soluzioni che non fossero le “larghe intese”, svalutando il massimo possibile il voto di protesta del M5S e facendo in modo che Bersani girasse a vuoto per il tempo necessario a creare le condizioni per il vero obiettivo. Poi bisognava eliminare ogni concorrente: la “remissività” di Berlusconi ha assunto questo significato. E nel frattempo il socio (da sempre) di Berlusconi – D’Alema – uno specialista degli agguati, un vero serial killer politico, ha mosso i suoi uomini, reclutando anche Renzi, per bruciare Marini e Prodi: infatti, cento voti in meno (i franchi tiratori) secondo me non si possono improvvisare, ma rappresentano l’esito di un’operazione strutturata. Fallito il tutto, non può che rispuntare Giorgio e tutto resta come prima. E adesso che il blocco politico si è ricompattato e che dispongono di un presidente dirigista che detta la linea, ora che la protesta è stata demoralizzata dalla sconfitta, si andrà avanti con la politica inaugurata da Monti…
Ma c’è sempre il suddetto elemento (decisivo) che hanno del tutto dimenticato…la crisi.

Fausto Tenti (Segretario della Federazione provinciale di Arezzo di Rifondazione Comunista)

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