di Marcello Bartolini – Le prime avvisaglie di primavera si dovrebbero cominciare ad intravedere, anche se il mese di marzo si potrebbe dimostrare come al solito decisamente variabile ed alternare giornate limpide ad altre che ricordano da vicino quelle del pieno inverno. Confidando in un clima mite, questo mese ho preparato un giro abbastanza impegnativo che si inerpica nel cuore delle foreste casentinesi.
Base di partenza Soci, nonostante il rifacimento della piazza principale non mancano i posti dove parcheggiare l’auto, partiamo da piazza dell’Orologio, testimone di quello che fu il lanificio di Soci con le sue centinaia di lavoratori; un pensiero al glorioso passato ed alle attuali difficoltà di questa storica manifattura e poi pronti a partire.
Percorreremo la ciclabile sino a Partina per evitare almeno un po’ di traffico, per imboccarla andiamo in direzione di Marciano, una volta attraversato il ponte sull’Archiano subito a sinistra prendiamo la ciclabile. Arrivati a Partina usciamo dalla ciclabile attraversando di nuovo il torrente sul ponte, evitiamo così il tratto più difficoltoso del percorso ciclabile che riprenderemo in seguito. Alla chiesa di Partina andiamo in direzione di Badia Prataglia, qualche chilometro di asfalto e poi, a Ponte Biforco, svoltiamo a sinistra verso Castagnoli e ci aspetta un tratto sterrato in salita abbastanza impegnativo. Si arriva sino a Castagnoli dove, prendendo il sentiero sulla destra, si va verso Camaldoli, un primo breve tratto di salita molto impegnativa che poi diventa un saliscendi abbastanza piacevole sin quasi al Convento dei Camaldolesi.
Raggiungiamo quest’ultimo e lo costeggiamo sul lato posteriore, quello in cui si trovano le cucine ed arriviamo sulla strada principale, di fronte abbiamo quella che quasi tutti chiamano “la corta” dell’Eremo; si tratta di una strada molto stretta ma asfaltata che presenta pendenze importanti, se qualcuno non se la sentisse può raggiungere l’Eremo attraverso la “lunga”, con un percorso decisamente meno impegnativo. Saliamo dalla “Corta”; ci aspettano salite piuttosto difficili, armiamoci di pazienza e, se necessario, fermiamoci a riprendere fiato.
Arrivati al culmine della salita costeggiamo il laghetto Traversari che merita una pausa per qualche foto, poche centinaia di metri ancora e siamo all’Eremo, qui è possibile rifornirsi di acqua e, volendo, prendere qualcosa al bar prima di proseguire. Dall’Eremo andiamo a sinistra, dopo pochissimo si trova il bivio per Pratovecchio, saliamo sino a Battilocchio, la strada diventa piana e, dopo poco più di un chilometro, sulla sinistra troviamo l’ingresso al Sentiero dei tedeschi, un tratto piuttosto tecnico in discesa che ci porta sino ad Asqua dove imbocchiamo la strada sterrata verso sinistra sino ad incrociare la “lunga” dell’Eremo, qui andiamo a destra e poi di nuovo ancora a destra e siamo al “Montanino” dove, sulla sinistra, si prende la via del Corniolo.
Ci aspetta un tratto in discesa che permette di tirare un po’ il fiato. Qualche chilometro a valle, dopo l’incrocio per San Martino a Monte, troviamo l’incrocio per Lierna; chi fosse già stanco può proseguire dritto e, in pochi minuti, potrà essere di nuovo a Soci al punto di partenza. Noi invece proseguiamo a destra ed andiamo a Lierna che merita un passaggio lento per vedere il suo borgo caratteristico con la sua bellissima chiesa, da qui saliamo ad Avena dove prendendo a sinistra, un tratto di asfalto ci porta sino a Poppi, proseguiamo utilizzando la ciclabile dell’Arno ed arriviamo a Bibbiena, da qui, ancora lungo la ciclabile Bonconte da Montefeltro, ritorniamo a Soci per terminare il nostro percorso.