di Anselmo Fantoni – Giunta a compimento l’area camper di Pratovecchio che da novembre ospita coloro che scelgono questo particolare modo di viaggiare alla scoperta di luoghi e prodotti. Fino ad oggi erano ospitati in via Uffenheim a cui faceva da supporto l’area nel Canto alla Rana di Stia, naturalmente entrambi gli spazi non proprio all’altezza in quanto a standard qualitativi. Così nella zona Piazza del Mulino nasce un progetto ambizioso che ha portato alla realizzazione di ben 53 piazzole attrezzate e dotate di carico e scarico acque.
La gestione è stata affidata ad un’azienda di Roma che tramite un App del cellulare permette l’accesso all’area e il pagamento delle tariffe. Mensilmente viene inviato un report al Comune che rimane il proprietario dell’infrastruttura e trimestralmente vengono versati nelle casse comunali gli introiti del servizio, nella percentuale che la società si trattiene è compreso sia l’assistenza online e onsite per eventuali problemi che dovessero presentarsi ma anche la promozione del servizio presso le associazioni camperistiche, dopo un anno di prova società e Comune decideranno se l’esperienza potrà continuare o se si dovranno cercare nuove sinergie.
Ovviamente la piccola area in Via Uffenheim tornerà parcheggio per auto dando respiro alla zona limitrofa al centro storico. Anche l’area di Stia è oramai giunta al suo recupero, sistemato il movimento franoso che ne aveva ridotto la capienza verrà anch’essa ristrutturata e dotata di App per la sua fruizione naturalmente con una capienza minore rispetto a quella di Pratovecchio. Due opere necessarie e di corredo alla ciclopista sull’Arno non proprio realizzate in modo fulmineo, quella di Stia ancora non è stata completata, ma che seguono i tempi biblici che ha avuto la ciclabile, che in alcuni tratti occupa strade statali o addirittura marciapiedi.
Certo si poteva fare prima e meglio ma c’è da registrare che qualcosa pian piano si muove nel mare immobile del Casentino dove la messa in sicurezza di una strada dura da decenni e dove si fanno rotonde artistiche e non si realizzano quelle necessarie davvero, dove si demoliscono immobili per fare parcheggi ma poi ci imbottigliamo all’interno di paesi nelle ore di punta.
Non sarebbe stata un’idea malvagia trasformare la sede della Unione dei Comuni in un ostello così da richiamare, almeno a fini turistici, i giovani nella nostra valle. Realizzare in Casentino non è facile, visto che anche per tagliare la legna abbiamo bisogno del parere della Sovrintendenza ai beni culturali e dove piscine per disabili più volte inaugurate ancora non sono fruibili da chi ne ha estrema necessità. È la valle di mille campanili, di castelli ancora in lotta tra di loro, di proclami spesso disattesi, di spreco di risorse pubbliche, ma questa è un’altra storia, nel frattempo speriamo che tanti turisti anche dotati di camper, portino sollievo ad un’economia turistica che stenta a raggiungere traguardi ambiziosi che grazie ai nostri gioielli sicuramente nei prossimi anni troverà compimento.
Un tassello importante è stato messo attendiamo fiduciosi i risultati nell’attesa che le imprese del settore turistico possano trovare anche le risorse umane per le loro attività, all’interno o fuori dal Casentino. Qui non ci sono i pellerossa e i caravanserragli possono stare tranquilli e godersi un piccolo angolo di paradiso gustando pievi, castelli e monasteri, ma mi raccomando venite come ospiti e non come turisti, così come recita un personaggio televisivo.