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domenica, 20 Aprile 2025

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«Il Casentino è frammentato, il 29 e 30 ottobre sapete come fare»

Il Sindaco di Bibbiena Daniele Bernardini rompe gli indugi e sul finire di questa estate rovente rilancia il tema delle fusioni. A dargli lo spunto un articolo, a cui ne seono seguiti al tri durante l’estate, in cui varie associazioni di categoria hanno puntato il dito anche sulla stampa, alla frammentazione casentinese come un impedimento per lo sviluppo e un intralcio al processo di evoluzione delle varie attività. Così il primo cittadino di Bibbiena, ha colto la palla al balzo per fare un appello proprio alle associazioni di categoria: “Sono convinto che le attività produttive della nostra valle stiano soffrendo anche e non solo per una mancata unitarietà di prospettive, regolamenti ecc. La frammentazione che caratterizza questa valle è un problema per un futuro che non guarderà al piccolo municipio con favore. Il 29 ed il 30 ottobre prossimi, cari rappresentanti delle associazioni di categoria, avrete un’opportunità che spero non lascerete cadere. Unica e irrepetibile”.

Quella di Bernardini, più che una provocazione è un vero e proprio invito a schierasri, per così dire, dalla parte giusta, ossia quella del “sì” e lo fa allo scoperto e senza indugi, rimarcando una volontà espressa più volte nel corso di questi anni. Il 29 e 30 ottobre prossimi i cittadini di tre comuni saranno chiamati ad esprimersi in riferimento alla fusione del Comune di Bibbiena con i limitrofi Chiusi della Verna e Ortignano-Raggiolo.

“In queste due giornate – commenta Bernardini – ognuno potrà far contare la propria idea su questa nuova opportunità di governance territoriale. La mia idea la conoscete tutti: nel programma di governo con il quale sono stato eletto sindaco di Bibbiena, c’è scritto a chiare lettere che l’obiettivo è quello di un Casentino unito e unico. Non è un’idea riposta del dimenticatoio per me e per la Lista Civica che rappresento. Con l’opportunità delle fusioni di comuni abbiamo pensato che le stesse potessero essere viste come passaggi intermedi su cui contare per iniziare a proporre un percorso culturale che, spero, potrà in futuro sfociare proprio in qualcosa di grande. Sono comunque persuaso, al di là degli obiettivi finali, che in questo momento storico non possiamo più pensare di “correre da soli”. Ciò che dobbiamo cambiare dunque non sarà questo, ma il governo del territorio. E quando parlo di governo del territorio intendo appunto la geografia “politica” che in termini molto concreti significa un’efficienza maggiore nei servizi, più soldi da investire sulle voci portanti di un bilancio territoriale ossia sociale, viabilità, servizi al cittadino, sviluppo, giovani, turismo e cultura. I dati ci dimostrano che nel tempo se sei piccolo non potrai più contare su risorse fresche, su fondi importanti per far decollare il proprio territorio”.

Bernardini fa poi riferimento ad alcuni dati forniti da Anci Toscana. Le entrate per titoli ( tributi vari, imposte ecc) negli anni 2013-2015 a Bibbiena hanno subito una flessione del -1%, a Ortignano-Raggiolo del -10,3 e a Chiusi della Verna del – 17,3%. Sempre nello stesso lasso di tempo le spese di questi tre comuni per le funzioni ( istruzione, turismo, trasporti, cultura ecc) hanno subito una flessione del -0,4% a Bibbiena, -8,4 a Ortignano-Raggiolo e -3,7% a Chiusi della Verna. Un altro dato che fa riflettere è il saldo migratorio in queste stese annualità: si parla di un -15,4 per Chiusi, -5,7 per Ortignano e -6,4 per Bibbiena. Dati che parlano di una montagna che rischia ancora l’emorragia demografica, quindi la povertà, la mancanza di servizi e così via.

“Certamente guardare solo al vile denaro non basta per prendere una decisione così centrale come questa, tuttavia è bene sapere che in dieci anni il comune che risulterà da questa possibile fusione, beneficerà di un contributo totale di 22.952.848 Euro. Non è tutto, al limite può essere considerato anche niente, ma sono cifre e quando si parla di gestione della cosa pubblica contano eccome”, commenta ancora Bernardini che conclude: “Insomma, all’appello delle associazioni di categoria aggiungo anche il mio nei loro confronti: prendete parte a questo nuovo processo, e fatelo davvero per il bene del Casentino che vuole crescere”.

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