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sabato, 21 Dicembre 2024

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Leonardo Giovannini, il coraggio di avere coraggio

di Giacomo Giovenali – Quante volte nella vita dovremo confrontarci con chi siamo, con le nostre paure e con i nostri limiti? Paradossalmente ogni giorno, banalmente mai. Eppure c’è qualcuno che con queste paure vuole stabilire una relazione di valore e lo fa attraverso uno sport che non tutti sono disposti a fare: l’Ironman. Il motto della competizione non lascia spazi a coloro che si aggrappano ai limiti come ad alibi a portata di mano: Anything is possible, tutto è possibile. In quel tutto c’è qualcuno che ci ha messo anche il suo cuore, Leonardo Giovannini.

Questa storia inizia stranamente dal fondo, dall’arrivo nella competizione Ironman di Cervia dello scorso 16 settembre 2023, la prima di Leonardo, classe 1976, commerciale di successo nell’azienda di costruzione di case in legno Lam Ambiente. 3.8 chilometri di nuoto in mare aperto, 180 chilometri di bicicletta, 42 chilometri e 200 metri di corsa, il tutto completato in 9 ore e 58 minuti.

“Non ho mai guardato l’orologio, non mi sono mai fatto ingannare dalla paura di poter andare oltre, di non farcela, di fallire. Ho solo pensato a farlo, a correre, a nuotare, a pedalare come il mio coach Giacomo Giovenali mi ha insegnato a fare. Questo mi ha consentito di arrivare al traguardo godendomi il viaggio posso dire, quello che la vita, con le sue cadute e i suoi problemi, mi ha fatto fare fino a oggi. Questa prima esperienza è stata anche una bella metafora del mio percorso personale: godersi il percorso è stata la cosa più bella che potessi regalarmi in questa prima volta indimenticabile”.

Con queste parole Leonardo si racconta “in corsa”, mentre vive la sua vita e ricerca la sua forza in questo sport così duro e allo stesso tempo così affascinante, poiché ti mette a contatto diretto, faccia a faccia a muso duro, con le tue paure e i tuoi limiti. Leonardo, subito dopo l’esperienza della malattia oncologica, già allenato da Giacomo Giovenali un veterano dell’Ironman ma soprattutto un coach di grande esperienza e con una preparazione importante alle spalle: studi fatti tra I.S.E.F, Scienze Motorie e brevetti che hanno portato al MTrainingLab, un servizio di coaching che ha aiutato atleti provenienti da tutto il mondo a raggiungere i propri obiettivi.

Era il 2017 e Leonardo esce dall’esperienza logorante della malattia con tanti obiettivi in tasca: affrontare la paura, affrontare la fragilità del proprio corpo, mettere alle corde il senso di impotenza, capire dove va a finire il coraggio, fin dove si può spingere e soprattutto, perché. Così partecipa al mezzo Ironman in Sardegna nel 2019, in piena ripresa post pandemia. Era il 24 ottobre, una data simbolo per lui che in quel giorno, tre anni prima, si era operato al tumore.

Nel 2022 Leonardo, mentre si prepara per un Ironman completo, però, ha un incidente mentre si allena in bicicletta. Una caduta che causerà la rottura della clavicola in tre pezzi e gli costerà cinque costole. Dopo l’operazione con la quale gli viene installata una placca nella clavicola sinistra, il nostro combattente ricomincia il suo allenamento ma non lo fa in solitaria.

Ecco le sue parole: “Giacomo mi è sempre stato vicino. Lui non è solo un allenatore del corpo, ma è soprattutto un motivatore, una persona che conosce bene l’essere umano nelle sue varie sfaccettature e sa tirare fuori il meglio da ognuno. Così ha fatto con me in un momento molto duro, l’ennesimo della mia vita. Solo così sono riuscito a ripartire facendo poi un altro mezzo Ironman a Iesolo dove sono riuscito a lasciare tutte le mie paure e fragilità”.

La partecipazione alla gara di Iesolo sarà per Leonardo la fine delle sofferenze anche psicologiche e l’inizio di un allenamento continuativo sotto l’ala protettrice e lo sguardo attento del Coach di acciaio Giovenali. Gli allenamenti giornalieri portano Giovannini a fare uno sprint e un olimpico a Cesenatico dove, finalmente, sente le sue potenzialità, le tocca, ne assapora la gioia. Leonardo arriva così al 16 settembre 2023 a Cervia, più forte della malattia, più forte delle cadute, più forte di ogni paura.

Il suo racconto è emozionante: “Ricordo che la mattina della gara Giacomo mi ha salutato con una commozione che non conoscevo e mi ha detto: “Hai fatto bene i compiti a casa, quindi ce la farai!” Per lui avermi portato fin lì dopo la malattia è stato una grande cosa, me lo ha fatto capire con grande affetto e con la determinazione che lo contraddistingue e che condividiamo. Quando sono uscito dal mare bellissimo di quella mattina e sono andato in bici era molto tranquillo, mi aveva aiutato il mare di quella mattina che mi aveva accolto come in un abbraccio di energia pura. Dopo ho trovato alla rastrelliera tutta la squadra che mi faceva il tifo. E’ stata gioia pura per me perché ho capito che stavo andando bene. Allora non ho più avuto paura, dubbi, limitazioni. Mi sono buttato nella corsa come in una liberazione da tutto questo. Quando ho iniziato la maratona ho sentito e visto tante persone che erano venute lì per me, come mio cugino Ruggero. Ho spinto ma con la gioia nel cuore, senza ansia. La cosa più bella che ricordo del Red Carpet è stata quando ho dovuto suonare la campana del mio primo Ironman”.

Il grido dello speaker: “Sta arrivando un uomo di Giacomo Giovenali, Leonardo Giovannini!” è il grido della libertà per il nostro nuovo incredibile Ironman.

Leonardo conclude così il suo racconto: “Ho toccato la terra e ho guardato il cielo, ringraziando chi mi aveva portato fin lì, primo tra tutti mio nonno Chiaro che credo di avere avuto accanto per tutta la competizione. Nel completino c’è scritto il suo nome. Se mi sono rimesso in gioco oltre Giacomo, devo ringraziare anche la forza che mio nonno mi ha lasciato prima di andarsene”.

Ma gli obiettivi per gli uomini di acciaio non finiscono mai: prossima tappa Oman 70.3. Aristotele diceva che il coraggio è la prima delle virtù perché rende possibili tutte le altre. Ma, come ci ha dimostrato Leonardo, avere coraggio non significa non avere paura, ma utilizzare l’energia che proviene dalla paura, avendo la consapevolezza che qualcosa di più bello esiste e si trova proprio oltre le nostre paure.

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