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mercoledì, 5 Febbraio 2025

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Il Futuro dei Borghi e l’assenza dei Sindaci

Ci sono appuntamenti ai quali mancare è un delitto. La tavola rotonda che si è tenuta al Castello dei Conti Guidi per discutere del futuro dei Borghi, è certamente uno di questi appuntamenti. E se per qualcuno non sarà stato imbarazzante che pressoché tutti gli amministratori locali Casentinesi fossero risultati assenti al cospetto dei relatori presenti che hanno esposto le loro esperienze sulla possibile economia dei borghi, già il titolo dell’iniziativa (tavola rotonda tra amministratori locali, Pro-Loco e Università), è eloquente nel giustificare tutto l’imbarazzo.

A che serve infatti l’aver ribadito nell’occasione la necessità di fare rete a vantaggio di un “sistema casentino” se i primi a non crederci sono proprio i sindaci? Per una volta vien quasi da difendere l’Assessore Regionale Vincenzo Ceccarelli – Lui presente – il quale nel proprio intervento ha richiamato proprio gli amministratori locali a crederci, pena il perdere treni preziosi a dispetto di una concorrenza regionale che non fa sconti. Ma evidentemente qualcuno si sente ancora il migliore di tutti e l’umiltà di ammettere certi errori, di prendere atto di certi ritardi clamorosi nel rilancio dei nostri Borghi che potrebbero essere per tutti noi il vero petrolio (altro che Casentino area depressa), è una dote non comune. Non vuole essere questa l’ennesima polemica tra maggioranza e opposizione, anzi, è sconfortante che un tema trasversale di questa rilevanza, sia appannaggio di questo o quello per chissà quale tornaconto. Troppo facile poi sminuirlo per tacciarlo come macchiato dall’essere di una bandiera politica.

C’è di più, siamo ormai consapevoli che a meno di due anni dalle prossime amministrative, non possano accadere miracoli. Magari certo a noi sarebbe piaciuto che nella Giornata Mondiale del libro trascorsa domenica, “la Città di Poppi” che ha giusto un patrimonio librario di tutto rispetto venisse celebrata come merita. Come a noi sarebbe piaciuto che il nostro artigianato trovasse una vetrina rituale in appuntamenti che contano come la Mostra dell’Artigianato di Firenze che si è aperta sabato; ma accettiamo che anche questo alla maggioranza che guarda al “sistema casentino” non interessi. E per fortuna che abbiamo ancora San Torello.

Ed allora il tema del futuro è banalmente un altro. Tra chi vuole che i nostri Borghi siano esattamente quello che sono oggi, ossia una specie di sepolcro da conservare, e chi se lo immagina vitale, in fondo intercettando quei sempre più numerosi turisti che sono disposti a visitarci, per generare nuove opportunità di impresa, per dare ai nostri prodotti del territorio una vetrina o un banco dove poter essere venduti. Per creare nuovi posti di lavoro che non siano solo appannaggio delle nostre fabbriche o di quel sistema lavoro che fa il giro delle Cooperative amiche, ma che stanno in una libera forma di impresa, con una sua potenzialità di sviluppo che attende da troppo tempo di essere espressa attraverso politiche di vero sostegno. Basta chiacchiere.

Non è infatti solo una questione di mancanza di idee o di soldi se oggi i nostri centri storici sono vuoti di iniziative, ma è per mancanza di volontà politica affinché lo status quo cambi, perché troppa è la paura di scomodare nell’ormai sempre più piccolo borgo i delicati equilibri che fanno del mantenimento del consenso il vero essere di un amministratore locale.

Ne va del nostro futuro e quindi è richiesto coraggio e credibilità nelle proposte. Perché chi vuole cambiare ha il dovere di essere credibile al cospetto di chi vuole rimanere fermo, che ha dalla sua una nutrita schiera di sostenitori, coloro che, pur non ammettendolo mai il borgo lo vogliono esattamente così come è oggi, anzi, possibilmente lo vorrebbero ancora più vuoto per gustarsi al meglio la solitudine.

A dimostrazione di ciò, l’assenza della Pro-Loco di Poppi all’iniziativa della “tavola rotonda” che si è tenuta giusto in casa propria. Anche loro, come molti sindaci hanno creduto di non intervenire. Chiaro segno che pure per loro ci sarebbe stato poco da dire.

Enrico Lettig, Capogruppo Lista Civica Poppi Libera

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