di Melissa Frulloni – È passato solo un mese dal nostro ultimo articolo sull’agricoltura biologica. Ne avevamo parlato intervistando Franco Berrino, ideatore de La Grande Via, a Soci ed Emanuele Tellini, proprietario della Fattoria Cuore Verde di Castel Focognano, che con il prof e con il progetto della Mausolea collabora da sempre. Era con loro che avevamo affrontato il tema del Casentino come “Valle del Biologico”; un vero e proprio brand da sviluppare nel nostro territorio, non solo perché avrebbe grandi ripercussioni a livello turistico, ma anche perché renderebbe la nostra vallata una zona virtuosa dal punto di vista della produzione agricola, attenta ai metodi naturali di coltivazione e assolutamente contraria all’impiego di pesticidi che, come ormai sappiamo, sono dannosi per la salute dell’uomo e per il Pianeta.
Dicevamo che ragionavamo di tutto questo solo un mese fa… Oggi ci ritroviamo a parlare di cose davvero molto simili con Sergio Consorti, presidente del Biodistretto Casentino e Gianluca Passaro, membro del gruppo promotore del Mercato Contadino del Casentino.
Li abbiamo incontrati proprio per discutere di questa interessante iniziativa che, come La Grande Via di Berrino, pone un altro tassello nella lunga, ma sicuramente interessante, strada verso una sana e corretta alimentazione. Anche in questo caso a fare da sfondo al progetto è ancora una volta il Casentino, oasi verde che ben si presta, a dire dei promotori, per iniziare un percorso basato su sostenibilità, rispetto e maggiore attenzione a tutto ciò che mangiamo e acquistiamo.
“Il Mercato Contadino è nato per dare supporto ai produttori locali.” Ci spiega Gianluca: “Abbiamo iniziato a discuterne durante il lockdown, quando molti agricoltori della zona si trovavano in grossa difficoltà; i mercati chiusi e l’impossibilità di muoversi per i clienti avevano ridotto la possibilità di incontro tra domanda e offerta. Così abbiamo pensato di sostenere i produttori del Casentino per attivare le consegne a domicilio dei loro prodotti e aiutarli così a sbloccare, se pur in minima parte, la situazione. Poi, finito il lockdown in molti ci hanno manifestato la necessità di aver bisogno di qualcuno che continuasse a rappresentarli e a raccogliere le loro istanze; così con il Biodistretto e il GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) Casentino, abbiamo deciso di dare vita al Mercato Contadino, che rappresenta un primo step, di un progetto molto più ampio.” Ha continuato Gianluca.
Purtroppo però, come spesso accade nella nostra vallata quando ci sono iniziative lodevoli come questa, che meriterebbero tutto il supporto possibile da parte delle istituzioni, gli enti del Casentino non hanno fatto assolutamente nulla. L’unico a dare una mano al gruppo è stato il Comune di Poppi che si è offerto di istituire il mercato, occupandosi della parte burocratica, concedendo gratuitamente il suolo pubblico per l’iniziativa (per il primo anno, quindi fino ad ottobre 2020).
Quello che sta alla base del Mercato, non è solamente la volontà di vendere prodotti casentinesi; rappresenta la voglia e il coraggio di cambiare che passa da quello che acquistiamo e mangiamo. Comprare prodotti veramente a km0, conoscendo i produttori, poter scambiare con loro consigli e informazioni, permette di recuperare una dimensione familiare, contadina appunto, che si è completamente persa nella grande distribuzione.
“Vogliamo dare la possibilità ai clienti di acquistare tutti i prodotti necessari nella spesa.” Ci ha spiegato Sergio: “Non volevamo solo banchi di frutta e verdura, ma fornire anche formaggi, carne, pane, olio, vino, miele… Un’offerta completa che permetta di acquistare tutto al Mercato. Stiamo lavorando in questa direzione cercando di allargare la cerchia di produttori che fanno parte dell’iniziativa e, devo dire che questo ha dato vita ad un’altra interessante riflessione, che fa capire come ragionano molte persone del gruppo. Spesso, infatti, molti clienti ci chiedono perché non c’è la frutta o perché altri prodotti che trovano nei supermercati non sono presenti al Mercato… Sarebbe bello poter ribaltare questa domanda e chiedersi: “Che cosa può offrirmi il territorio? Quali sono le produzioni e coltivazioni che realmente posso fare in Casentino?” Nella nostra vallata, per esempio, la produzione di frutta è molto scarsa visto il clima non troppo mite; è infatti più facile trovarla in Valdichiana o in Romagna.” Ha continuato Sergio.
Nel gruppo resta comunque aperta la discussione tra chi vorrebbe aprire il mercato anche ai produttori della provincia o delle zone limitrofe al Casentino. Per il momento i prodotti che troverete al Mercato sono casentinesi al 100% e rappresentano un vero e autentico km0! A questo si affiancano i metodi di produzione utilizzati dai coltivatori presenti al Mercato; si parla di agricoltura biologica o comunque che utilizza metodi sostenibili e senza pesticidi. Sì perché anche il Biodistretto, come il prof Berrino, lavora per far sì che l’agricoltura biologica venga estesa a tutto il Casentino, facendone appunto la “Valle del Biologico”. Nel Biodistretto rientrano sia le aziende certificate bio che quelle che fanno un’agricoltura di qualità. L’associazione è ovviamente aperta anche a chi coltiva in maniera tradizionale, ma vorrebbe intraprendere la strada per la certificazione o per pratiche agricole più virtuose.
“Come Biodistretto Casentino avevamo presentato un’istanza in Regione Toscana, che purtroppo non è stata accolta, in cui chiedevamo di paragonare il Parco Nazionale ad una superficie coltivata in modo biologico; questo ci avrebbe consentito di raggiungere in maniera più facile e veloce, la percentuale utile (30%) di terreni bio per essere riconosciuti come Biodistretto.” Ci ha spiegato Sergio.
L’attenzione dei cittadini come Sergio, Gianluca e tutti quelli che fanno parte del gruppo (che ricordiamo è aperto a chiunque abbia voglia di farne parte) verso questi temi è molto importante, ma, come ribadiscono loro stessi, diventa una goccia in mezzo al mare senza l’aiuto delle istituzioni. Quello che vogliono infatti è dare vita a qualcosa che concretamente aiuti i produttori, permettendo ai consumatori di aprire gli occhi e acquisire in maniera più consapevole.
“Non servirebbero grandi progetti, basterebbe mettere in pratica piccole iniziative che già in altri comuni di Italia sono state adottate, per dare un segno alla comunità, una presenza utile che servirebbe a far compiere i primi, concreti, passi verso il cambiamento. In alcuni paesi è stato aperto uno sportello “green”, con un agronomo, per aiutare i contadini con consulenze e informative, legate non soltanto alla produzione, ma anche a bandi e finanziamenti che i produttori possono richiedere. Oppure potrebbero venir fatte delle ordinanze per vietare i prodotti di sintesi e l’utilizzo dei pesticidi, per salvaguardare le persone che abitano nella vallata, ma anche per il territorio stesso visto che ci troviamo in un Parco Nazionale. O ancora concedere i terreni ai giovani per la coltivazione biologica… Tante idee; basterebbe cercare di metterle in pratica!” Ci ha spiegato Gianluca.
Le prossime date del Mercato, che si tiene in Piazza Risorgimento a Poppi, sono il 10 e 24 ottobre. L’idea dei promotori è quella di estenderlo anche ai mesi invernali.
Una passo verso il cambiamento, un’altra iniziativa di cittadini illuminati che, anticipando le istituzioni, aiutano la comunità a migliorarsi e ad andare oltre il comune agire e sentire.
Invitiamo tutti i nostri lettori a fare un giro al Mercato Contadino del Casentino per scoprire e toccare con mano i prodotti autentici della nostra Terra!
(tratto da CASENTINO2000 | n. 322 | Settembre 2020)