di Monica Prati – In un’epoca come quella che stiamo vivendo, un’epoca di disagio, di mancanza di reti sociali valide per i giovani che tendono sempre più ad isolarsi e appaiono disorientati, vista anche la confusione sui valori fondamentali della vita, c’è bisogno di punti di riferimento che indichi la via. A Soci, il nuovo Oratorio parrocchiale rappresenta una struttura aperta ai bisogni della comunità e del Casentino.
Abbiamo incontrato gli architetti progettisti dell’Oratorio: Lidia Vannini, Massimo Gennari e il grafico Giuseppe Scapigliati per parlare di com’è stato possibile realizzare questo ambizioso progetto, straordinario a mio avviso.
Com’è nata l’idea di costruire un nuovo oratorio? «L’idea è nata nel 2014 da Don Fabrizio Vantini, allora Parroco della Parrocchia di Soci che oltre all’annuncio del Vangelo intendeva raggiungere tale obiettivo (cit. testuale): “favorire il più possibile la socializzazione, lo sviluppo culturale ed umano del territorio. L’integrazione tra le varie generazioni, affinché in questa zona si possa giungere ad uno sviluppo socio-economico che non dimentichi però, le radici culturali da cui proviene e, favorisca una positiva integrazione tra le generazioni e le diverse culture. Incentivando il dialogo e promuovendo la pace tra i popoli”. Dove ora c’è la nuova struttura, prima c’era un tendone che veniva montato e smontato per le varie occasioni e non era né igienico né sicuro. Don Fabrizio Vantini prima di intraprendere una simile iniziativa voleva avere il consenso generale, così comunicò la sua idea, prima alla Diocesi ad Arezzo-Cortona-Sansepolcro, poi al Comune di Bibbiena e poi alla Proloco di Soci, ai commercianti e alla cittadinanza. Tutti rimasero impressionati positivamente dalla sua idea. Quindi, verso la fine del 2015 si decise di iniziare l’esecuzione dell’oratorio. Inizialmente fu chiesto dalla Parrocchia un progetto a diversi tecnici del paese di Soci, sei in tutto, infine, il progetto venne affidato a me Lidia Vannini e al mio collega Massimo Gennari. Nel giugno del 2016 il comune di Bibbiena ha rilasciato il permesso di costruire e il progetto è andato avanti. La realizzazione dell’immobile com’è allo stato attuale, è un primo stralcio, perché la costruzione dell’oratorio è un progetto complesso che comprende si, l’edificio oggi realizzato, ma anche la sistemazione dell’area verde, più la sistemazione del sagrato della chiesa, compresa tutta la viabilità intorno al complesso. L’intento è quello di collegare il nuovo con il vecchio. Tutto l’insieme poi diventerà l’oratorio. Adesso c’è solo la prima parte costruita e ci siamo fermati per motivi economici. Già siamo soddisfatti del risultato, che è stato raggiunto grazie alla generosità di tutti gli abitanti».
Il fabbricato è moderno, costruito in legno e pietra e si sposa bene con l’ambiente circostante… «Si, è vero, inoltre quest’opera fa parte di un progetto ancora più grandioso che ancora non è finito. L’idea del parroco Don Fabrizio Vantini era quella di destinare il nuovo oratorio ai giovani, ai ragazzi fino all’età adolescenziale, senza però dimenticarsi degli anziani, infatti nella palazzina davanti voleva realizzare uno spazio apposito per le persone anziane in modo che possano trascorrere le giornate in compagnia e tranquillità insieme anche a i giovani. Nel nostro progetto sin dall’inizio c’era l’idea di unire la chiesa, lo spazio giovani e lo spazio anziani per creare un ambiente in cui a tutte le età si può trascorrere del tempo. Dunque, il progetto ha delle ambizioni più grandi, che vorremo portare a termine perché ci sembra giusto dare spazio a i giovani, ma anche agli anziani che hanno bisogno della vicinanza dei giovani e dei loro spazi. Specialmente in questo momento storico in cui viviamo, dove gli anziani il più delle volte sono emarginati e lasciati soli. La strada davanti dovrebbe venire chiusa, ma adesso tutto è fermo e l’immaginazione pure. Anche se l’edificio realizzato è già un successo, si tratta infatti di un’opera moderna ma che si integra bene con gli edifici circostanti, è nostra volontà mettere in sinergia le strutture per far si che tutto il complesso diventi un polo multifunzionale primo nel suo genere, e primo in Casentino».
Quali obiettivi avrà il progetto e a cosa sarà destinato il nuovo oratorio? «In attesa che il progetto venga portato a termine, l’oratorio faciliterà tante attività ludiche, ricreative e culturali. Un centro spazioso, aperto, dove chiunque potrà venire per stare in tranquillità. Un centro dove i bambini potranno giocare nell’area verde che sarà allestita, un polo dove gli anziani potranno ritrovarsi, ben accetti anche gli animali. Un luogo aperto a tutte le attività, da quelle ricreative, di intrattenimento ma non solo. Già ci sono diverse idee, come quella di aiutare i bambini a fare i compiti dopo la scuola, ci sono già diversi volontari disposti a venire incontro alle famiglie che non possono permettersi le spese per le ripetizioni. Al piano di sopra sarà allestita “l’area informatica” con computers, video proiettori sarà un ambiente accogliente e raccolto per favorire la concentrazione. Ci sarebbe anche l’idea di realizzare una piscina per bambini, da utilizzare durante l’estate, sempre con l’intento di aiutare le famiglie che non possono portare al mare i loro figli. Verrà realizzato anche un orto per i più piccoli nello spazio dietro l’edificio, dove saranno piantate insalata, pomodori, cipolle, patate, in modo che i bambini vengano a conoscenza delle tradizioni legate alla terra. Ad oggi, per quanto riguarda l’utilizzo del locale, ci è stato chiesto per presentare un libro, ci è stato chiesto per le partite di scacchi, infatti a Bibbiena esiste un circolo di scacchi che ora non ha più la sede dove riunirsi. Noi siamo aperti a ogni tipo di richiesta, basta che abbia finalità culturali e sociali. Soci è un paese interculturale, la maggior parte della popolazione è di origine non sociana, quindi c’è bisogno di creare un’integrazione tra le varie culture etniche presenti a Soci. La socializzazione dunque è l’obiettivo principale di tutto il progetto, realizzato e da realizzare. In definitiva, siamo partiti nel 2016 e ancora non abbiamo finito, ma proseguiremo. Manca ad esempio la finitura degli spazi esterni come ad esempio il giardino degli ulivi con le panchine, poi la realizzazione del sagrato della chiesa e creare un polo che possa anche essere chiuso di notte per sicurezza. Importante sarà realizzare la viabilità che unirà tutto il complesso. Purtroppo, il progetto presentato è rimasto per tutto il 2018 chiuso nel cassetto del comune di Bibbiena; non si sa perché e non ci interessa, però restiamo in attesa di una pronuncia da parte della nuova amministrazione comunale, il prima possibile. Concludiamo, ringraziando tutta popolazione e lanciando un appello rivolto a tutti per avere un aiuto economico in modo da poter acquistare i P.C. un video proiettore, così ad agosto si potrebbe iniziare con l’impartire le ripetizioni ai ragazzi delle scuole per poi proseguire alla grande».
(tratto da CASENTINO2000 | n. 309 | Agosto 2019)