di Federica Andretta – Quando si parla di cultura spesso si finisce per associarla, quasi per “convezione”, alla scuola e a tutto quello che tra le mura scolastiche ci hanno insegnato. Ma cultura è solo conoscenza ed insieme di saperi? O rappresenta piuttosto riflessione, dialogo, rielaborazione personale e comprensione del mondo? Perché l’istruzione, come vuole Montaigne, deve fare del bambino “un uomo abile piuttosto che un uomo colto”! Questa introduzione non è a caso e ci serve proprio per tornare a parlarvi del Rotaract Club Casentino…
“Sono lieto per la nomina a Presidente della Commissione Cultura del Distretto Rotaract 2071 (Regione Toscana) per l’anno 2017/2018, è un grande onore soprattutto, perché nel 2018 ricorrerà il 50° anniversario della nascita del primo Rotaract Club a Firenze (il primo d’Italia) e proprio in quell’anno il primo casentinese entrerà a far parte del Consiglio Direttivo nella nostra Regione!”
Ci ha spiegato con orgoglio Luca Galastri (nella foto), pronto a ricoprire la sua nuova posizione nell’Associazione a livello regionale.
Luca che cos’è la Commissione Cultura? «La Commissione che ho nominato è formata da me e altri otto ragazzi che rappresentano e provengono da tutte le zone della Regione Toscana (Follonica, Pistoia, Firenze, Cascina, San Miniato e Siena) di cui quattro sono ragazzi e quattro ragazze. Tra questi otto componenti la Vice-Presidente, nominata nella mia Commissione, proviene da Pistoia ed è una specialista nello studio e nella conservazione dei beni culturali. Credo molto nelle loro capacità e nella possibilità di lavorare insieme e di realizzare progetti importanti.»
Se guardi al futuro cosa vedi? «L’ambizione della nostra Commissione non è quella di realizzare tanti piccoli eventi bensì uno o due ma di grande valore e risalto con ospiti molto importanti del mondo della cultura. Non sarà un lavoro facile ma è necessario che i giovani affrontino sfide importanti al fine di crescere e di imparare che grazie al lavoro e all’impegno si possono raggiungere grandi risultati.»
Secondo te quale è il ruolo sociale ed educativo della cultura? «Sono molto onorato di potermi occupare delle attività culturali della Regione Toscana nell’ambito del Rotaract (una realtà molto grande con ben 37 club e oltre 700 iscritti solo nella nostra Regione), perché ho sempre creduto che la cultura rappresenti sempre di più lo strumento che ci permette di comprendere i problemi della società e di trovare le soluzioni migliori per risolverli. Secondo me il nostro obbiettivo consiste nel favorire una migliore formazione dei giovani nell’ambito importantissimo della cultura. Nella società odierna non ci sono più spazi ed opportunità per formare le nuove generazioni e quindi il nostro lavoro è ancora più delicato e prezioso.»
Quindi è importante un recupero delle origini culturali? «Secondo me tramite la comprensione e la valorizzazione delle nostre radici culturali abbiamo la forza e la possibilità di aprirci ancora di più al mondo. In un’umanità dominata dalla paura del diverso avere consapevolezza di cosa siamo e di cosa vogliamo essere ci dà la capacità di poter dialogare e comprendere ciò che è differente da noi. Viviamo in un momento storico molto difficile soprattutto per i giovani in cui c’è un profondo disorientamento e gli schemi tradizionali sono stati ormai superati. È dunque fondamentale comprendere questa società in continuo cambiamento e tramite essa capire meglio noi stessi e il futuro che possiamo costruire insieme.»
Un continuo mettersi in gioco… «Il bello del Rotaract è che permette tramite un ricambio costante dei vertici a persone nuove di cimentarsi con responsabilità diverse attraverso le quali crescere. Purtroppo in molte altre Associazioni o realtà questo non succede e dispiace vedere che ci sono sempre gli stessi giovani a mantenere delle posizioni di responsabilità impedendo ad altri di assumerle. Io credo moltissimo nel lavoro di squadra e nella possibilità di far crescere i ragazzi motivandoli e traendo da ognuno di essi il meglio che hanno. La realtà di oggi purtroppo è molto diversa, perché le persone invece di coltivare l’ambizione di far crescere “il meglio” che c’è dentro di loro, spesso finiscono per alimentare ‘il peggio’ di sé. La cultura è un filtro importantissimo contro le false notizie e le persone che offendono e inveiscono sui social networks. Comprenderci quindi è essenziale per non arrenderci a una deriva che può solo peggiorare la nostra situazione personale e sociale.»
In tutto questo ci sono anche le donne? «Vorrei sottolineare la grande attenzione rivolta alle pari opportunità di genere, poiché questo tipo di collaborazione può condurre a risultati migliori e di grande impatto nella nostra società e nel quotidiano. E poi, ovviamente i giovani che non hanno bisogno di prediche o morali, ma piuttosto di esempi di onestà e serietà e di progetti concreti che li mettano nelle condizioni di poter sviluppare le proprie capacità per diventare protagonisti del domani.»
E noi non possiamo che incoraggiare questo giovane casentinese e il suo Club, perché le sfide del futuro diventino lo stimolo per realizzare grandi cose…
(tratto da CASENTINO2000 | n. 283 | Giugno 2017)