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sabato, 28 Dicembre 2024

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Il salotto di Silvia

di Fabio Bertelli – Era dicembre 2010 quando una giovane Silvia Rossi, fresca laureata con lode all’Accademia delle Belle Arti, decise di dare avvio ad un progetto che perdura tutt’ora, con tutte le migliorie e le continue trasformazioni che il mercato richiede. Siamo andati a trovare Silvia per farci raccontare meglio quello che è il suo lavoro.

Quando e perché hai deciso di aprire il tuo spazio espositivo? «Dopo essermi laureata ero indecisa su quello che sarebbe stato il mio futuro. L’unica certezza da cui partivo era che l’arte è sempre stata la mia passione. Sulla base di ciò decisi di avviare il mio progetto che, con i dovuti cambiamenti, ancora oggi mi dà immense soddisfazioni e mi fa continuare ad amare il mio lavoro. Inizialmente, suddividevo il mio lavoro in due parti: esposizione di opere di altri artisti e corsi di pittura. A partire dal 2015 ho deciso di concentrarmi maggiormente sulle esposizioni, cosa che faccio tutt’ora. Nel 2020, con tutti i problemi che il Covid-19 ha portato a questo settore, ho deciso di dare sfogo ad altre due mie passioni: i tatuaggi, per i quali ho preso l’abilitazione nel 2019, e il design grafico, che mi permette di lavorare a contatto con numerose aziende per aiutarle nella creazione di siti web o lavorare sul packaging… Gran parte dei miei sforzi, però, continuano ad andare nel settore dell’esposizione delle opere d’arte. Nei miei oramai 14 anni di lavoro in questo campo ho avuto modo di crescere e collaborare con un gran numero di artisti, sia nazionali che internazionali, dando spazio anche a numerosi artisti locali, come Elia Fiumicelli e Sara Lovari. Principalmente la mia occupazione consiste nel partecipare a numerose fiere, sia in Italia che all’estero, alle quali vengo chiamata per mostrare le opere degli artisti con cui collaboro. Recentemente ho collaborato con la galleria d’arte San Lorenzo di Poppi per dare vita ad una rassegna di opere d’arte contemporanea. Amo definire il mio spazio di lavoro, che si trova nel centro storico di Bibbiena in via Borghi, 80, come “il mio salotto”, in quanto è in tutto e per tutto un’estensione della mia persona, nel quale mi mostro così come sono. È al tempo stesso un negozio dove poter acquistare opere e un salotto dove poter venire a prendere un caffè e fare “due chiacchere” per scambiarci opinioni sul mondo dell’arte e non solo».

Quale è il tuo rapporto con gli artisti? «Ovviamente è difficile fare una generalizzazione. Collaborando con oltre venti artisti nazionali ed alcuni internazionali, non sarebbe corretto dire che ho lo stesso rapporto con tutti. Vi sono ragazze e ragazzi con i quali ho un legame di lunga durata e che, dunque, ormai posso considerare come dei veri e propri amici. Tra questi vorrei ricordare, oltre ai già citati Sara ed Elia, anche Michela Gioachin, una pittrice veneta con la quale lavoro da 12 anni, e Alexander Daniloff, un artista russo che abita in Toscana. Con altri ho un rapporto legato maggiormente all’ambito lavorativo. Tuttavia, con chiunque io mi trovi a collaborare, cerco di creare una connessione basata sulla fiducia. Di solito faccio contratti di permanenza, i quali hanno durata di un anno e danno la possibilità agli artisti e a me di decidere se continuare o meno il nostro rapporto di lavoro. Tutto ciò rende la fiducia e la connessione un aspetto imprescindibile, alla base di qualunque altro valore etico. Come dico sempre, il mio rapporto con loro è quello di una crescita congiunta, nel senso che, basandomi su un sincero legame di confronto, cerco di consigliare al meglio i vari artisti per farli crescere, e loro fanno lo stesso con me».

Nel tuo showroom è possibile trovare anche uno studio grafico. Quanto sono importanti per te il web e i social? «Internet e i social sono fondamentali ed imprescindibili per chi decide di lavorare nel mio campo. Personalmente, cerco di curare il più possibile il mio sito web, in quanto è questo che spesso mi permette di essere contattata da varie parti del mondo e, dunque, mi permette di lavorare. Soprattutto da noi in Casentino, dove il bacino di utenza è piuttosto ristretto, avere la possibilità di farsi conoscere attraverso altri mezzi. che non siano quello meramente fisico. è un’opportunità troppo grande per non essere sfruttata. Inoltre, la grafica e il design sono un’altra mia grande passione; perciò, cerco di stare al passo con i tempi e tenermi il più aggiornata possibile, per fare in modo che l’immagine del mio profilo web possa risultare fresca e attraente. Oltre al sito web, l’altra grande opportunità che va tenuta in considerazione è quella dei social. Anche questi sono un mezzo necessario per contattare ed essere contattati da chiunque lo necessiti in qualsiasi parte del globo».

Ci sono obiettivi raggiunti che ti hanno resa particolarmente orgogliosa? E quali sono i tuoi progetti futuri? «Ciò che mi ha reso e continua a rendermi molto orgogliosa e fiera del mio percorso fin qui è il riconoscimento della qualità del lavoro. Vedermi, oggi, a lavorare con artisti nazionali ed internazionali di altissimo calibro è la certificazione che sto seguendo la giusta strada. Il campo dell’arte, nella sua generalità, è un mondo estremamente complicato, in cui si deve essere costantemente pronti a cambiare, a trasformarsi. Riuscire a stare dietro a questi repentini cambiamenti è forse ciò che mi rende maggiormente felice e ciò che, al tempo stesso, mi spinge a non fermarmi mai a guardare indietro, rimanendo sempre focalizzata verso il divenire. Oltre a ciò, mi riempie il cuore di gioia quando qualcuno degli artisti con cui collaboro è candidato/a a qualche premio. La sola candidatura, al di là che poi sia seguita o meno da una vittoria, è la dimostrazione dell’impegno e del sacrificio che e l’artista e io ci mettiamo ogni giorno; e questa è la più grande soddisfazione. Per quanto riguarda i progetti futuri, sono complicati da definire. Quella continua trasformazione di cui parlavo pocanzi rende difficile anche fare programmi. Ciò che faccio è rimanere costantemente aggiornata e all’erta, pronta a cogliere le eventuali opportunità che il futuro saprà pormi. Piuttosto che parlare di obiettivi, potrei esporre quello che è un mio sogno sin dal giorno in cui ho iniziato a lavorare in questo settore: la costruzione di un centro per la cultura in Casentino, con laboratori creativi, sale per la pittura, sale per l’incisione e molto altro. Spesso, infatti, mi fermo a pensare alla me ragazzina, impossibilitata dalla mancanza di un centro culturale a rimanere a formarsi in Casentino, terra che amo e che non ho mai voluto abbandonare. Da questa mancanza nasce la volontà di dare ai giovani la possibilità di dare voce alla propria arte senza essere obbligati ad abbandonare la nostra splendida vallata».

Parlando di giovani, quale consiglio ti senti di dare loro? «Quello che mi sento di dire loro è di dare sfogo alle proprie passioni e di non reprimerle. Tutto ciò deve essere accompagnato dallo studio, non necessariamente accademico ma anche autodidatta, dall’impegno, dal sacrificio e dalla dedizione. Devono cercare di sfruttare il più possibile le potenzialità della rete, in quanto offre delle opportunità mai viste prima. Anche farsi consigliare e guidare nel percorso da esperti del settore, presenti anche in Casentino, è un ottimo punto di partenza».

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