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domenica, 22 Dicembre 2024

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Inquinamento acquedotto Bibbiena. Irresponsabile comportamento del Sindaco Bernardini

Sabato sera ad alcune famiglie di Bibbiena (non si sa come scelte) sono arrivati SmS da Nuove Acque di non bere e non utilizzare per scopi alimentari l’acqua dell’acquedotto. Sono cominciate le telefonate per tentare di capire. Era una bufala o notizia vera? I più non sapevano niente. Il call center di Nuove acque non sapeva dare informazioni precise. Ad un certo punto su facebook è stato condiviso un articolo di La Nazione on line che informava che il Comune “ha appena emesso un’ordinanza per il divieto di utilizzo a fini alimentari della risorsa idrica del pubblico acquedotto, a seguito di un accumulo di letame causato da un privato cittadino nei pressi del campo pozzi “Le Chiane”.

Ora ci domandiamo: chi deve informare i cittadini di non bere l’acqua? Se il Sindaco fa un’ordinanza di divieto di utilizzo non se la può tenere in tasca o appesa alla porta del Comune. Qui si tratta della salute della gente. Non si può scherzare. Ancora oggi, (domenica) mentre stiamo scrivendo non è comparso nulla nemmeno sul sito web del Comune e della USL. Tra i cittadini c’è sconcerto. Non sanno, per esempio, se l’acqua è utilizzabile per cucinare previa bollitura. Tanto più che l’approvvigionamento dell’acqua non si è interrotto, quindi chi non ha ricevuto l’sms o altre informazioni non sa proprio nulla e continua ad usarla normalmente.

SEL Ritiene irresponsabile il comportamento del Sindaco, denunciabile per mancata informazione e per colposo attentato alla salute dei cittadini. Ci auguriamo che non avvenga, ma chi risarcirà eventuali cittadini che dovessero subire danni alla salute? Si è pensato alle donne incinte, ai bambini piccoli ed ai rischi che potrebbero correre? Tanto più che dopo continue campagne (giuste ed opportune) volte a far utilizzare l’acqua dell’acquedotto perché sicura, molti ormai avevano rinunciato all’acqua minerale.

La nostra denuncia mette in evidenza l’inadeguatezza del Sindaco Bernardini a gestire le emergenze, la superficialità ed anche un certo disinteresse per la salute dei cittadini. Oltre le denunce “politiche” riteniamo che dovrebbe intervenire in questo caso anche la magistratura: se non è procurato allarme, allora è certo omissione di doveri d’ufficio.

SEL CASENTINO

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