di Lara Vannini – Le biblioteche degli ordini monastici, rappresentano da sempre un patrimonio di enorme ricchezza, sono centri inesauribili del sapere che raccontano la nostra storia e si fanno portavoce del desiderio più grande dell’uomo: quello di conoscere e muoversi in un futuro di progresso. Queste testimonianze ci raccontano anche di un lavoro assiduo e minuto da parte degli stessi religiosi, di interpretazione, traduzione e di trascrizione del sapere che ha permesso alla nostra cultura di essere trasmissibile in un cammino di evoluzione.
Sabato 10 e domenica 11 luglio 2021, è avvenuta l’inaugurazione della Nuova Biblioteca Moderna del Monastero di Camaldoli, una biblioteca di nuova concezione sia per quanto riguarda la sua struttura architettonica, sia per la tipologia dei testi e la loro fruizione.
Un concept total white per nutrire anche lo sguardo
La Nuova Biblioteca Moderna intitolata al camaldolese Odoardo Baroncini, è nata per fornire strumenti alla ricerca contemporanea, ma, come ha spiegato Padre Ubaldo, un ambiente esteticamente accogliente e rilassante permette alla mente di aprirsi allo studio e alla ricerca. È per questo che la biblioteca è frutto di un meticoloso lavoro di recupero di una delle aree più antiche di Camaldoli: le cantine. Pietra e legno che si fondono grazie al bianco puro delle pareti e dei soffitti voltati a tratti in mattoni e a tratti intonacati. Silenzio, luce e calore uniti a strumentazioni digital e postazioni di studio illuminate a led, ovviamente con possibilità di accedere all’on-line, un ambiente climatizzato e mantenuto a 19 gradi costanti. Nella sua interessante descrizione della Biblioteca, Padre Ubaldo, non ha mancato di sottolineare che la mente dello studioso deve sempre essere proiettata verso il futuro, sia con il proprio lavoro di ricerca ma anche grazie alla fruizione di ambienti e strumenti innovativi.
La Biblioteca Moderna: 3km lineari di sapere
La Biblioteca Moderna di Camaldoli, dalle dimensioni contenute tipiche della cella monastica, nasce per la ricerca contemporanea mentre il libro antico è presente nella Biblioteca dell’Eremo. Nella Biblioteca Moderna troviamo l’Archivio storico di Camaldoli che conserva: 2051 pergamene, 1762 registri, (fra cui le bozze tipografiche di Paolo Manunzio, editore, tipografo e umanista figlio di Aldo e le lettere della famiglia Manzoni), circa 515 cassette di carte sciolte (XIV-XX sec.) e due depositi. Sono inoltre presenti al suo interno collezioni per ricerche in lingue antiche, edizioni critiche su Dante Alighieri ma anche opere sulla storia locale del Casentino. Anche la sala Consultazione è di nuovissima concezione, vi si accede da un lungo corridoio anch’esso total white come a preannunciare l’arrivo in un’altra dimensione, eterea ma allo stesso tempo più connessa che mai con il nostro domani. Di fianco al lungo tavolo ligneo per la consultazione, troviamo delle teche contenenti pergamene e manoscritti di grande valore.
Sono in mostra permanente: una pergamena del 1317, preziosa testimonianza delle biblioteche camaldolesi presenti in Italia, autografi di Paolo Manunzio, Girolamo Bologni poeta e giurista, del patriota risorgimentale Giuseppe Mazzini, che ancora inneggia a Papa Pio IX come Papa liberale. È possibile inoltre visionare un autografo del 1927 di Ada Negri, prima e unica donna ad essere ammessa all’Accademia di Italia, suffragetta pacifista che parla della questione delle donne, lettere autografe di Benedetto Croce, Umberto Saba e Antonio Fogazzaro. La Biblioteca “Odoardo Baroncini” fornisce anche una emeroteca di 540 testate italiane e straniere di tipo religioso.
“La Grande via” e la donazione alla Biblioteca Moderna
Sabato 10 luglio sempre in occasione dell’inaugurazione della Biblioteca Moderna di Camaldoli, l’Associazione “La Grande Via” fondata da Franco Berrino, medico epidemiologo, ed Enrica Bertolazzi, con sede alla Mausolea di Soci, ha donato due importanti volumi giapponesi alla comunità monastica: un erbario e testi sui Giardini di Kyoto.
L’erbario del 1703 e i testi sui “giardini di Kyoto” del 1799, sapientemente illustrati, testimoniano come suggerisce il Prof. Berrino, come fin dai tempi antichi esistesse un legame inscindibile tra le erbe e la nostra alimentazione, un legame che segna inesorabilmente la strada verso il nostro benessere. È ormai appurato dalla scienza che le sostanze vegetali siano indispensabili per la protezione delle cellule dell’organismo umano e che il nostro benessere sia condizionato da un sano equilibrio tra mente e corpo. La donazione de “La Grande Via” segna quindi simbolicamente un ponte di comunicazione tra Oriente e Occidente, tra filosofia e medicina Orientale e medicina Occidentale moderna. I due testi giapponesi, grazie alle proprie origini, rompono idealmente i confini e arricchiscono il patrimonio librario di nuove tradizioni.
Ogni cellula umana è una “unità pensante”
Come ha ricordato all’inaugurazione della Biblioteca il dott. Leonardo Paoluzzi, specializzato in discipline mediche tradizionali cinesi, la medicina Orientale ci ricorda che per curare l’essere umano è necessario avere una visione di insieme che tenga conto anche della nostra anima. Già il sostantivo “individuo”, significa indivisibile, pertanto scindere la mente dal corpo significa “analizzare solo parte del problema”. Fu l’illuminismo francese con Cartesio ad operare questa cesura, ma noi oggi possiamo riappropriarci del sapere antico, quello ad esempio della Scuola medica Salernitana, la prima e più importante istituzione medica d’Europa nel Medioevo, che sposava la cultura fitoterapica e quella farmacologica.
Come ha suggerito Paoluzzi, l’uomo contemporaneo vive di analisi ed ha perso la relazione tra le parti. È necessario quindi tornare a prestare attenzione alla nostra sfera emotiva oltre a quella razionale, perché il benessere del nostro sistema immunitario è legato alla sana gestione delle nostre emozioni. In questo senso, i ritrovati del mondo vegetale possono attraverso la fitoterapia, l’aromaterapia o la gemmoterapia, aiutarci a risolvere innumerevoli problematiche del nostro organismo per una vita migliore e più consapevole.
Per la consultazione del materiale presente nella Biblioteca Moderna di Camaldoli, inoltrare la richiesta all’indirizzo mail: info@camaldolicultura.it Per info: 0575-556021