Quella del Canile Intercomunale del Casentino è una realtà armoniosa, cara e gentile, presso la quale, in venti anni, hanno trovato rifugio e accoglienza circa duemila cani. Certo, ad ogni complimento e ringraziamento per la piacevole gestione, come volontari ci riempiamo di riconoscenza e fierezza, ma il punto è che non stiamo facendo assolutamente niente di straordinario. Stiamo soltanto facendo quello che, ogni giorno, in ogni ambito e ad ogni latitudine, dovrebbe essere fatto: accogliere, rispettare, difendere. Amare.
Per questo mese abbiamo pensato dunque di portarvi con noi nella straordinaria, umana, quotidianità della gestione del rifugio. Il Canile sorge all’interno di un bosco recintato, e già questo rende tutto magnificamente potente, vivo. Infatti i cani, al massimo 20 nella parte del rifugio, 10 nella prima sezione sanitaria, possono corrervi in totale sicurezza, durante le loro uscite giornaliere, provando finalmente una sensazione di normalità e libertà, e davvero non è poco. Purtroppo non è qui, che passeranno l’intera giornata. Terminato il proprio turno, ecco che ognuno di loro tornerà nel suo personalissimo box, la cui parte interna viene specificatamente allestita secondo le specifiche esigenze: cuccia chiusa, cuccia aperta, cuscino, coperta, branda,etc. Questo perché nel tempo bene ci hanno fatto intendere ciò che preferiscono o meno: Camilla rigorosamente casina di legno, Guendalina porticine tirate bene per sentirsi al sicuro e così via. Ciò che rimane invariato per ogni box è invece il sistema di coibentazione e di lampade a infrarossi programmate per accendersi ogni qualvolta la temperatura scenda sotto determinati gradi. Certo, rimane la gabbia di un canile, ma almeno possiamo saperli al caldo, all’asciutto, al sicuro anche di inverno.
Con medesima cura viene gestita la distribuzione del cibo, differenziato in base ai loro gusti e alle necessità veterinarie di ciascuno (secco, umido, medico, monoproteico, etc.), così come la parte, affatto secondaria, di socializzazione, gioco e interazione.
Ma come funziona, esattamente? Funziona con criterio e flessibilità, dedizione e collaborazione, conoscenza e accortezza. Mi spiego meglio. Ogni momento sopra citato, di svago e cura, durante la settimana viene diligentemente svolto dall’unico dipendente, Paolo, che opera all’interno della struttura, pioggia o sole che sia. E sempre pioggia o sole che sia, ogni sera i Capoturno, tornano in canile per la somministrazione delle terapie e, se possibile, anche per l’ulteriore corsa nel bosco o sgambata nel recinto più piccolo, tutto condito da carezze e coccole a non finire.
Sabato, domenica e rossi sul calendario, invece, il Rifugio si illumina di vitalità e attività. Infatti, i veri turni di volontariato è proprio in questi momenti che vengono svolti. Il Capoturno della mattina coordina i gruppi di uscita, programmando al meglio le rotazioni in base lle specifiche condizioni del momento. Ad esempio: caldo estivo? Saranno i canoni anziani e più grandi ad uscire subito al guinzaglio, così da non patirne. Visite in arrivo? Saranno i canini più timidi ad accaparrarsi la corsa, così da poterne godere in serenità. Ognuno di loro uscirà prima liberamente nel bosco, poi in passeggiata con pettorina praticamente fino al paese, con tappa al fiume per gli amanti dell’acqua, come Prie.
Per i nostri bambolotti più sensibili, fobici o vulnerabili, invece, è presente in Canile una zona protetta e sicura, un recinto più piccolo dove possono comunque godersi l’ombra degli alberi, la soffice erba e la possibilità di sentirsi al sicuro anche al di fuori delle proprie cucce, pian piano accettando anche la nostra presenza e interazione. Tale organizzazione garantisce a tutti i nostri meravigliosi Amici a quattro zampe ampio spazio di libertà, qualità del tempo, dosi massicce di giochi e attività. E poi amore e coccole a non finire!
Certo, mi rendo conto che, a leggerlo così, il Canile appare davvero una specie di oasi di rispetto e tranquillità. Ma, nonostante le coperte, nonostante le carezze, nonostante le accortezze e la presenza che si possa garantire, rimane un Canile, e non c’è cura alla solitudine e alla malinconia. Ognuno di loro merita una Famiglia, una Casa dove sentirsi sempre libero, senza turni e con solo certezze: quelle di essere finalmente al sicuro dall’ingiustizia dell’abbandono, di essere scelto così come è, per quello che è, puro amore incondizionato. In questi venti anni di Enpa Casentino davvero tantissimi cani sono stati accolti in famiglia, salvati. Per tutti Voi che lo avete fatto, per tutti Voi che continuate ad aiutarci e sostenerci in ogni modo possibile, la nostra più sincera riconoscenza. E’ proprio grazie a voi che possiamo parlare di coperte calde, snack e svaghi, giochi e cucce differenziate.
Per chi potesse e volesse, vi aspettiamo nel bosco per conoscere i nostri meravigliosi cagnolini, rincorrendo tutti insieme quel sogno di arrivare un giorno in canile, trovarlo vuoto e leggere scritto su un cartello colorato: “Tutti adottati, W l’Amore!”
Canile intercomunale di San Piero in Frassino http://canilicasentino.blogspot.com Per info: 347.5421554 – orario di apertura al pubblico: Sab. e Dom. dalle 10,00 alle 12.00
Casentino a 4 Zampe è una rubrica a cura di Nadia Guidotti