«La Nostra Storia Camminando» I cartelli che spiegano il Casentino #3

di Giorgio Innocenti Ghiaccini – L’antica chiesa di Serra, dedicata ai Santi Jacopo e Cristoforo, è ricordata col solo titolo di S. Cristoforo nelle Rationes Decimarum Italiae degli anni 1302-1303. A quel tempo era chiesa suffraganea della Pieve di S. Maria a Partina. La ritroviamo il 14 ottobre del 1557 unita alla pieve di Sant’Andrea di Corezzo: “[…] Ecclesia simplex et sine cura Sancti Jacobi de Serris […]”.

Più tardi, il 28 agosto 1567, viene ricordata sempre unita alla pieve di Corezzo come “[…] Ecclesia sanctorum Iacobi et Cristofari de Serra […]” (Pieri-Volpi. Visita pastorale V. II,). Poi sembra essere dimenticata e la cosa potrebbe esser dipesa da un rallentamento del passaggio dei pellegrini che nel ’300 era particolarmente intenso. Si ricorderà che Dante nella Divina Commedia scrisse che a Roma, nel Giubileo del ’300, si era dovuto inventare il senso alternato sui ponti per la numerosa presenza di pellegrini (D.C., Inferno, canto XVIII, vv. 31-33): “[…] come i Roman per l’essercito molto, l’anno del giubileo, su per lo ponte hanno a passar la gente modo colto […]”

Finalmente ritroviamo la chiesa di San Giovanni decollato di Serra (come la dedicazione attuale), il 19 settembre 1613, nella visita pastorale del Vescovo di Arezzo Antonio Ricci: “Ecclesia Sancti Joannis decollati de Serra”. Nella visita si scrive che la chiesa era spoglia di tutto perché era crollata ([…] quia erat collapsat […]) ed era appena stata ricostruita con l’impegno economico, per un terzo, dal pievano di Corezzo Giulio Corazzesi e due terzi dal popolo di Serra.

Fu riconsacrata a S. Giovanni Decollato. Il Vescovo esortò il Pievano e il popolo di provvedere a tutto l’occorrente per la chiesa entro sei mesi dalla visita. I presenti, ossia Lazzaro, Francesco, Gosto di Francesco, Giovanni di Bartolomeo, Nanni e Presente di Detto (in latino Detti) promisero di provvedere (Pieri e Volpi, Visite pastorali, vol. VIII).