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domenica, 16 Marzo 2025

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«La Nostra Storia Camminando» I cartelli che spiegano il Casentino #8: Pezza

di Giorgio Innocenti Ghiaccini – A Pezza è documentato uno spedale nell’anno 1171: “[…] et committunt hospitalem suum pos. in publicam stradam in avocabolo Petia q. edificavit Vernaccio et nunc est custos et rector […]” (Reg Cam.). Al tempo dell’imperatore Federico, nell’XI anno del suo impero, Spinello figlio del fu Munaldo, Ugo, Rainerio e Guelfolino fratelli e figli di Guelfo e Guideramo figlio del fu Bernardino (tutti dei Signori Berardi di Banzena) donarono, consegnarono, offrirono e affidarono alla Badia di S. Maria di Prataglia il loro spedale posto sulla via pubblica lastricata (stradam) nel luogo chiamato Pezza. L’ospizio fu costruito da Vernaccio e a quel tempo ne era custode e rettore.

Un centinaio di metri sopra Pezza esiste ancora un tratto di lastricato sicuramente antico dove la strada curva e dove non sono mai passati trattori carichi di legname che l’avrebbero rovinata. In una casa di quel villaggio si può notare una porta, tipica delle case torri, che era impostata a un’altezza di circa tre metri da terra. Era il sistema per proteggersi dai malintenzionati. La sera si ritraeva una scala in legno e, una volta chiusa la porta, si rendeva impossibile l’accesso ad eventuali malintenzionati.

La chiesa di S. Clemente, fu visitata pastoralmente dal Vicario del vescovo Cardinal Francesco Armellini il giorno 10 giugno 1521 e fu trovata molto vecchia, ma in buone condizioni. Ne era rettore Ser Nicola ed era annessa alla chiesa di Fignano e avevano il calice in comune. Pezza aveva circa 50 anime che facevano tutte la comunione (Visite pastorali, Vol. II,). La chiesa, danneggiata nella seconda guerra mondiale, fu riparata e ruotata di 180°.

Questa è l’ultima località del Comune di Chiusi ricordata negli atti antichi lungo la via Romea. Con Giona entreremo nel Comune di Bibbiena.

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