di Gabriele Versari – Correva l’anno 1002 quando il borgo medioevale di Soci fu per la prima volta menzionato in un documento scritto, per la precisione si trattava di un documento di cessione dello stesso borgo ai signori di Badia Prataglia, oggi frazione del comune di Poppi. Si dovettero poi attendere più di otto secoli per vedere decollare l’economia sociana: a metà Ottocento, infatti, sorse il celeberrimo lanificio che consentì al piccolo nucleo di svilupparsi e di aumentare il numero dei propri abitanti. Ad oggi la situazione sembra inversa: i residenti nel centro storico stanno via via abbandonando la zona per spostarsi in periferia, a causa della progressiva decrescita del settore della vendita al dettaglio rispetto a quella online. Per tentare di arginare o quantomeno tamponare il cambio di paradigma economico, ma anche culturale, l’Amministrazione del comune di Bibbiena, di cui Soci fa parte, attraverso la figura di Matteo Caporali, assessore ai lavori pubblici, sta finanziando un importante progetto di riqualificazione della piazza centrale del paese. In un interessante dialogo con l’assessore si è cercato di sciogliere i principali nodi di un progetto davvero all’avanguardia.
Quando e come nasce l’idea del progetto? «È da molto tempo che avevamo in mente di effettuare la riqualificazione. Per due motivi principali. In prima istanza la piazza necessitava di una riqualificazione, viste le condizioni ormai decadenti, con un sistema arboreo ammalorato da anni. In secondo luogo, come Amministrazione è sorto in noi il desiderio di dare una seconda possibilità al paese di Soci. È inequivocabile la dinamica per la quale, ai nostri tempi, il commercio al dettaglio si stia a mano a mano concentrando in favore dei grandi conglomerati di negozi, come i centri commerciali. In tale contesto, le piccole botteghe e i piccoli negozi di paese trovano poco spazio, motivo per cui tentare di restituire un nuovo valore al simbolo della vita pubblica, ovvero le piazza, può essere di supporto allo scopo di tamponare un andamento che pare ormai inesorabile. Le linee programmatiche dei lavori pubblici sono proseguite nella direzione di una riqualificazione e omogenizzazione generali. La nuova piazza, infatti, riprenderà l’estetica del marciapiede situato nella parte sinistra della strada statale (provenendo da Bibbiena). L’idea iniziale, addirittura, era quella di aggiungere un dosso artificiale sulla strada di modo da uniformare tutta la pavimentazione della piazza, idea purtroppo accantonata per motivi di sicurezza (la strada è spesso attraversata da mezzi pesanti che necessitano di un manto stradale omogeneo per il transito). In ogni caso, avremo comunque una piazza caratterizzata dalla medesima estetica dell’opposto marciapiede, di modo da garantire un ottimo equilibrio visivo, fondamentale per la piazza, essendo la stessa luogo di aggregazione e simbolo di comunità».
È sotto gli occhi di tutti i cittadini la rimozione degli alberi che popolavano l’ormai ex piazza, perché si è deciso di rimuoverli e come rispondete alle polemiche in merito alla questione? «A seguito di una relazione derivante da VTA (Visual Tree Assesment, valutazione visiva dell’albero) e VSA (Valutazione Stabilità Alberi, per la diagnosi dello stato di salute dell’albero) si è convenuto che gli stessi alberi erano obbligatoriamente da rimuovere a causa della loro salute decadente, che li rendeva pericolosi e a rischio caduta. Purtroppo, non si sarebbe potuto fare altrimenti, anzi. Gli studi sono arrivati molto tempo prima rispetto all’inizio dei lavori della piazza, ma ho comunque deciso di attendere l’apertura del cantiere per poter far sì che i cittadini si godessero per l’ultima volta l’ombra delle foglie durante lo scorso periodo estivo. Una volta abbattute le piante, all’interno del fusto erano chiaramente visibili i segni del tempo e delle malattie, a conferma che la scelta di rimuoverli è stata obbligata. Alcuni alberi erano a fine ciclo vita, altri avevano poco spazio per crescere. Anche l’immenso platano che sorge nella parte nord della piazza presenta delle criticità, infatti sarà necessaria una potatura a causa della particolare morfologia che caratterizza i suoi rami. Dopo la rimozione di 19 piante, a breve saranno piantati 21 carpini bianchi, mantenendo di fatto il saldo positivo. Nel centro della piazza si troverà una sorta di agorà, costeggiata da due filari di alberi disposti in modo da poter essere raggiunti in maniera ottimale dalla luce solare».
Come figurerà la nuova Piazza Garibaldi? «La struttura della piazza è stata pensata elaborando una sintesi del questionario posto ai cittadini in maniera anonima a seguito di un incontro svoltosi presso l’auditorium Berretta Rossa di Soci. Il tema principale della riunione fu proprio la costruzione della nuova piazza. Ai cittadini fu chiesto quali elementi avrebbero preferito fossero stati inseriti all’interno dell’area. La richiesta principale è stata quella di mantenere i posti auto, derivante soprattutto dai commercianti, così si è proceduto eliminando la fila di parcheggi situati a lato del marciapiede e traslandoli all’interno della piazza, vista anche la pericolosità di questi ultimi, eccessivamente adiacenti alla strada. La redistribuzione degli spazi permette di realizzare la succitata omogeneità sussistente tra il marciapiede e la nuova piazza, creando una cornice armoniosa e rendendo ben visibili gli esercizi commerciali ai lati di entrambe le aree. Saranno inoltre impiantati alcuni faretti per rendere totalmente visibile la piazza anche di notte. Vorrei oltretutto citare il lavoro di riqualificazione compiuto per riportare in funzione i vecchi lavatoi di Soci. La cartellonistica posta di fianco agli stessi è stata acquistata grazie ad un sostanzioso finanziamento ottenuto in seguito alla vittoria di un bando emanato da GAL Appennino Aretino, del valore di 180 mila euro. In particolare, nei grafici sarà indicato un QR code (figura 1) da cui poter visionare la storia dei lavatoi e di Soci sia in lingua italiana che in inglese che in braille. È doveroso ricordare che la struttura della futura piazza e del vialetto che la congiunge al centro storico paesano (Via XX Settembre) garantirà un accesso molto più agevole ai turisti, di modo da invogliarli a visitare il paese e gli stessi lavatoi. Si tratta di un antico sentiero lastricato riportato alla luce grazie alla rimozione dell’asfalto precedente colato».
Gira voce che per l’illuminazione di Piazza Garibaldi la vostra Amministrazione si sia rivolta ad una delle più importanti aziende a livello italiano, sita tra il comune di Subbiano e di Capolona. Confermate i “sospetti”? «Sì, ci sembrava doveroso coinvolgere una realtà così importante, anche se il committente è la ditta a cui abbiamo appaltato i lavori della piazza e non direttamente la nostra Amministrazione. Abbiamo comunque tenuto a sensibilizzare il committente sull’acquisto di una nuova tecnologia nell’ambito dell’illuminazione, la prima istallazione di un nuovo prodotto a led, che illuminerà sia la strada che la piazza. Aggiungo che saranno presenti, oltre ai faretti, anche alcune aiuole con getto d’acqua, per un ulteriore tocco di colore. Aumentando lo spazio al centro della piazza sarà più facile organizzare eventi che per Soci potrebbero essere una spinta ad una maggiore vitalità e socialità».
Quando saranno portati a termine i lavori della nuova piazza? «Il nostro obiettivo è rimuovere il cantiere e inaugurare la piazza per la prossima estate. Il progetto prevedeva una tempistica di durata dei lavori di 88 giorni dalla firma del contratto. Non teneva conto però delle problematiche del meteo. Inoltre, l’azienda a cui ci siamo affidati ha in auge altri tre cantieri. Aprire a giugno la piazza è il termine massimo, se i lavori terminassero per il mese di aprile tanto meglio. In questi giorni giungeranno a destinazione le nuove piante e il cantiere vedrà un’accelerazione delle tempistiche di lavoro».
Al momento sono in agenda altri progetti per la frazione di Soci? «Sono pronti 120 mila euro destinati all’asfaltatura, raccolta acque e segnaletica dell’ex parcheggio Tacconi (da poco rilevato dalla nostra Amministrazione), di modo da rendere maggiore decoro allo spiazzo. Inoltre, in anteprima, possiamo anticipare che siamo a lavoro per la riqualificazione dell’ex rifinizione. Al momento l’area è privata e negli anni precedenti non si è riusciti a trovare un accordo con il proprietario. Stiamo interloquendo, da qualche mese, con un importante ente acquifero territoriale per un lavoro di depurazione. Nel complesso, tutte le opere hanno la finalità di portare alla permanenza della popolazione locale. Per i commercianti la situazione è più complessa: oltre a tamponare le problematiche derivanti dal cambio di paradigma del settore, anche con iniziative come la nota “Lira di Bibbiena”, queste non possono essere altro che palliative per una dinamica che purtroppo è ormai a senso unico. Il tema centrale del progetto rimane quello di dare una sorta di continuità e uniformità della piazza rispetto all’opposto marciapiede. Anche se l’obiettivo non sarà raggiunto al cento per cento a causa della sicurezza stradale, credo che l’iniziativa possa rendere giustizia alla frazione più importante e popolosa del nostro comune».